I primi verdetti di questo ESC 2012 li abbiamo avuti ieri sera e ora proviamo ad analizzare ciò che è successo.

Due parole sullo show. Davvero veloce e senza nessun fronzolo. Niente opening act, si parte subito con regolamenti e canzoni, forse i tre presentatori un po’ ingessati, ma era la prima sera a avranno il tempo di rifarsi. Buono l’interval act, hanno unito ritmo e musica tradizionale senza annoiare.

Gli italiani hanno potuto seguirlo su RAI 5 e bisogna complimentarsi con la nostra TV pubblica per aver scelto Federica Gentile come commentatrice. Senza nulla togliere a Raffaella Carrà, siamo lontani anni luce dal commento un po’ approssimativo dello scorso anno. Federica era preparata ed entusiasta. È riuscita a trasmettere davvero il bel clima di Baku, nonostante lei commentasse dall’Italia. Buono anche il riscontro in termini di ascolto: la Prima Semifinale dell’ESC 2012 ha catturato 64 000 spettatori, per uno share dello 0.23%, il doppio rispetto allo scorso anno.

Passiamo ora ai qualificati e a chi non ce l’ha fatta. Partiamo da quest’ultimi.

Come quasi tutti avevano previsto restano fuori le due ballate del Belgio e della Finlandia. Brave tutte e due e con due bei brani (soprattutto la seconda), ma le canzoni più ritmate, anche se eseguite in modo non sempre preciso, hanno avuto la meglio. Fuori anche la Lettonia, che non aveva certo un pezzone, ma comunque era gradevole; paga un’esibizione in stile recita da liceo. Non ce la fanno, purtroppo, nemmeno gli israeliani con il loro brano allegro e la loro esibizione divertente e un po’ folle, ma che evidentemente è stata giudicata caotica dal pubblico e dalle giurie. Se si parla di caos non possiamo non nominare il Montenegro, che ha fatto un’esibizione confusionaria con l’aria di chi era lì quasi per caso. Ancora tanta confusione per l’Austria e i suoi due “tamarri”. E che la TV austriaca non venga a dire che l’Europa non apprezza la loro tradizione musicale, perché qui non c’era nulla che avesse a che fare con la musica.

Veniamo, infine, ai due esclusi più vicini a noi: San Marino e Svizzera. Onore al merito a Valentina Monetta che ha cantato benissimo una canzone… vogliamo dirlo? Sì diciamolo! La canzone di San Marino era brutta e la messa in scena inguardabile. Valentina merita di meglio e glielo auguriamo. Veniamo ai Sinplus, il duo ticinese che, purtroppo non ce l’ha fatta. È un vero peccato perché sono stati bravi e avevano un buon pezzo. Speriamo solo di sentirli e di vederli in Italia al più presto.

Analizziamo ora i 10 finalisti, partendo dalla sorpresa Ungheria. Sì perché nessuno si aspettava che i Compact Disco passassero, sebbene avessero un ottimo brano. Molto buona anche l’esibizione di ieri sera.

Se un duo bravo come i Sinplus non ce l’ha fatta, spiace vedere che, per l’ennesima volta, i Jedward siano in finale. Bravissimi nelle loro mossettine e nelle varie faccine, incapaci però di cantare, stonano per tutto il brano, ma passano lo stesso. Per tre minuti abbiamo sperato che l’acqua della fontana li ricoprisse e gli vietasse di cantare, ma non è successo.

Per il resto passa chi deve passare. La Grecia, che non canta, ma sfiata e Cipro che, a sorpresa, canta anche benino o, comunque, meglio che nelle prove. Passa il radiofonico pezzo della Danimarca e l’allegro caos della Moldavia che, a nostro avviso, ha fatto una delle prestazioni vocali migliori della serata. Passa la Romania con la front woman dei Mandinga che canta benissimo una canzone mediocre, nonostante qualche problema tecnico. Passa il difficilissimo brano albanese, forse per merito delle giurie. Per noi resta un pezzo freddo, un esercizio di stile per la potente voce di Rona che, però ieri sera non ha fatto un’esibizione proprio pulitissima. E passano le ormai famosissime nonnine russe che fanno cadere l’arena. Sono simpatiche, ma ora che sono in Finale che lascino spazio alle canzoni vere, sebbene pare se la giochino per la vittoria.

Chiudiamo con i migliori della serata, gli islandesi. Le prove, soprattutto per lui, non erano state eccelse, invece ieri sera tutto ha funzionato a meraviglia: le voci dei solisti, i cori perfetti e la messa in scena d’effetto. Se sabato si ripeteranno, potremmo vederli molto in alto.