Dopo i primi verdetti della serata andata in onda ieri sera, conosciamo gli artisti che si esibiranno stasera, durante la Seconda serata del 63° Festival della Canzone Italiana di Sanremo.
Almamegretta – Mamma non lo sa/Onda che vai
1991 formano la band Gennaro T (batteria), Raiz (voce) e Gianni (chitarre).
1992 entrano nel gruppo Paolo (tastiere) e Tonino (basso). Registrano il primo mini cd “Figli di Annibale”. Tour italiano.
1993 esce il primo album completo “Animamigrante”, prodotto da Ben Young. Durante la produzione incontrano D.RaD, che entra nella band come soundman e dub-maker. Tour italiano con una puntatina a Nantes, Francia, dove partecipano ad un festival di gemellaggio Nantes – Napoli. Il loro singolo “Sole” riceve il premio da 105 Network per la nuova proposta più suonata. Tonino esce dalla band.
1994 i Massive Attack ascoltano “Animamigrante” attraverso Ben Young e gli propongono di remixare “Karmacoma”, un brano del loro album in uscita, “Protection”: nasce “The Napoli Trip”. Si intensificano i contatti con Adrian Sherwood, il mitico produttore della On-U Sound, da sempre etichetta di riferimento per gli Alma. Registrano “Sanacore” tra Procida e Napoli: il mix (e i dubs!) sono affidati a Sherwood. Pappi Corsicato gira il video di “Nun Te Scurda’ “, il singolo tratto dall’album. Gianni esce dalla band. “Animamigrante” vince la Targa Tenco come miglior opera prima.
1995 esce “Sanacore”, seguito da un tour italiano di oltre 80 date. L’album vede la partecipazione di Giuletta Sacco e Salvatore Palomba. Il lavoro viene premiato con la Targa Tenco come miglior disco in dialetto. Eraldo Bernocchi coinvolge Raiz nel progetto Ashes: nasce “Corpus”, prodotto a New York da Bill Laswell, altro “mostro sacro” del dub. Laswell remixa “Ruanda”, un brano tratto da “Sanacore”: ne viene fuori “Glossolalia Dub”.
1996 esce “Indubb”, raccolta di brani già editi rivisitati in chiave dub: ci sono remix di Sherwood, Laswell, Scorn, Frequecies e degli Alma stessi. Tour con i Rogue Go Go, ensemble di ballerini americani che cura la coreografia dei loro show.
1997 i Leftfield, gruppo di punta della scena dance britannica, si innamorano della voce di Raiz e lo coinvolgono nelle registrazioni del loro album “Rythm&Stealth”, che esce nel 1999. Il gruppo registra “Canto do Mar” insieme a Pino Daniele. Il brano fa parte dell’album di Daniele “Dimmi Cosa Succede Sulla Terra”.
1998 esce “Lingo”, il terzo album, prodotto e registrato a Londra: ci sono Laswell, Pino Daniele, Pasquale Minieri, Tommaso Vittorini, Eraldo Bernocchi e Count Dubulah, bassista dei TransGlobal Underground, che li segue in tour.
1999 registrano “4/4” negli studi milanesi di Mauro Pagani: ospiti sono Dubulah, lo stesso Pagani, la straordinaria cantante tuva Sahinko Namtchilak. E’ il primo album completamente prodotto dalla band e mixato da D.RaD.
2000 esce “4/4”, segue tour. Gli Asian Dub Foundation chiedono a Raiz di cantare un pezzo per il loro nuovo album, probabile uscita 2002. Tarsem Singh, regista angloindiano già autore di video (U2, REM) e di spot pubblicitari molto noti, gira il suo primo lungometraggio, “The Cell”, con Jennifer Lopez: “‘O Sciore Cchiù Felice”, tratto da “Sanacore”, fa parte della colonna sonora. Il film è un successo, negli Stati Uniti e in Europa. Paolo decide di lasciare la band, pur rimanendo un collaboratore fisso, e si trasferisce a Londra.
2001 il gruppo pubblica “Imaginaria”, registrato e mixato a Milano presso le “Officine Meccaniche” di Mauro Pagani, che collabora alle recording session dell’album, la cui copertina vince l’Italian Grammy Awards come miglior progetto grafico. A “Imaginaria” viene assegnata la Targa Tenco come migliore lavoro in dialetto. Il 31 dicembre gli Alma suonano a Napoli in Piazza Plebiscito per il Capodanno davanti a oltre 70.000 persone.
2002 esce “Venite! Venite!”, primo album live (e ultimo per BMG) che documenta e sintetizza l’incessante attività del gruppo sui palchi italiani e non in quasi dieci anni di concerti. La track list è completata da due inediti realizzati in studio con la partecipazione di Mauro Pagani.
2003 Raiz lascia la band per intraprandere la carriera solista. Il disco “Sciuoglie ‘e cane”, primo frutto della neonata etichetta Sanacore, esce nei primi giorni di dicembre e segna l’inizio di una nuova fase della storia degli Almamegretta. Le parti vocali sono affidate a Lucariello e Patrizia Di Fiore. Da segnalare il contributo di ospiti quali Marco Parente e Francesco Di Bella dei 24 Grana.
2004 parte il tour invernale, bissato subito in primavera, che vede aggiungersi alla line-up vocale Zaira. Il primo singolo-video è “Preta D’Oro”. Proprio quando gli Alma stanno trovando un nuova dimensione, subiscono un durissimo colpo: la notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre Stefano Facchielli aka D.RaD, colui che ha creato il sound Alma, muore in un incidente stradale a Milano, lasciando un vuoto umano e professionale che non potrà mai essere colmato e che mette in seria discussione la vita dell’intero progetto.Ma una storia come questa non può finire così. Dopo un primo e comprensibile momento di sbandamento, sostenuti dall’abbraccio, dall’affetto e dalle testimonianze di amore, stima e solidarietà di tutti i fans che si esprimono, nei giorni immediatamente successivi alla tragedia con una valanga di messaggi che si riversa sul guest book del sito, gli Almamegretta decidono comunque di portare avanti il progetto. Consapevoli che ciò avrebbe significato raccogliere una sfida difficile ed impegnativa, si rendono conto che questo sarebbe stato l’unico modo per rendere omaggio all’instancabile lavoro e all’impegno che Stefano aveva sempre profuso nel progetto. Il 29 dicembre all’Auditorium Parco della Musica di Roma si tiene un concerto per D.RaD. E’ un primo tributo a Stefano che vede la partecipazione di molti amici: Ash, Patrizia Di Fiore, Massimo Fantoni, Mario Formisano, Fefo, Greg Ferro, Lucariello, Gianni Mantice, Sergio Messina, Pasquale Minieri, Marco Parente, Raiz, Gennaro t, Zaira. Dalla serata viene tratto un “Istant Cd”.
2005 esce, nei primi mesi dell’anno, il doppio Cd “Sciuoglie ‘E Cane Live 2004”, tratto da una serie di “Istant Cd” che gli Alma registrano durante il tour 2004. L’album, la cui uscita era già stata decisa prima dell’addio di Stefano, diventa purtroppo l’ultima testimonianza che documenta il contributo potente e indimenticabile di D.RaD.
