“All’ESC 2009 con un brano scritto con i fans”
Sanremo ’97 vinto a sorpresa, parecchie apparizioni televisive e poi quarti all’Eurofestival. Cosa è successo negli 11 anni seguenti?
Tante cose, matrimonio, la nascita delle bimbe, un musical, brani come I’ll Fly, 6 Desiderio, Siedi e ascolta, concerti, i partners tedeschi….. un pò di cose.
Raccontateci un ricordo o una curiosità riguardante l’ESC 1997.
Beh, la cosa più bella è stata quando tutte le delegazioni ci davano per favoriti traducendo Fiumi di parole in varie lingue, Rios de palabras, Rivers of words… Oppure quando il tastierista di Katerina and the Waves mi venne vicino e mi disse che loro avevano vinto, ma la nostra canzone era la più bella.
Avete continuato a seguire, negli anni successivi, l’Eurofestival?
Non tantissimo, abbiamo letto o ascoltato qualcosa… ma nel cuore rimane un grande amore per l’ESC.
Siete rimasti in contatto con gli artisti degli altri Paesi?
Con qualcuno ci siamo anche conosciuti personalmente come con Deo Grech di Malta che ci ha invitato a Dicembre 2007. Splendida persona.
Cosa pensate del fatto che voi rimarrete per sempre ricordati come gli ultimi rappresentanti della nazione Italia all’Eurofestival?
Che siamo nella storia grazie al pubblico, ma non vogliamo perdere la speranza di tornare, proprio per ringraziare i fans. Verremmo anche in rappresentanza di un altro Paese.
Fa più rabbia vedere l’indifferenza della RAI al festival e ai risultati conquistati o il sapere che l’ultimo risultato poteva essere molto migliore rispetto a quello ottenuto?
Tutte e due le cose. Non si può essere indifferenti a milioni di telespettatori e pretendere che il Festival di Sanremo sia visto in tutta Europa. Ovviamente la gente non approva e non è stupida. Il nostro risultato poi, ancora non riusciamo a decifrarlo… l’intervista di Ettore Andenna ci rimane ancora sullo stomaco. Nessuno vuole dirci la verità su cosa sia accaduto quella sera. Ettore è una persona squisita e molto coraggiosa, e i coraggiosi danno fastidio.
Quando partecipaste voi c’era l’orchestra, ora non più. Pensate che questo possa aver peggiorato il festival?
Non so, quando c’eravamo noi ci chiesero di fare metà playback e metà live, una sorta di overdubbing. Per esempio le percussioni e alcune parti degli archi erano campionate. Però li ci accorgemmo che alcuni artisti portavano le basi… Chiaramente se l’orchestra conosce bene il pezzo e ha validi musicisti è meglio fare tutto live. Ultimamente, da ciò che sentiamo e vediamo all’ESC, si tende a creare una sorta di video-clip sul palco e a dare una immagine più definita scegliendo una base musicale sicura e ben masterizzata.
“Fiumi di parole” è considerata fra le migliori canzoni italiane partecipanti all’ESC. Cosa ne pensate? Fra le altre italiane, quale preferite? E più in generale quale genere musicale vi piace più ascoltare? e quali artisti Italiani e stranieri vi piacciono?
Grazie e vi amiamo. Ci piacciono diversi artisti, è complicato scegliere…
Oltre all’Italia, in quali paesi europei vi siete recati a fare concerti?
Malta, Belgio, Germania, Mosca, Svezia. Ci piacerebbe realizzare un giro nei paesi europei
Avete una vostra spiegazione per essere stati trascurati dal grande pubblico, dopo essere esplosi con “Fiumi di parole”?
Trascurati dal grande pubblico mai! Che gli addetti ai lavori (Tv, radio) non ci abbiano permesso di promuovere i nostri progetti è vero. Siamo una etichetta indipendente con la quale abbiamo vinto un Festival (allora distribuiti dalla Sony) e non è piaciuto a qualcuno. Poi le cattiverie non hanno certamente aiutato.
Avete la sensazione di aver subito delle ingiustizie da parte dei media o delle case discografiche?
Come detto prima, la Rai per prima ci ha sempre negato la presenza al Festival, per esempio. Già nel 1998 volevano dimenticare i Jalisse. Ricordo che rimanemmo molto feriti quando il direttore della Rai Agostino Saccà nel 2000 disse ai giornali che non ci sarebbe stato più spazio per i Jalisse e che finalmente avevano traghettato Sanremo dai Jalisse agli Avion Travel. Da quì in poi è stato come un ordine a tutti: evitate i Jalisse. Ci hanno spacciati per raccomandati e protetti dall’autore Sergio Bardotti, sospettati di plagio (quando due anni dopo proprio in Svezia abbiamo ottenuto il terzo posto ad un festival con lo stesso brano) accuse di una cattiveria assurda. C’è una intervista ad un ragazzo della giuria popolare che era a Milano in sede RAI, quella sera della nostra vittoria e che asserisce di aver ricevuto una infinità di voti per i Jalisse; conclude dicendo che tutto era pulito e la nostra vittoria era limpida e vera, data dalla gente. Noi non ci siamo mai arresi e abbiamo presentato ogni anno un brano alla commissione del festival, canzoni scritte anche da diversi autori. Risultato: fuori, non accettati.
