Ore 11.12. Con l’aiuto di un interprete, siamo riusciti a concordare con un taxista un giro leggermente fuori Baku, e siamo arrivati allo Yanar Dag, la Montagna che Brucia, nella penisola di Absheron (che nel nome assomiglia tanto alla località di un gioco di ruolo stile Dungeon’s and Dragons). Sono scivolato sui gradini e mi sono anche leggermente grattato il gomito e il braccio, tanto per esprimere solidarietà a Jacopo Massa. E comunque, se non mi prende il tetano stavolta non mi prende più. Una guida che sa parlare inglese, ci ha fatto salire fino alla sommità della collina (definirla Montagna mi pare impegnativo), e ci ha fatto vedere il panorama.
Siamo tra Grande Caucaso e Piccolo Caucaso. La specialità di questa montagna e’ che, grazie a sbuffi di gas naturale che vengono da sottoterra, in due punti il gas è stato incendiato, e l’effetto è quello di una fiamma inestinguibile, simile a quella che ho visto al termine del Viale dei Martiri, ma stavolta il fuoco viene direttamente dalla terra.
Ore 12.20. Siamo al Tempio Ateshgah, un antico luogo di culto dei zoroastriani, da questi utilizzato fino al VII secolo, prima che l’Azerbaijan fosse conquistato dagli Arabi che hanno diffuso la religione islamica. È un piccolo castello, originariamente composto da 24 stanze, di cui adesso si vedono solo le fondamenta, con un cortile interno e un altare centrale, incassato in una struttura di mattoni, alla cui sommità si vedono diversi simboli tra cui una svastica che va in senso antiorario (anticamente la svastica aveva un significato molto diverso da quello assunto poco prima della seconda guerra mondiale, e indicava l’immortalità). Un tubo per il gas metano, costruito nel Ventesimo Secolo, passa sotto il castelletto e nel cortile interno si può vedere esposto all’aria. La guida ci ha fatto vedere le stanze laterali dove i fedeli vivevano una vita di privazioni, meditando sui loro peccati per purificarsi. Il guardiano del castelletto si è offerto di farci da guida in inglese. È un personaggio interessante, questa guida, avrà venticinque anni, magro, capelli neri tagliati corti. Mi rimane nella memoria e non riesco a decifrarlo. Parla inglese correttamente e molto lentamente, ripetendo le frasi e le parole, quasi a confermarle, a renderle più sicure di se stesse. Ha due occhi che, quando ti guardano, tremolano e quasi sembra che stiano per piangere. Ti guarda con un’espressione enigmatica, sembra lo sguardo di una persona che ti sta offrendo qualcosa, sperando di farti piacere, di farti sentire a tuo agio, ansiosa di scorgere in un tuo tratto o minimo movimento il segno dell’approvazione.
Ore 14.28. Siamo al Press Center, in attesa dell’intervista ad Alexander Rybak, prevista per le 15.00 in Sala Stampa. Ieri sera si è tenuta la prova della seconda semifinale, e dal Press Center siamo riusciti a vedere tutte le esibizioni. Forse l’unica cosa di cui siamo sicuri è che sarà molto difficile passare, stavolta. Sono sicuro che passino la Svezia e la Serbia, e che i Paesi Bassi non passeranno. Per il resto è un terno al lotto. Anche nelle votazioni del Press Center, a tutte le canzoni viene data qualche possibilità di passare. Per il resto, ieri Kurt Calleja ha cantato abbastanza male, ma magari era un problema di audio, mentre la Svezia ha fatto una superprova. L’Ucraina ha una canzone decisamente banale, ma credo che passerà perché è l’Ucraina. I Litesound hanno un’esibizione che è un’esplosione di ormoni, ma hanno modificato alcune cose della canzone, rendendo la prima strofa più pop che rock. Speriamo che passino. Zeliko Joksimovic è sempre un signore. Tooji in tutta questa storia avrà vita difficile. Ott Lepland ha fatto una prova straordinaria, con gli acuti spettacolari, e se canta così alla semifinale, puo’ essere che passa come è passata l’Albania. Donny Montell ha cantato benissimo, ma ho la grande paura che ci siano troppe altre belle canzoni per poter passare. La Turchia dicono passi, e sicuramente si stanno impegnando. Le balcaniche oltre la Serbia, potrebbe pure essere che passino tutte. Kaliopi, Maya Sar e Nina Badric hanno fatto una prova bellissima. Alla fine, dieci canzoni dovranno pur passare, ma già sappiamo che stasera rimarremo delusi da diverse esclusioni.
Ore 14.52. Ci avviciniamo alla Sala Stampa per la Conferenza Stampa di Alexander Rybak… Ci si risente stasera o stanotte per la Seconda Semifinale.
Sarà una top10 meno banale di quella di questa sera… sorprese infinite…