2006 a giugno esce “Almamegretta presents Dubfellas”, un album che ha nel Dub il suo punto focale e che segna la ripresa della collaborazione con Paolo Polcari, uno dei membri fondatori del progetto Alma. Per la prima volta il cd viene distribuito oltre che nei negozi anche nelle edicole ad un prezzo decisamente contenuto. Il tour estivo, costituito da più di 40 date, vede la partecipazione della vocalist Marina Mulopulos, cantante dei “Tilak” e di altri progetti di musica sperimentale.
2008 il 28 marzo esce “Vulgus. 14 tracce interpretate da diversi importanti artisiti: Raiz, Princess Julianna, Horace Andy (voce storica dei Massive Attack) l’attore e scrittore Peppe Lanzetta, Napo Camassa, Piero Brega (ex Canzoniere Del Lazio), il rapper Lucariello, Zaira e Marina Mulopulos. Nell’album è incluso, come bonus track, un remix di Gaudi. La copertina si distingue ancora una volta per l’inconfondibile tratto del maestro Mimmo Palladino.
2009 InDub tour, featuring Neil Perch from Zion Train (live dubbing) e Marcello Coleman (vocal).
2010 esce il 23 – 04 – 2010 su Sanacore Records (distrib. EDEL) “Almamegretta presents DubFellas vol.2”. Un nuovo capitolo del viaggio Almamegretta nell”universo Dub. E’ un album che mette in primo piano l’approccio sperimentale e di ricerca tipico del Dub, che si avvale della collaborazione di Neil Perch (Zion Train) e dell’apporto vocale di Marcello Coleman, di Julie Higgins aka Princess Julianna e di Raiz.
Annalisa Scarrone – Non so ballare/Scintille
Nata a Savona il 5 agosto 1985 (Leone), Annalisa inizia a studiare chitarra classica all’età di 6 anni e flauto traverso a 16 anni. «A 13 anni ho trovato la mia dimensione nel canto grazie a Danila Satragno, vocal coach e corista e fisarmonicista nell’ultimo tour di Fabrizio De Andrè, che mi ha insegnato la tecnica vocale e a suonare il pianoforte come strumento didattico».
Negli ascolti giovanili di Annalisa già si intuiva il suo gusto raffinato. «Sono cresciuta con il mito di Mina: “Se telefonando” è stata la colonna sonora della mia infanzia. Successivamente mi sono avventurata in Joni Mitchell, Depeche Mode, Sigur Ros, Muse, Coldplay, Radiohead, Fabrizio De André e pure Madonna. Mi piace moltissimo Björk, anche se gli ultimi lavori sono parecchio sperimentali. Mi appassionano anche i libri: leggo tantissimo, da teenager soprattutto Baricco».
Annalisa Scarrone è laureata in fisica con tesi sulla pompa di calore geotermica. «Ho mancato il 110 e lode, seppure non di molto, perché ero già piacevolmente distratta dalla musica. Grazie alle conoscenze di Danila ho suonato con tanti musicisti: duo, trio, quartetto, band… ogni occasione era buona per salire sul palco. Ho cantato di tutto: rock, pop, metal, jazz, cover, inediti… È stata una “palestra” davvero formativa».
A cavallo fra il 2010 e il 2011 Annalisa torna a “scuola”. Partecipa alla decima edizione di “Amici”: arriva in finale e si aggiudica il Premio della Critica. «Mi ricordo i duetti con Fiorella Mannoia, Mario Biondi, Alessandra Amoroso e perfino Christian De Sica. Tutte esperienze indimenticabili che mi hanno aiutata a maturare, ma l’emozione più forte l’ho provata quando ho cantato un medley di “Quello che le donne non dicono” e “Notti di maggio” con la Mannoia, uno dei miei punti di riferimento più importanti. Mi onora che Fiorella abbia detto che ci teneva a cantare proprio con me»
Il 4 marzo 2011 Annalisa Scarrone pubblica il primo album “Nali” con 8 canzoni inedite, fra cui “Solo” scritta dalla stessa Annalisa, più la cover “Mi sei scoppiato dentro il cuore” di Mina. Prodotto da Dado Parisini, è un disco pop con impronta brit, accenti elettronici ed eleganti atmosfere volutamente retrò in qualche brano. La versione digitale di “Nali” conquista il web: in un solo giorno arriva fino alla seconda posizione della classifica di iTunes.
L’esordiente Annalisa vive un 2011 con ritmi da popstar: tanti viaggi, incontri con i fans, le ospitate in radio e in televisione. Prima del tour estivo di “Amici” («Favolosa la Notte Rosa di Riccione: c’era una folla imbarazzante») a fine maggio prova il brivido di esibirsi all’Arena di Verona e venire premiata per il disco di platino dell’album “Nali” ai Wind Music Awards. Un altro riconoscimento importante arriva dal sito Rockol.it, che giudica “Diamante lei e luce lui” il miglior videoclip italiano nella categoria emergenti.
«Fra i ricordi più emozionanti del 2011 conservo anche la partecipazione al Festival O’Scià organizzato da Claudio Baglioni a Lampedusa. Mi sembrava un sogno interpretare “Cuore di aliante” con Baglioni ed essere sullo stesso palco con la PFM che cantava “Il Pescatore” e “Bocca di Rosa” di Fabrizio De André». Il 27 marzo 2012 Annalisa pubblica il secondo album “Mentre tutto cambia”.
Malika Ayane – E se poi/Niente
Malika Ayane è nata a Milano nel 1984. La sua formazione musicale ha inizio al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano dove dal 1995 al 2001 studia Violoncello. Parallelamente, fa parte dell’ensemble del Coro di Voci Bianche del Teatro Alla Scala in cui, oltre al ruolo di corista, esegue spesso parti solistiche lavorando, già adolescente, con direttori d’orchestra del calibro di R. Muti, R. Chailly e G. Sinopoli.
Nel 2007 Malika incontra Caterina Caselli che da subito vede in lei una personalità artistica con un stile originale, fresco e “speziato”. E’ Paolo Conte ad usare questa espressione per definire la voce di Malika: “Il colore di questa voce è un arancione scuro che sa di spezia amara e rara”.
Malika inizia a lavorare al suo primo progetto discografico che vede la luce nell’autunno del 2008 e si intitola “Malika Ayane”. L’album, un progetto di Caterina Caselli Sugar prodotto da Ferdinando Arnò, è un crocevia di talenti: Pacifico (che è autore di due brani “Sospesa” e “Contro vento”), Giuliano Sangiorgi (autore di “Perfetta”) e il Maestro Paolo Conte, che regala a Malika il brano inedito “Fandango”. Inoltre, Malika è co-autrice con Ferdinando Arnò dei due brani “Briciole” e “Il Giardino dei Salici”.
Il successo radiofonico del singolo “Soul Waver”, scelto come soundtrack del telefilm americano One Three Hill, raddoppia nella più nota versione italiana “Sospesa” che vede la partecipazione di Pacifico. Con il brano “Feeling Better”, che resta ai vertici dei brani più trasmessi dalle radio per oltre 4 mesi e che riceve una calorosa accoglienza anche dalla critica musicale, Malika conquista il grande pubblico. “Feeling Better” diventa un “tormentone”.
