Essenzialmente, a ridosso della pubblicazione dei risultati della votazione di OGAE Italy sui brani di quest’anno, un ringraziamento è d’obbligo, a Valentina, che ha organizzato il Meeting dei Previews di OGAE Italy a Torino, alla Presidentessa Cristina e al Vicepresidente Alessandro, e a tutti i partecipanti, per aver creato la possibilità di farmi vivere questa emozione:
Torino. 20 Aprile 2013, ore 22.27
Ero lì, nella penombra della sala mediocremente amplificata, e ad una minima distanza da me c’era Jacopo, che cantava. Forse era Solo per te, forse era I sing for myself, o quell’altra bellissima, Our secret, non me lo ricordo. L’orecchio ascoltava attentamente, e collaborava a concentrare lo sguardo, che vagava dalla sua camicia di colore nero, decorata con il ricamo bianco e nero che è la sua firma, all’altezza delle spalle, all’apertura della camicia dal colletto al secondo bottone, al contorno del ricamo, al contorno delle labbra, tese nella nota, ai denti bianchi che si coprivano e si scoprivano, agli occhi che guardavano, alle volte tesi, alle volte persi nell’emozione, alle volte contratti, alle volte espressivi, alle volte mi guardavano, alle chiome acconciate, allungate da destra a sinistra, di nuovo agli occhi che esprimevano l’emozione che voleva comunicarci.
Ed in quella sera notturna, dove il mio entusiasmo era stato affievolito a risentimento, mi ha fatto rinascere la voglia di stare lì, in quel momento e in nessun altro luogo o momento al mondo, e lasciare che la sua vitalità naturale mi conquistasse e mi restituisse a poter ricevere ancora.
Energia emotiva, è Jacopo Massa, questo ragazzo che non ha ancora 26 anni e l’anno scorso ha portato un po’ d’Italia nella rappresentanza bielorussa, questo ragazzo, che potrebbe essere il tuo vicino di casa o il tuo compagno di banco a scuola o all’università, questo ragazzo che vorrebbe andare a Sanremo, questo ragazzo che ci piacerebbe vedere un giorno rappresentare l’Italia all’Eurovision, questo ragazzo, che mentre lo guardavo cantare, pensavo, non me ne voglia la signora Torielli, che peraltro ci ha smontato a pezzettini la sua entry del 1956, ma questo ragazzo è il volto dell’Eurovision in Italia, non me ne vogliano, Raphael, Nina e Marco, ma loro sono inarrivabili, e Jacopo invece è qui, e lo puoi toccare senza dover allungare troppo la mano.
Scrivere canzoni è uno sfogo, è l’esplosione di qualcosa che hai dentro e che vuoi necessariamente comunicare agli altri, questo ci ha detto Jacopo, e così è per me scrivere, è uno sfogo, è l’esplosione di qualcosa che voglio necessariamente comunicare, e l’atto della scrittura scioglie il peso del carico che mi porto dentro.
I sing for myself…. and for nobody else.