Niente canzonette da Sanremo! Questo era l’intento chiaro, guardando la lista dei Campioni e, ora che abbiamo ascoltato le prime 14, possiamo dire che lo scopo è stato raggiunto. Chi cerca il pop facile quest’anno al Festival resta deluso. Un buon livello generale con alcune vette di alta qualità.
Dopo il salto le pagelle dei brani ascoltati ieri sera.
Marco Mengoni
L’essenziale
Un Mengoni inedito con un’esibizione misurata che non lascia spazio ai soliti virtuosismi a cui ci ha spesso abituati. Conquista al primo ascolto e prosegue la sua corsa. VOTO 7
Bellissimo
Forse da Pacifico e Nannini ci si aspettava di più. Anche in questo caso il risultato è orecchiabile, ma il brano pop-rock non convince del tutto. VOTO 6.
Raphael Gualazzi
Senza ritegno
Un brano che mescola il jazz al rock in cui Raphael gioca con le note e con le parole. Il risultato è un gioiellino che fa scintille. VOTO 9.
Sai (ci basta un sogno)
Questa volta è una raffinata ballata che vira sul soul. Più difficile all’ascolto rispetto al primo brano, ma lentamente coinvolge l’ascoltatore, talmente tanto che riesce a passare il turno. VOTO 8,5.
Daniele Silvestri
A bocca chiusa
Lo stornello romano si contrappone all’atmosfera disillusa davanti alle difficoltà dei giorni nostri. Brano non facile, ma di qualità che arriva alla serata di giovedì. VOTO 7,5.
Il bisogno di te (ricatto d’onor)
Salirò atto secondo, ironica e allegra, ma nulla di più. Lo stesso cantante puntava sul primo brano. VOTO 6.
Simona Molinari e Peter Cincotti
Dr.Jekyll e Mr.Hyde
Bravissimi nel divertente inedito in pieno stile Lelio Luttazzi. VOTO 7,5.
La felicità
Si continua sullo stile swing accattivante e orecchiabile; impossibile stare fermi. Lei, a tratti, ricorda Arisa nella voce. Passa il turno e avremo il piacere di riascoltarla. VOTO 8.
Marta sui tubi
Dispari
Originalissimi, talmente tanto che lasciano sconcertato il pubblico tradizionale di Sanremo. VOTO 6.
Vorrei
Leggermente più facile all’ascolto, rispetto al primo brano, tanto è vero che supera il turno. L’originalità non manca nemmeno qui. VOTO 6,5.
Maria Nazionale
Quando non parlo
Il classico vibrato neomelodico può non piacere, ma il brano, dai colori mediterranei, è comunque gradevole e la mano di Gragnaniello si sente. VOTO 6,5.
È colpa mia
Servillo firma un brano, in napoletano, più raffinato rispetto al primo. Riesce a proseguire la corsa. VOTO 7.
Chiara Galiazzo
L’esperienza dell’amore
La voce di Chiara al servizio di una bellissima ballata scritta da Zampaglione. VOTO 8.
Il futuro che sarà
Un tango elegantissimo che conquista da subito. Fra le cose più belle ascoltate nella serata. Lei la voce migliore sino ad ora. VOTO 9.