Nel marzo 2009 Malika Ayane partecipa al Festival di Sanremo con il brano “Come Foglie” (testo e musica di Giuliano Sangiorgi prodotto e arrangiato da Ferdinando Arnò) e vince il Premio Radio e Tv; la canzone è contenuta nella riedizione dell’album omonimo, pubblicato su etichetta Sugar.
A un anno dalla sua prima pubblicazione, l’album “Malika Ayane” è disco di platino.
Malika Ayane è inoltre protagonista musicale della colonna sonora del film “Generazione 1000 euro” con i brani “Feeling Better”, “Moon” e “Soul Waver” (contenuti nel suo omonimo album d’esordio).
Nell’aprile del 2009 Malika è tra i grandi artisti italiani, insieme a Jovanotti, Zucchero, Ligabue, Franco Battiato, Carmen Consoli e moltissimi altri, ad aderire al progetto “Domani – Artisti Uniti per l’Abruzzo”. Il 21 giugno dello stesso anno è, inoltre, una delle protagoniste di “Amiche per l’Abruzzo”, il concerto evento dedicato alla raccolta fondi a favore delle popolazioni terremotate che la vede al fianco di Laura Pausini, Gianna Nannini, Fiorella Mannoia ed Elisa.
Il 2009 è anche l’anno di un lungo tour che porta Malika in tutta Italia fino ad arrivare, per la prima volta, ad esibirsi davanti al pubblico del Blue Note, lo storico jazz club milanese.
In gennaio Malika è protagonista musicale del film “La prima cosa bella” per cui reinterpreta la cover del brano omonimo. La canzone accompagna i titoli di coda della pellicola di Paolo Virzì candidata all’Oscar come Miglior Film Straniero.
Nel 2010, in concomitanza con la partecipazione al Festival di Sanremo, esce “Grovigli”, il secondo album di Malika Ayane. Sul palco del Teatro Ariston interpreta il brano “Ricomincio da qui”, un testo scritto da Malika e Pacifico su musica di Ferdinando Arnò. Con questa canzone Malika vince il Premio della Critica intitolato a Mia Martini, ma la sua esclusione dalla vittoria scatena la rivolta degli orchestrali i quali, appallottolando i loro spartiti in segno di protesta, lasciano alla storia del festival un’immagine indimenticabile.
Ospite eccellente di “Grovigli” è Paolo Conte che duetta con lei nell’inedito “Little Brown Bear”, scritto dallo stesso Conte, a cui Malika dedica anche la cover “Chiamami Adesso”. “Grovigli” (prodotto da Ferdinando Arnò) esce su etichetta Sugar e contiene, oltre ad un duetto con Cesare Cremonini dal titolo “Believe in Love”, anche la reinterpretazione de “La prima cosa bella”.
Il “Grovigli Tour”, che parte a giugno 2010 sulla scia dell’enorme successo del secondo album dell’Artista, vede Malika impegnata in oltre quaranta tappe tra concerti estivi ed invernali che la porteranno lungo tutta la penisola italiana e nei più prestigiosi club europei. Da Verona a Lecce, da Milano a Roma, da Firenze a Torino, passando per Berlino, Monaco, Francoforte e Parigi, Malika registra ovunque il sold out totale e viene consacrata, a tutti gli effetti, come raffinata ed elegante interprete della musica italiana.
Dal successo del “Grovigli Tour”, nell’autunno 2011, esce il progetto “Grovigli Special Tour Edition”, edizione speciale dell’album “Grovigli” (che ha già superato le 100mila copie vendute), composto da un cd e un dvd che raccontano in musica e immagini la più recente esperienza discografica e live di Malika. L’album è impreziosito da “Hello!”, brano cantato in duetto con Cesare Cremonini, e dall’inedito firmato da Pacifico “Il giorno in più”, struggente ballata prodotta da Malika Ayane stessa, arricchita da archi e fiati arrangiati da Alexander Balanescu che sarà anche uno dei temi originali dell’omonimo film tratto dal libro di Fabio Volo.
Nel 2012, per il film “Tutti i rumori del mare” di Federico Brugia (dal 24 agosto nelle sale cinematografiche), Malika compone il brano dei titoli di coda “Grovigli” (contenuto nel suo prossimo disco di inediti “RICREAZIONE”) oltre a partecipare al film con un cameo. Durante il 2012 viene inoltre premiata come Miglior Attrice Rivelazione per la sua interpretazione in “Perfetta” (con la regia di Federico Brugia) al festival CORTINAMETRAGGI 2012.
Il 18 settembre esce il suo terzo disco di inediti “RICREAZIONE”, pubblicato da Sugar Music.
Simone Cristicchi – La prima volta (che sono morto)/Mi manchi
Simone Cristicchi nasce a Roma nel 1977. Con lui cresce il suo cespuglio di capelli sotto il quale maturano parallelamente la passione per il disegno e il fumetto ( è stato allievo del grande Jacovitti ), e un amore autentico per la canzone d’autore e non solo italiana: infatti oltre a Rino Gaetano, Franco Battiato, Ivano Fossati, Giorgio Gaber, Lucio Battisti, Sergio Endrigo, Paolo Conte, Fabrizio De Andre’, Vinicio Capossela, l’adolescente Simone ascolta Chico Buarque, Caetano Veloso, Nick Drake, Jeff Buckley e Syd Barrett, inquieta anima dei primi Pink Floyd.
Nel 1998, a 21 anni, il nome di Simone Cristicchi inizia a circolare tra gli addetti ai lavori e nell’estate incontra il suo produttore Francesco Migliacci.
Nel settembre del 2003 vince a Crotone il Cilindro d’ Argento, premio per cantautori emergenti nell’ambito del Festival “Una casa per Rino” dedicato a Rino Gaetano nella sua citta’ natale. Da qui inizia, al seguito dei CiaoRino, ottima cover band romana del cantautore del “nonsense”, una intensa attivita’ live destinata a continuare con Max Gazze’, Niccolo’ Fabi, Marlene Kuntz, artisti dei quali apre i rispettivi concerti.
Il 2005 e’ l’ anno dell’ affermazione: in gennaio la firma del contratto discografico con Sony Bmg; ad aprile l’uscita del fortunatissimo singolo “Vorrei cantare come Biagio“, curiosa canzone, ironico e raffinato j’accuse ai meccanismi dell’industria discografica. La canzone arriva rapidamente nelle zone alte della classifica radiofonica e di vendita dei singoli: si aprono le porte del Festivalbar, e dopo quattro esibizioni arriva la serata finale del 14 settembre all’ Arena di Verona.
Nel corso del 2005 arriva una vera e propria pioggia di premi e riconoscimenti: vince il Premio Musicultura ( gia’ Premio Recanati ) e anche la Targa della critica con il brano “Studentessa universitaria” che verrà inserito nell’album di debutto; e’ tra i vincitori del Premio Giorgio Gabernell’ambito del Festival del Teatro Canzone di Viareggio. Vince ancora il Premio Carosone come migliore canzone ironica; si rivela “artista dell’anno” nel Festival “Dallo Sciamano allo Showman” ( Premio Renzo Bigi Barbieri); vince, nell’ordine, il Premio Nielsen, il Premio Charlot ( migliore canzone comica), il Premio Mei (Artista rivelazione ), il Premio Internazionale delle Arti Leone d’Argento di San Marco, il Premio della critica di Musica e Dischi, il Premio Lunezia.
