Gli Organizzatori dell’Eurovision Song Contest sono felici del ritorno del Portogallo e della Polonia nel concorso e stanno trattando per il rientro di altre TV nel 2015, afferma il supervisore esecutivo Jon Ola Sand in un’intervista a www.eurovision.tv.
Rispetto alle molte speculazioni circa la lista dei partecipanti all’Eurovision Song Contest 2014 negli ultimi mesi, Jon Ola Sand dichiara che ci sono più di 30 emittenti che partecipano all’ESC, per le quali è un appuntamento importante della loro agenda. L’EBU è incredibilmente orgogliosa di questo, e apprezza l’impegno.
Sand continua dicendo che nel corso degli anni si sono visti paesi ritirarsi e rientrare nel concorso, e quest’anno alcune emittenti si sono prese una pausa per ripensare il loro approccio, mentre altre stanno affrontando difficoltà finanziarie.
L’intervista prosegue parlando dei costi della partecipazione all’ESC. A tal riguardo Sand afferma che un’emittente che partecipa all’Eurovision Song Contest ottiene più di 7 ore di intrattenimento dal vivo e di alta qualità, in prima serata, portando alti indici di ascolto e molto entusiasmo tra il pubblico.
L’EBU crede fermamente che per le emittenti ci sia un elevato rapporto qualità-prezzo, ma questo non significa che tutti possano facilmente permettersi la partecipazione perché, visto il momento economico non facile, le emittenti pubbliche d’Europa hanno a che fare con pesanti tagli di bilancio.
Per ottenere il maggior numero possibile di televisioni l’EBU si è dimostrata estremamente sensibile alle grandi sfide affrontate da molti dei membri. Si è speso molto tempo per lavorare con le TV che devono affrontare tagli di bilancio e sfide organizzative, e si è cercato di trovare soluzioni tali da permettere che queste TV potessero prendere parte al concorso di Copenaghen.
L’EBU ha congelato le quote di partecipazione per il 2014 rispetto allo scorso anno. Nel 2013 è già stato semplificato il programma di prove, riducendo i costi di soggiorno per le delegazioni. Quest’anno, la TV organizzatrice DR e i suoi partner locali hanno negoziato per avere i prezzi degli hotel più bassi.
Tuttavia, Bulgaria, Cipro e Serbia non avevano altra scelta se non ritirarsi a causa di gravi restrizioni di bilancio. Sand si dice dispiaciuto, inoltre, che dopo aver inizialmente firmato, la Bosnia e Erzegovina abbia dovuto ritirarsi, mentre la Croazia ha delle difficoltà organizzative per cui non può partecipare. Sand, d’altro canto, si dichiara felice di poter ospitare nuovamente Polonia e Portogallo.
L’intervista affronta poi un tema molto caro ai fan dell’Eurovision: la possibilità del ritorno della Turchia. Sand risponde che è stato fatto un grande sforzo per riportare la Turchia allESC, ma alla fine, la decisione se ritornare a meno in gara è solo della TRT. Se lo dovessero fare saranno i benvenuti, e a molte persone in tutta Europa piacerebbe vederli di nuovo in concorso. Per questo motivo le trattative con la TV turca non sono chiuse.
Si chiude parlando del futuro del’Eurovision Song Contest. Il supervisore esecutivo afferma che diverse emittenti hanno già espresso la loro intenzione a tornare nel 2015, quando verrà celebrato il 60° anniversario dell’ESC. Le trattative con le TV continueranno, ma viene affermato con certezza che è d’obbligo adattarsi alla realtà.
Finché l’EBU è in stretto contatto con gli Stati membri, verranno ascoltati i loro problemi per cercare di trovare una soluzione, questo è qualcosa che l’EBU può affrontare. La tappa successiva è Copenaghen, dove i colleghi della TV danese sta preparando un Eurovision Song Contest mai visto prima.
Foto: Thomas Hanses (EBU)
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