Raphael Gualazzi, il nostro rappresentante all’Eurofestival 2011, ha trovato il tempo di rilasciarci un’intervista.

In Italia il jazz è spesso considerato un stile di “nicchia”. Visto il successo popolare che hai avuto a Sanremo, pensi che il tuo stile musicale ora possa arrivare più facilmente anche ad un pubblico più vasto?

Si, è un po’ un mio obiettivo, anche se molto ambizioso. Il jazz in origine è nato come musica del popolo ed è un po’ la matrice di tutti i generi moderni della musica, quindi spero di riuscire nel mio piccolo nell’intento di riportarlo un po’ alle sue origini, come musica popolare di e per tutti.


Come descriveresti le tue canzoni?

Non amo le descrizioni e catogorie, ma penso che sia un mix tra un approccio internazionale nella struttura e nei fraseggi pur mantenendo la melodia italiana che ci contraddistingue, anche se preferisco decisamente lasciare il pubblico la libertà di giudicare e descrivere come meglio crede la mia musica.

Veniamo all’Eurofestival; conoscevi già la manifestazione? Sapevi che la RAI non partecipava da 13 anni?

Sapevo dell’importanza della manifestazione ma delle effettive dinamiche dell’ESC mi sto impratichendo solo ora…. Sono davvero onorato di poter rappresentare l’Italia in questo grande ritorno e in un evento che mette comunque al centro la musica, nelle più variegate sfaccettature.

L’Italia è di diritto in Finale in quanto BIG 5. Hai già ascoltato le canzoni delle altre quattro (Francia, Regno Unito, Germania e Spagna)? Se sì cosa ne pensi?

Non ho ancora avuto modo di sentire bene le altre nazioni perché sono in tour tutt’ora, ma prometto che appena posso sentirò tutte le nazioni.

E delle altre nazioni in gara hai avuto modo di ascoltare qualcosa?

Appena posso ascolterò tutti. Quando si parla di musica è sempre un piacere ascoltare e sentire altri mondi.

Sei un fantastico musicista; cosa ne pensi del fatto che all’ESC si canti solo su basi musicali?

Ovviamente da musicista preferirei suonare dal vivo, ma capisco che per un evento del genere sia davvero difficile impostare un live per 40 nazioni diverse… L’importante è che si rispetti e non si snaturi la musica come originalmente concepita, per il resto capisco le esigenze tecniche.

Puoi anticiparci qualcosa dell’esibizione sul palco di Düsseldorf?

Presenterò “Madness of Love”, che è il brano “Follia d’Amore” portato al Festival di San Remo ma in metà in italiano e metà inglese. So che questa versione ha scatenato alcune perplessità tra i puristi dell’ESC, ma è un modo diretto per mantenere la canzone nel sound italiano e allo stesso tempo renderla fruibile ad un pubblico così eterogeneo come quello dell’ESC. Inoltre sul palco con me ci saranno i 5 musicisti che suonano abitualmente in tour con me, quindi presenteremo praticamente un segmento del concerto che stiam portando in giro.

Anche San Marino ritorna all’ESC. Hai avuto modo di conoscere Senit, la sua rappresentante?

No, siam stati invitati dalla delegazione al loro party di benvenuto nella settimana prima dell’evento e spero di aver modo presto di conoscerci e salutarci.

Ci racconti quali saranno i progetti post Eurofestival?

Porteremo il tour in Italia, Francia e Germania, con qualche tappa forse in altri Stati. Per il momento mi sto godendo gli ottimi risultati di “A Three Second Breath” che è primo in Francia nello store Jazz iTunes cosi come l’album, che è stabile in top ten dalla sua uscita!

Manderesti un saluto a tutti gli utenti del nostro sito?

Certamente! Mando un grande saluto a tutti gli utenti di Eurofestival Italia e spero che il 12 Maggio tiferete per la nostra grande nazione… day by day, night by night!

Un grande in bocca al lupo a Raphael Gualazzi unito ad un grazie di cuore per la sua disponibilità. Grazie, inoltre, a Francesco Pasquero e Alessandro Ragni per la loro cortesia.

Fotografie © RAI/Marco Craig