Il 23 settembre, preceduto dal secondo singolo “Studentessa universitaria”, momenti di vita e solitudine di una “fuori sede” descritti con grande sensibilita’, esce il primo album “Fabbricante di canzoni”. Simone ha finalmente modo di rivelare, in una generosa manciata di canzoni di immediata comunicazione, le sue due anime: quella gia’ nota, irriverente, ironica, e quella intima, poetica, osservatrice dei sentimenti, diretta erede della sua formazione legata alla grande canzone d’autore. Una appartenenza che nel disco si dichiara a livelli altissimi nel duetto con Sergio Endrigo “Questo è amore”, una emozione pura firmata dal grande artista istriano che purtroppo scompare prima di potersi riascoltare nel disco di questo giovane intelligente che ha la rara qualità di essere autenticamente trasversale in senso generazionale. Nel disco compare anche, nella ghost track, il suo alter ego Rufus, creatura orribile che si impossessa del Cristicchi “buono” e romantico per rivelarsi in tutto il suo cinismo e malvagita’. Il personaggio talvolta irrompe, non atteso, negli spettacoli di Simone: un Mr.Hide comico, fantasma di un palcoscenico che Simone domina a meraviglia.
“Fabbricante di canzoni” riceve critiche lusinghiere in Italia e all’estero, tra cui una in particolare, quella del settimanale americano “Stylus Magazine” che, selezionato il disco come “album of the week” ( non accadeva dal 2003 per un disco italiano), così si esprime attraverso la recensione del critico Edward Oculicz: “Mentre la maggior parte degli artisti ha bisogno di guest-DJ, di un guest-rapper o di una sezione di archi per diversificare la musica ed introdurre un elemento di novità, Simone Cristicchi sembra creare entrambe queste cose praticamente dal nulla, attingendo dal folk, dal rap, dallo swing, dalle radio fm, dalle radio pop ed anche da ballate non sdolcinate e con leggero e spensierato abbandono, per realizzare uno dei più originali ed affascinanti album di debutto di cui si ha memoria recente. E realizza tutto ciò essenzialmente con una chitarra ed una fisarmonica, sintomo questo di inventiva, se non di genialità. Il pop mediocre di tutto il mondo trova facile successo nelle classifiche italiane. Se ci fosse giustizia, questo sublime ed originale pop trascenderebbe la lingua e scalerebbe le classifiche di tutto il mondo. Se così non sarà, sarà un vero peccato. Simone Cristicchi è un talento sorprendente il cui cammino artistico sarà interessante e divertente tenere sott’occhio se la consistente qualità di “Fabbricante di canzoni” avrà un qualche seguito”.
Al di là dei Festivalbar, delle suonerie scaricate a centinaia di migliaia e dei premi, parallelamente cresce la fama del Simone Cristicchi comunicatore, che lo porta a un mini tour in varie Università Italiane (Catania, Arezzo, Bologna, Perugia) iniziando da Roma dove è invitato dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università La Sapienza.
Il 2006 si apre nel segno di un maestro incontrato e perso troppo presto: Sergio Endrigo. Quel maestro che Simone si è già trovato ad omaggiare in ottobre a Domenica In con una sua bellissima versione di “Io che amo solo te”. L’11 gennaio Simone Cristicchi è infatti sul palcoscenico della Sala Sinopoli dell’Auditorium di Roma per la serata tributo al grande artista per cantare “Questo è amore”, la “loro” canzone.
Così arriva al Festival Simone Cristicchi, il “caso” Simone Cristicchi, la “rivelazione” Simone Cristicchi, il “tormentone” Simone Cristicchi ( “tormentone sì, ma per caso”, precisa lui ), il pluripremiato Simone Cristicchi. Ci arriva idealmente con quella sua valigetta da commesso viaggiatore, quasi fosse una delle tante tappe della sua lunga tournée che dalla scorsa estate colleziona successi in tutte le città italiane. Ma che si tratti di folle oceaniche o delle attente platee di piccoli locali, teatri, università, questo cantautore che mette in scena i paradossi della vita, o forse questo bizzarro attore prestato alla canzone, si mette a parlare/cantare nel suo modo stralunato eppure tremendamente lucido. Lo farà anche sul palcoscenico del Teatro Ariston dove porta “Che bella gente”, una canzone scritta insieme ad una sorta di alter ego femminile (anche nel nome: Simona Cipollone ), nata nel clima del suo spettacolo a metà tra teatro e canzone ( evidente il riferimento ad uno dei suoi grandi maestri, Giorgio Gaber ) “Centro di igiene mentale”. E così come lo spettacolo è spiazzante, divertente e provocatorio, anche questa canzone lo è con una direzione obbligata: quella di far riflettere. Che bella questa gente che capisce tutto e che ha pistole con proiettili di malignità…questa gente che ti fa un mucchio di domande per usarle poi contro di te…questa gente che aspetta soltanto un tuo passo falso…Ma chi è questa “bella gente” ? I “normali”, naturalmente, tutti noi. Allora meglio “i matti che dicono quello che pensano e non accettano ricatti e compromessi e non si confondono con gli altri/ nel bene e nel male rimangono se stessi”. Puro Cristicchi style.
In estate riprende il tour “Fabbricante di Canzoni” legato all’album di esordio che a fine anno porta al suo autore l’ennesimo riconoscimento da aggiungere al suo medagliere: la prestigiosa Targa Tenco 2006 per il miglior album di debutto votata in modo quasi plebiscitario dalla numerosa giuria di giornalisti.
Archiviata – ma solo per il momento – la prima esperienza sanremese, Simone Cristicchi continua per i primi mesi del 2006 il suo tour teatrale che, data dopo data, fa diventare sempre più conosciuti i protagonisti dei monologhi e delle canzoni del suo spettacolo dal forte impatto civile e sociale. Persone incontrate realmente nel corso di diverse esperienze di volontariato, altrettante voci del disagio mentale e della vita manicomiale, portatori “sani” di una sensibilità esasperata, talvolta disperata, quanto tenerissima. Queste le parole di Cristicchi: “Centro di Igiene Mentale” è per me una vera “Nave dei Folli” alla deriva, in continuo mutamento, e me la vedo viaggiare fortunatamente senza destinazione alcuna…”. Persone, non pazienti, che sono anche al centro di un documentario sugli ex manicomi ideato sempre da Simone, ma soprattutto del successo editoriale “Centro di Igiene Mentale” che Mondadori pubblica a febbraio 2007: un esordio narrativo brillante basato su testimonianze “dirette”, su poesie e lettere mai spedite (spesso censurate), su documenti preziosi, alcuni dei quali risalenti ai primi del 1900, che ancora oggi mantengono una straordinaria umanità e attualità. Il libro viene ristampato in versione “Oscar Mondadori” e arriva a vendere 80.000 copie.
Alla 57° edizione del Festival di Sanremo presenta “Ti regalerò una rosa”. Una canzone non canzone in forma di lettera lacerante e commovente, microstoria di quel microuniverso della follia che tanto lo appassiona. Vince il Festival e riceve anche il premio della Critica e il premio Radio Tv. L’album si aggiudica il disco d’oro con un tour 2007 che conta più 100 eventi live.