Per contro avete qualcuno da ringraziare per avervi sostenuti, dopo essere stati messi un po’ da parte e tacciati da subito come una meteora?
Sicuramente i nostri fans anche dell’ESC sono stati fantastici. E tanta gente che viene a vederci ai concerti.
Secondo voi la cultura musicale italiana è provinciale?
No, perchè, che significa? Viviamo in una Nazione fatta di Regioni, Province, Comuni e Frazioni, cosa vuol dire provinciale, vecchio, già sentito ed altri termini che io chiamo “parolese”? Se nasce un artista a Roma è molto diverso qualitativamente da uno di Ariano Irpino o di Fratta di Oderzo?
Ettore Andenna, in un’intervista di qualche anno fa a OGAE Italia, riguardo alla vostra partecipazione all’ESC ed al fatto che eracate dati come favoriti, dice: “Un’ora prima dell’inizio della manifestazione, chiesi di parlare con il capostruttura e gli dissi : “Mario qui i bookmakers ci danno vincenti o nella peggiore delle ipotesi secondi”. Ripenso con un sorriso al gelo dall’altra parte ed alla richiesta di conferma se stessi scherzando o meno. E quando confermai, il collegamento venne velocemente interrotto e mai più ripreso fino alla mezzanotte quando mi dissero che la trasmissione stava venendo bene. Mi è sempre rimasto il dubbio se standomene zitto e non facendomi trascinare dall’italico entusiasmo non avrei fatto un favorone ai Jalisse.” Avete commenti?
La nostra domanda è: cosa è accaduto quella sera? Quando siamo tornati in Italia dopo l’ESC del 97, si è scatenata la caccia alle streghe verso di noi, invece di ricevere i complimenti. Per noi è ancora un mistero che nessuno sa svelarci. Ed è stato comodo accusarci per cancellarci. Qualcuno ha degli scheletri negli armadi che non toglie facilmente.
“Tra rose e cielo” è il brano che avete inviato alla selezione sanmarinese. Come è nata questa idea?
Da una splendida poesia di Younis Tawfik, un pensiero rivolto a uomini di pace che donano la loro vita per aiutare chi soffre. Poi abbiamo saputo che Sanmarino cercava brani ed artisti e abbiamo proposto il brano.
Vi siete iscritti nel vostro forum (a proposito grazie!) e ci avete proposto la vostra “pazza idea”. Volete parlarcene in maniera approfondita? Cosa deve fare chi vuole collaborare?
È un modo per prendere atto dell’importanza dell’ESC, per collaborare insieme, per far vedere che c’è una forza nascosta nelle persone che lo sostengono, per tirare fuori la creatività. Quest’anno ci sono arrivate un paio di canzoni da proporre all’ESC, ma un compositore (non voglio dire chi) non voleva lavorarci sopra per cucirci il brano addosso. Il brano dovevamo accettarlo così come ci era arrivato seguendo le sue indicazioni anche di arrangiamento. Noi abbiamo detto no grazie perchè non era in linea con i nostri gusti, non ci corrispondeva. Per noi la collaborazione è altro. Da quì l’idea che molti fans sanno molte cose sull’ESC e che potrebbe nascere una canzone dove il testo sia proposto da una o più persone, che venga sottoposto a votazioni, adattato insieme a noi, dove si discuta creativamente la musicalità, analizzando la tendenza dei vari paesi. Insomma uno staff dove ognuno mette del suo, come in un grande team, fans e artista per tentare un viaggio per la prima volta insieme inseguendo uno scopo comune: il prossimo ESC! Credo che proponendo un brano condiviso da tanti sia interessante anche per la nazione rappresentante. Non so se sarà possibile realizzare questo, ma ne vale la candela provare. Come collaborare? Dateci intanto le vostre opinioni… poi potremmo aprire un blog dove mandare le idee per esempio…
Altri progetti per il futuro?
Stiamo lavorando su diverse idee, musica nelle scuole, live…
Avete seguito l’ESC di quest’anno? Cosa ne pensate della vittoria della Russia? Cosa vi è sembrato delletre canzoni che in un certo senso hanno portato la musica italiana a Belgrado (Miodio, Meneguzzi, Nico & Vlad)?
Abbastanza. Siamo contenti della vittoria della Russia che era anche tra le favorite. La musica italiana deve continuare a girare il mondo e complimenti agli artisti che ci hanno rappresentato e che hanno reso omaggio all’ Italia.
Cosa si può fare per far tornare la RAI all’ESC?
Non so quanto può servire la richiesta dei club OGAE o degli artisti; la Rai decide a tavolino di fronte ad altre Emittenti TV. Non aspetta certamente noi.
In “Apri le tue braccia” nel finale si sente la voce di un bambino. Chi è?
La nostra Angelica di 8 anni.
Si ringraziano i Jalisse per la loro disponibilità e cortesia.