Abbiamo finito qui, al McDonald’s vicino all’aeroporto, la serata, in un orario non ben specificato successivo all’una di notte, stanchi e sfiniti per una giornata piena di persone, compleanni, canzoni e simpatia.
E ci siamo ritrovati seduti vicino a tutta la famiglia Bezzina, ma Malta è fatta così. È normale che appena ti giri incontri qualcuno che conosci. La semplicità dei cantanti di Malta ti colpisce perché non te l’aspetteresti. Alla fine non sono più degli inarrivabili professionisti, ma dei professionisti estremamente disponibili, come fossero amici. Magari non amici stretti, ma almeno gente che si saluta con allegria quando si incontra per strada.
La stessa sensazione che ho sentito all’inizio della Semifinale, quando, ricalcando la struttura del Junior Eurovision Song Contest, a tutti i partecipanti è stato fatto cantare, alternativamente alcune parole a testa, #togheter, la canzone ufficiale del Junior, a cui poi è seguita l’esibizione di Federica Falzon.
Guardavo questi bravi ragazzi e ragazze che si alternavano a cantare, e pensavo che, innanzitutto, non avrei potuto rinunciare a nessuno di loro, e sarebbe stato difficile sceglierne solo quattordici, e mentre le parole passavano dall’uno all’altro, sentivo una vicinanza che non è dovuta solo al sapere chi sono, che canzone portano e che storia musicale hanno alle spalle, ma dal comportamento che tutti ci hanno dimostrato. Sarà che quasi tutti parlano almeno qualche parola di italiano, ma forse è anche questione di carattere. I Maltesi sono fatti così.
E allora vediamo cos’è successo stasera.
Sono state scelte quattordici canzoni. Sono passate alla finale le Ekklesia Sisters, con la canzone Love and let go. Se il motivo sia la scelta del pubblico o anche delle giurie, non è ancora possibile saperlo.
È passato Glen Vella, che ha già partecipato nel 2011, con la canzone Breakaway, scritta per musica e parole da Kevin Borg.
Sono passati Dominic Cini (canzone Once in a while) e Daniel Testa (canzone Something in the way) con due pezzi molto radiofonici che prendono subito al primo ascolto.
Sono passate alcune grandi voci maschili: il gruppo Trilogy, che nella canzone Chasing a dream ha cercato di mescolare la lirica con il pop; Chris Grech con la canzone Closed Doors, da qualcuno definita rock; Lawrence Gray con la canzone The one that you love, eseguita al piano con accompagnamento di viola; Franklin Calleja, che nella canzone Still here, scritta per musica e parole da Alexander Rybak, ha mostrato una voce decisamente interessante.
È passata Amber, con la canzone Warrior, cantante che qualcuno considera la favorita, anche se l’esibizione delle canzoni, stasera, ha forse rimescolato le carte.
Sono passate anche Jessica con Fandango e Christabelle Borg con Rush, altre due canzoni molto apprezzate dal pubblico, anche se forse la scenografia e la resa sul palco stasera possono essere migliorate.
È passata Karen Debattista con la canzone 12, Baker street, che è sembrata, nel complesso, adatta al palco di Vienna. Ed è passata anche Deborah C con la canzone It’s OK.
Completa l’assortimento la famiglia Bezzina, che, con il gruppo L-ahwa, ha interpretato Beautiful to me, trasmettendo la semplicità, l’armonia e l’allegria che li contraddistinguono, e per cui già li conoscevamo.
Una importante nota di colore è che Franklin Calleja è stato festeggiato in sala stampa, appena passata la mezzanotte, per il suo compleanno.
Chi vincerà domani? È paradossalmente troppo presto per dirlo. Le canzoni passate in finale sono ben diverse fra di loro e non ce n’è una che spicca di molto sopra le altre. La decisione potrebbe giocarsi su uno scarto minimo, oppure potrebbe decidersi tutto durante le esibizioni della Finale.
Diverse sono le canzoni che potrebbero essere adatte al palco dell’Eurovision, e in ogni caso molti hanno dato prova di grande qualità.
A domani per sapere chi rappresenterà Malta all’Eurovision Song Contest del 2015.
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