Nel 2008 si avvicina al mondo della musica popolare grazie all’incontro con Ambrogio Sparagna: nasce così il tour “Canti di vino, amore ed anarchia” che vede la stimolante collaborazione con il Coro dei Minatori di Santa Fiora.
Il Tour del 2009 tocca 40 città e importanti teatri (Arcimboldi di Milano, Auditorium di Roma, Concertone della Notte della Taranta, Premio Ciampi), e vanta prestigiosi ospiti che salgono sul palco: Andrea Camilleri, Laura Morante, Alessandro Benvenuti, Ginevra Di Marco, Erri De Luca.
Nel 2010 ancora il 60° Festival di Sanremo 2010 lo vede tra i protagonisti con il brano “Meno Male” estratto dal suo terzo album “Grand Hotel Cristicchi”. Il gossip a tutti i costi ed il divertissement senza acume distoglie dai problemi reali politici e sociali di un paese e Carla Bruni non è che il piatto forte del gossip italiano ed europeo del 2010, con la sua relazione con il presidente della repubblica francese Sarkozy.
Il tour del 2010, si sviluppa, come d’abitudine di Cristicchi, in molteplici forme: dal Grand Hotel Cristicchi Live Rock al Grand Hotel Cristicchi con gli Gnu Quartet in formazione terzetto d’archi e flauto traverso, fino alle repliche del Cim – Centro di Igiene Mentale agli eventi in combine con Il Coro dei Minatori di Santa Fiora e tanto per non farsi mancar nulla….ecco che da metà 2010 prende vita una nuova avventura di Cristicchi: “Li Romani in Russia”, non prima di vedersi vincitore del Premio Mogol 2010, ex aequo con Edoardo Bennato, come miglior testo per “L’ultimo valzer”.
Il 2010 prende il via il nuovo spettacolo teatrale “Li Romani in Russia”, basato dall’omonimo libro di Elia Marcelli. Si tratta di un monologo dal forte impatto emotivo, che racconta la tragica Campagna di Russia del 1941-43 attraverso la voce di chi l’ha vissuta in prima persona.
Un teatro “civile” che non dimentica la lezione dei grandi esponenti del teatro di narrazione (Paolini, Celestini, Perrotta), ma si presenta “nuovo”, soprattutto nella forma, utilizzando la metrica dell’Ottava classica (quella delle grandi opere dell’epica) e il dialetto romanesco, a rendere il racconto ancora più schietto e veritiero.
Lo spettacolo che ha debuttato nel Novembre 2010 per la regia di Alessandro Benvenuti, non manca di sorprendere nuovamente per la grande capacità di Cristicchi di calarsi con grande sensibilità e presenza scenica in un monologo di un’ora e venti con il solo Cristicchi a tenere inchiodato il pubblico, calandolo in uno dei momenti più tragico-grotteschi della storia italiana.
Nel 2011 vincitore del Premio Amnesty Italia con il brano “Genova Brucia” e in condivisione con Nino Frassica, conduce per Radio2 il programma “Meno male che c’è Radio2” alternandosi con Frassica tra gag, interventi musicali e conduttore radiofonico.
Sempre nel 2011 la pubblicazione di due libri: “Dialoghi incivili” scritto con Massimo Bocchia ed un’edizione speciale cofanetto di “Santa Fiora Social Club” che raccoglie, in libro e dvd, la splendida avventura di Cristicchi ed il Coro dei Minatori di Santa Fiora, con il racconto di tutto il cammino che portò Cristicchi ed il Coro dalle terre dell’Amiata fino ad esibirsi nelle più grandi piazze italiane e a condividere il palco del Festival di Sanremo.
Nel 2011 realizza la colonna sonora per il film di Francesco Patierno “Cose dell’altro mondo”, presentato al Festival di Venezia, con Abatantuono e Mastandrea tra gli altri. A fine 2011 interpreta per Rai2 la sigla dell’edizione italiana di “Il piccolo principe”.
A febbraio 2012 viene pubblicato da Mondadori “Mio nonno è morto in guerra”, un libro che è un vero e proprio affresco di vita e storie di soldati dell’esercito italiano, di partigiani e di civili “vittime” della guerra.
Per l’estate 2012 prende il via il nuovo tour estivo “All inclusive live tour 2012” e le repliche di “Li romani in Russia”.
Nel febbraio 2013 partecipa alla 63° edizione del Festival di Sanremo con i brani “Mi manchi” e “La prima volta che sono morto”, nel frattempo 14 febbraio) esce “Album di famiglia”: il quarto album di inediti.
Per la prossima stagione Cristicchi, ancora in scena teatrale, porterà in tour lo spettacolo “Mio nonno è morto in guerra”. Cristicchi darà vita a 14 sedie, accatastate in scena, che racconteranno 14 storie toccanti, e velate in alcuni casi di cruda ironia, di 14 piccoli eroi quotidiani che hanno attraversato o sono stati attraversati da un terremoto della Storia: la seconda guerra mondiale.
Il 22 ottobre 2013 debutterà “Magazzino 18”, al Teatro Rossetti di Trieste prodotto dal Teatro Stabile Venezia Giulia per la regia di Antonio Calenda: un nuovo spettacolo incentrato sull’esodo degli istriani, fiumani, dalmati e giuliani.
Elio e le storie tese – La canzone mononota/Dannati forever
Elio e le Storie Tese nasce a Milano nel 1980 ad opera di Elio. Elio prende il nome dalla sua prima canzone che si intitola “Elio”.
La prima formazione, che si esibisce nel primo concerto tenutosi nel luglio 1980 alla festa del CAF San Siro davanti a un pubblico di una decina di pensionati, è composta da Elio (chitarra e voce), Cortellino (basso) e Zuffellato (batteria).
A Cortellino succederà Chiosco e poi Scaffale, fino all’arrivo nell’85 di Faso, oltre il quale non è davvero possibile andare.
Zuffellato lascerà il posto a Cosma e poi, dall’entrata di Rocco Tanica nel 1982 fino all’arrivo di Christian Meyer nel 1988, il “posto” scompare, sostituito dalla più economica e meno ingombrante Drumulator di Rocco Tanica, del quale i frequentatori del Magia Music Meeting di via Salutati ricorderanno i divertenti siparietti, ogni tre canzoni, per ingannare l’attesa del caricamento della song da registratore a cassetta.
All’inizio Elio, oltre a cantare, è anche il chitarrista del gruppo poi, quando nell’84 arriva una delle migliori chitarre rock della piazza milanese, Cesareo, preferisce dedicarsi a fare il frontman a tempo pieno con misuratissime incursioni di flauto traverso.
Nel 1988, la bravura e la verve di Christian Meyer hanno ragione della Drumulator e, più o meno contemporaneamente, entra nel gruppo Feiez; canta, suona le percussioni, il sax, la chitarra, fa ridere, il tutto a livello Elio e le Storie Tese (cioè altissimo): il sogno di ogni band sulla faccia della terra, durato dieci anni, grazie Feiez.
Nel 1992, all’inizio per volontà di Elio e, ben presto, per acclamazione, entra a far parte della band (pur rimanendo, come dice Elio, “un artista a sé”) Mangoni, compagno di classe di Elio al liceo, che viene chiamato a fare se stesso sul palco (un pirla, icona definitiva del pirla che è in ciascuno di noi) pur essendo nel frattempo diventato marito e padre amorevole nonché stimato architetto (autore, tra l’altro della “Mangoni Tower” di via Nervesa, facilmente visibile a chi transita sul cavalcavia da Piazzale Bologna a Piazzale Cuoco, guardando verso sinistra).
Ultimo arrivato, nel 1999, Jantoman o, come sempre più a furor di popolo sembra accreditarsi, “Uomo” che, in simbiosi perfetta con Rocco Tanica, condivide le numerose e complesse parti di tastiera e costituisce il “polo tecnologico” di Elio e le Storie Tese, in continua dialettica con il versante “analogico” di Faso, Meyer e Cesareo, i performer puri del gruppo.
La Storia
Dal 1980 al 1988 Elio e le Storie Tese si dedicano a diventare fenomeno di culto a Milano e zone limitrofe, con un certo successo, se si considera che nell’88 senza aver mai pubblicato un disco richiamano oltre 4.000 spettatori paganti al Teatro Ciak in una settimana di concerti con il tutto esaurito.
Nel 1989 esce “Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu”, il loro primo album, che vende di botto 100.000 copie, seguito nei 14 anni successivi da 7 album ufficiali tra cui 2 live.
Nel 1990 stabiliscono il record mondiale dell’epoca per la canzone più lunga, suonando dal vivo per 12 ore di seguito lo stesso brano, “Ti Amo”, con testo inventato da Elio al momento.
Nel 1991 suonano al concerto del 1° Maggio in Piazza San Giovanni e vengono censurati in diretta RAI: avevano improvvisato un rap dedicato agli scandali insabbiati della Prima Repubblica: meno di due anni dopo Mario Chiesa veniva sorpreso a gettare banconote nel W.C. del suo ufficio al Pio Albergo Trivulzio, il resto è storia.
Nel 1992 il loro singolo “Pipppero”, con la partecipazione de “Le Mystère des voix bulgares”, è primo in classifica per sei settimane.
Nel 1996 partecipano al Festival di San Remo che vincono piazzandosi al secondo posto, miracolo tutto italiano, ma quelle 4 esibizioni sono già storia della televisione. “La terra dei cachi” è primo in classifica per 8 settimane e l’album “Eat The Phikis” vende oltre 200.000 copie.
Folgorato da quelle performance Rocco Siffredi li chiama a partecipare alla sua produzione più ambiziosa, “Rocco e le Storie Tese”, di cui firmano anche la colonna sonora, suonata da Rocco Tanica in tempo reale durante il montaggio.
Alla fine del 1998 Feiez muore colpito da ictus, durante un concerto.
Nel 1999 vengono premiati a Dublino come “Best Italian Act” agli European Music Awards di MTV.
Nel 2003 vengono premiati a Milano come “miglior videoclip” agli Italian Music Awards della F.I.M.I.:
rispetto al ’99 la decadenza è evidente.
Nel 2004 si inventano il cd brulé, un album live che viene registrato e venduto in diretta al termine di ciascun concerto.
Nel 2006 sono in giro per l’Italia con lo spettacolo “Coèsi se vi pare”, assieme al loro amico Claudio Bisio.
Passano il 2007 chiusi in studio a produrre il loro prossimo capolavoro.
Il 20 febbraio 2008 esce il nuovo album – l’ottavo della loro carriera – “Studentessi”. Contestualmente vengono chiamati a condurre il Dopofestival, lo spettacolo musicale notturno di Raiuno, nell’ambito del Festival di Sanremo 2008.
Tutti gli album da loro pubblicati sono diventati “Disco D’Oro” in Italia.
Il 30 ottobre 2009 il gruppo pubblica “Gattini”, un album di brani del repertorio di EelST risuonati con l’ausilio di un’orchestra. Il disco è preceduto dal singolo “Storia di un bellimbusto”, in airplay radiofonico dal 2 ottobre.
Dal 2009 per tre stagioni, Elio e le Storie Tese sono entrati a far parte come resident band nel cast del programma satirico “Parla con me” condotto da Serena Dandini e Dario Vergassola su Rai 3.
Nel 2012 il ruolo di resident band si è consolidato all’interno della trasmissione “The Show Must Go Off” in onda su La7, condotta sempre da Serena Dandini e Dario Vergassola.
Max Gazzè – Sotto casa/I tuoi maledettissimi impegni
Max Gazzé nasce a Roma il 6 luglio 1967. A 6 anni inizia a studiare pianoforte. Adolescente si trasferisce in Belgio dove frequenta la Scuola europea, si dedica al basso elettrico e si esibisce con diversi gruppi nei locali di Bruxelles. Per cinque anni è bassista, arrangiatore e coautore dei “4 Play 4”, formazione inglese di northern soul dalle escursioni pionieristiche nell’acid jazz. Con il gruppo si trasferisce poi nel sud della Francia dove lavora anche come produttore artistico per la casa di produzione americana “D.P.I” (Darius production inc.).
Rientrato a Roma nel 1992, Max si dedica alla sperimentazione nel suo studio di registrazione, mentre compone colonne sonore e inizia a collaborare con artisti come Alex Britti, Niccolò Fabi e Daniele Silvestri. Le collaborazioni con quest’ultimo in particolare si riproporranno in diversi momenti, anche recenti, del suo percorso artistico.
Tra il 1994 e il 1995 lavora alla realizzazione del primo album “Contro un’onda del mare”, che pubblica nel gennaio 1996 e presenta in versione acustica nel tour di Franco Battiato. L’album, che inaugura il sodalizio con la Virgin Records, vanta una notevole diversità di climi musicali e originalità nella stesura dei testi, e si fa presto notare dalla critica ottenendo anche un discreto successo di pubblico.
Nell’autunno del 1997 esce il singolo “Cara Valentina”. Nel 1998 la sua canzone “Vento d’estate”, cantata insieme a Niccolò Fabi, vince “Un disco per l’estate”. I due singoli anticipano il secondo album, “La favola di Adamo ed Eva” (ottobre 1998), i cui testi sono scritti da Max insieme al fratello Francesco Gazzè. L’album vede anche la partecipazione di Mao in “Colloquium vitae” e di Lucio Morelli in “Nel verde”.
Nel 1998 Max partecipa anche all’album-tributo a Robert Wyatt “The Different You – Robert Wyatt e noi” con il brano “O Caroline”.
Nel febbraio 1999 è in concorso al Festival di Sanremo con “Una musica può fare”, che verrà inserita nella ristampa di “La favola di Adamo ed Eva”.
Al termine di una lunghissima stagione di concerti, il 13 marzo 2000 pubblica il terzo album, intitolato semplicemente “Max Gazzè” (e conosciuto anche come Gadzilla). Il nuovo lavoro rispecchia il grande amore di Gazzè per la poesia, costante fonte d’ispirazione: “Elemosina” è la traduzione di una poesia di Mallarmé, poeta citato anche nel brano “Su un ciliegio esterno”. Altrove vengono riscoperti i poeti dell’Arcadia.
Il cantante-bassista-compositore ha ulteriormente perfezionato il suo stile altamente personale, come appare chiaro dal primo singolo tratto dall’album, “Il timido ubriaco”, dove la vicenda narrata e la musica alludono a due diversi stati d’animo e con il quale Max si presenta sul palco del 50º Festival di Sanremo, oltre a riproporlo poi in estate al Festivalbar.
Nell’ottobre 2001 esce il quarto album “Ognuno fa quello che gli pare”, che presenta una varietà di soluzioni sonore frutto anche di numerose collaborazioni: le scopriamo nel country divertito de “Il debole fra i due”, cantato insieme a Paola Turci, ne “Il motore degli eventi”, duetto con Carmen Consoli – che del brano è anche coproduttrice – nella coproduzione con Francesco Magnelli, tastierista dei CSI (“Non era previsto”). E ancora “Il dolce della vita”, realizzato a Parigi insieme a Stephan Eicher, e “Niente di nuovo”, registrato in presa diretta con i musicisti che accompagnano solitamente Ginevra Di Marco. Anche per questo disco Max ha scritto i testi a quattro mani con il fratello Francesco.
Gli anni tra il 2001 e il 2003 sono caratterizzati da un’intensa attività live (un tour teatrale nell’inverno 2001-2002, la tournée nei maggiori festival italiani nell’estate 2002, un tour nei club nel 2002-2003) e dalla collaborazione sempre più stretta con Stephan Eicher, autore e interprete di primissimo piano nel panorama musicale europeo degli ultimi vent’anni. Nel 2003 Eicher pubblica il suo nuovo album, “Taxi Europa”, la cui title track è scritta e interpretata da Max e Stephan (con loro canta anche Herbert Grönemeyer); la canzone è in vetta alle classifiche francese, svizzera, tedesca e belga. Con Stephan canta anche “Cendrillon après Minuit” / “Cenerentola a mezzanotte”, brano per il quale Max ha curato l’adattamento italiano. Quell’estate Grönemeyer, una star in Germania, invita Max e Stephan a suonare con lui nel suo tour negli stadi, un’occasione per loro di proporre anche i propri pezzi davanti a platee davvero immense.
L’album “Un giorno”, contenente i singoli “Annina” e “La nostra vita nuova”, esce nell’aprile 2004. E’ un lavoro con una forte impronta live. Alla registrazione e all’arrangiamento del cd collaborano i P.E.N.G. (Piero Monterisi, Emanuele Brignola, Negro, Gianluca Misiti), che lo accompagnano anche nel tour che seguirà.
Il 17 giugno 2005, a dieci anni dall’uscita di “Contro un’onda del mare”, esce per Emi Music “Max Gazzè – Raduni 1995-2005”, una raccolta di 26 brani tratti dai 5 album precedenti contenente anche 4 inediti.
Successivamente all’uscita del doppio CD, Gazzé inizia un lungo tour che continuerà anche per tutto il 2006. Per questo tour l’artista sceglie di essere supportato nei concerti da “La camera migliore”, band scoperta e prodotta da Carmen Consoli.
Dopo il tour estivo del 2005 Max si dedica a collaborazioni e scambi, uno dei suoi metodi prediletti per crescere, raccogliere nuovi stimoli e coltivare vecchi progetti: partecipa a Gizmo, una straordinaria band capitanata da Stewart Copeland, dove – oltre allo storico batterista dei Police – dividono il palco con Max anche Raiz degli Almamegretta e Vittorio Cosma.
In seguito, nell’attività di Gazzè si segnalano ancora tante collaborazioni con l’amico Daniele Silvestri – per il quale suona in moltissime canzoni del suo disco “Il latitante” – e, dal luglio 2007, assieme alle colleghe cantautrici romane Paola Turci e Marina Rei, anche il tour “Di comune accordo”, dove Max è al basso, Paola Turci alla chitarra, Marina Rei alle percussioni e Andrea Di Cesare al violino.
Sempre nel 2007 la EMI pubblica un’altra raccolta: “The best of platinum”, che include 18 canzoni.
Nel 2008 Max partecipa al 58º Festival di Sanremo con “Il solito sesso”, brano che racconta una telefonata fatta a una ragazza conosciuta neanche un’ora prima; la canzone riscuote ottimi consensi di critica e pubblico. Durante la serata dei duetti, ad accompagnare Gazzé sul palco ci sono Paola Turci (alla chitarra) e Marina Rei (alle percussioni).
Il 29 febbraio 2008 esce il nuovo album di inediti “Tra l’aratro e la radio”. Unico compositore per le musiche, per i testi ha collaborato, oltre che con Francesco Gazzè, anche con Gimmi Santucci.
Con Gimmi, Max condivide riflessioni e digressioni sulla vita e sui cambiamenti subentrati nel passaggio dalla società agricola a quella industriale – dall’aratro alla radio, appunto. In sala d’incisione si avvale di musicisti d’eccezione: Carmen Consoli suona gran parte delle chitarre acustiche ed elettriche e Marina Rei le percussioni.
I primi mesi del 2010 vedono Max debuttare come attore nella produzione cinematografica di Rocco Papaleo dal titolo “Basilicata Coast to Coast”, uscito nelle sale il 9 aprile.
La divertente commedia musicale vede i protagonisti (Max, Alessandro Gassman, Paolo Briguglia, Rocco Papaleo e Giovanna Mezzogiorno) traversare a piedi la Basilicata per eseguire le proprie canzoni ad una manifestazione canora locale. Per tale film, Gazzè compone insieme a Gimmi Santucci la canzone “Mentre dormi” inclusa nella colonna sonora.
Nel 2010 cambia casa discografica e si unisce alla Universal. A maggio pubblica il nuovo aIbum di inediti intitolato ”Quindi?”. L’album debutta nella Top Ten della classifica ufficiale dei dischi più venduti in Italia. Il singolo “Mentre dormi”, che aveva anticipato la pubblicazione del cd, viene premiato come “Miglior canzone originale” in occasione dei David di Donatello 2011.
Nel 2011 Max presenta al suo pubblico “L’uomo sinfonico”, il nuovo progetto con la “Filarmonica Arturo Toscanini” di Parma, un viaggio musicale unico nel suo genere in cui il pop incontra la lirica e viceversa.
Nel febbraio 2012 torna in veste di ospite al Festival di Sanremo duettando con Dolcenera nella canzone in gara “Ci vediamo a casa”.
Attualmente Gazzé sta lavorando al nuovo disco di inediti che pubblicherà per la Virgin, sua etichetta storica, in vista della partecipazione alla 63a edizione del Festival di Sanremo, dove presenterà i brani “Sotto casa” e “I tuoi maledettissimi impegni”.
Per promuovere il disco, subito dopo il Festival, Max partirà per un lungo tour europeo a testimonianza della sua vocazione internazionale: i primi concerti in febbraio saranno a Berlino (26), Bruxelles (27), Londra (28); in marzo, sarà poi a Parigi (2) e Barcellona (8) per proseguire il tour in Italia, con partenza il 14 dal Viper di Firenze.
Modà – Come l’acqua dentro il mare/Se si potesse non morire
Modà è il nome del progetto di Francesco “Kekko” Silvestre (voce), Enrico Zapparoli (chitarra), Diego Arrigoni (chitarra), Stefano Forcella (basso) e Claudio Dirani (batteria). Dopo una lunga esperienza live, nel 2004 arriva il primo contratto discografico ed il singolo Ti amo veramente, in autunno esce il secondo singolo Dimmi che non hai paura seguito finalmente dal primo album di inediti “Ti amo veramente” che entra di diritto in classifica.
Nel 2005 i Modà partecipano al Festival di Sanremo (sezione giovani) con il brano Riesci a innamorarmi, che riscuote un grande consenso di critica e di pubblico.
Nel gennaio del 2007 esce Grazie Gente, il terzo estratto dall’album, e nel 2008 pubblicano il nuovo disco “Sala d’attesa” dal quale vengono estratti i singoli Sarò Sincero eMeschina.
Il 2009 è l’anno della più importante produzione con l’etichetta discografica Baraonda e la pubblicazione Timida e Sono già solo, 40 settimane al vertice delle classifiche e disco di platino.
Nel 2010 avviene il passaggio all’etichetta Ultrasuoni e i Modàsi confermano definitivamente il gruppo rivelazione dell’anno facendosi conoscere al grande pubblico con il singolo Sono già solo, primo vero successo radiofonico della band che li porta a suonare in ben 50 città in tutta Italia e ad essere premiati ai Wind Music Award e ai Venice Music Awards come band rivelazione. Ad ottobre esce il singolo La Notte che in meno di 24 ore raggiunge la prima posizione della classifica singoli di iTunes seguito dal singolo precedente Sono già solo. A dicembre inizia “La Notte Tour” che porta i Modà ad esibirsi, con enorme successo, in oltre 20 palazzetti registrando ovunque il tutto esaurito.
Nel 2011 i Modà partecipano alla 61° edizione del Festival di Sanremo con il brano Arriverà, cantato insieme ad Emma,aggiudicandosi il secondo posto nella sezione “Big”. A febbraio esce il loro nuovo album di inediti dal titolo “Viva i romantici”, che entra subito al primo posto nella classifica degli album più venduti mantenendo la posizione per oltre un mese, raggiungendo il disco di diamante con oltre 450.000 copie e certificandosi il secondo album più venduto del 2011 in Italia dietro al solo Vasco Rossi. Tra i singoli estratti dall’album in formato digitale si contano 4 multiplatino, 1 platino e 2 oro. I Modà hanno oltre 1 milione di fan su Facebook e il loro canale YouTube conta circa 100 milioni di visualizzazioni.
Modà è il nome del progetto di Francesco “Kekko” Silvestre (voce), Enrico Zapparoli (chitarra), Diego Arrigoni (chitarra), Stefano Forcella (basso) e Claudio Dirani (batteria). Dopo una lunga esperienza live, nel 2004 arriva il primo contratto discografico ed il singolo Ti amo veramente, in autunno esce il secondo singolo Dimmi che non hai paura seguito finalmente dal primo album di inediti “Ti amo veramente” che entra di diritto in classifica.
Nel 2005 i Modà partecipano al Festival di Sanremo (sezione giovani) con il brano Riesci a innamorarmi, che riscuote un grande consenso di critica e di pubblico.
Nel gennaio del 2007 esce Grazie Gente, il terzo estratto dall’album, e nel 2008 pubblicano il nuovo disco “Sala d’attesa” dal quale vengono estratti i singoli Sarò Sincero eMeschina.
Il 2009 è l’anno della più importante produzione con l’etichetta discografica Baraonda e la pubblicazione Timida e Sono già solo, 40 settimane al vertice delle classifiche e disco di platino.
Nel 2010 avviene il passaggio all’etichetta Ultrasuoni e i Modàsi confermano definitivamente il gruppo rivelazione dell’anno facendosi conoscere al grande pubblico con il singolo Sono già solo, primo vero successo radiofonico della band che li porta a suonare in ben 50 città in tutta Italia e ad essere premiati ai Wind Music Award e ai Venice Music Awards come band rivelazione. Ad ottobre esce il singolo La Notte che in meno di 24 ore raggiunge la prima posizione della classifica singoli di iTunes seguito dal singolo precedente Sono già solo. A dicembre inizia “La Notte Tour” che porta i Modà ad esibirsi, con enorme successo, in oltre 20 palazzetti registrando ovunque il tutto esaurito.
Nel 2011 i Modà partecipano alla 61° edizione del Festival di Sanremo con il brano Arriverà, cantato insieme ad Emma,aggiudicandosi il secondo posto nella sezione “Big”. A febbraio esce il loro nuovo album di inediti dal titolo “Viva i romantici”, che entra subito al primo posto nella classifica degli album più venduti mantenendo la posizione per oltre un mese, raggiungendo il disco di diamante con oltre 450.000 copie e certificandosi il secondo album più venduto del 2011 in Italia dietro al solo Vasco Rossi. Tra i singoli estratti dall’album in formato digitale si contano 4 multiplatino, 1 platino e 2 oro. I Modà hanno oltre 1 milione di fan su Facebook e il loro canale YouTube conta circa 100 milioni di visualizzazioni.
Ad aprile i Modà sono premiati ai TRL Awards di Mtv come miglior artista italiano e miglior artista emergente. La band si è anche aggiudicata ben quattro premi ai WMA 2011 per i singoliSono già solo, La Notte e Arriverà e per l’album “Viva i romantici”. A maggio viene pubblicato il singolo Vittima, che diventa disco d’oro nella classifica download.
A luglio parte il “Viva i romantici Tour 2011”: 35 tappe fino a fine ottobre tra arene e palazzetti di tutta Italia con numerosi sold out, incluso quello del 3 ottobre al Mediolanum Forum di Assago, Milano. In agosto esce il singolo Salvami che viene certificato con il disco d’oro e ad ottobre i Modà vincono la categoria “Best Italian Act” agli MTV EMAs 2011.
A novembre esce il singolo Tappeto di Fragole e dal 22 novembre è nei negozi “Viva i Romantici – Il Sogno”, un prezioso digipack che racchiude l’album “Viva i Romantici”, un DVD con il live dei Modà al Mediolanum Forum di Milano, il racconto della loro storia, e la versione live dell’inedito Anche Stasera.
A maggio 2012 esce la prima autobiografia dei Modà scritta da Kekko Silvestre dal titolo “Come un pittore” (Sperling&Kupfer).
Il 16 settembre i Modà, accompagnati dall’Orchestra “I Pomeriggi Musicali di Milano” diretta dal M° Charles Burgi,suonano all’Arena di Verona nell’unico concerto dell’anno, andato sold out in pochi giorni.
Nel 2013 i Modà parteciperanno alla 63°esima edizione delFestival di Sanremo con i brani Come l’acqua dentro il mare e Se si potesse non morire che saranno contenuti nel nuovo album dal titolo “Gioia” in uscita il 14 febbraio. Se si potesse non morire farà anche parte della colonna sonora del film “Bianca come il latte, rossa come il sangue” per la regia di Giacomo Campiotti, in uscita il 4 aprile.
Il 9 aprile partirà da Roma il “Gioia Tour 2013” che li vedrà esibirsi nei più importanti palazzetti d’Italia.
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