Da domani saranno due delle voci principali che guideranno il pubblico italiano nell’Eurovision Song Contest 2015, insieme a Federico Russo e Valentina Correani. Parliamo di Marco Ardemagni e Filippo Solibello che, oltre ad occuparsi del commento delle due Semifinali su RAI 4 e della Finale su RAI Radio 2, saranno le voci narranti dello speciale Eurovision Song Story che andrà in onda domani 18 maggio, sempre su RAI 4, alle 22.40.

Ciao Marco e ciao Filippo. È un piacere ospitarvi di nuovo sul nostro sito. Partiamo subito dall’edizione dello scorso anno e dal nostro risultato che purtroppo non è stato dei migliori. Cosa avete pensato dell’esibizione di Emma e, secondo voi, cosa non ha funzionato ai fini del risultato?

Probabilmente Emma non è stata del tutto compresa. Forse era troppo rock, forse a un artista italiano vengono richieste alcune doti più tradizionali. La sua grinta e la sua spavalderia erano decisamente poco diplomatiche. Un vero peccato. Ma non si dovrebbe solo giudicare la qualità del brano e della performance?

Nella vostra trasferta a Copenaghen, l’anno scorso avevate intervistato Conchita Wurst. Cosa pensate del personaggio e dell’artista? 

Una star di prima grandezza. Simpaticissima e alla mano. Ci ha conquistato subito con il suo stile. E sul palco semplicemente fantastica!

Marco Ardemagni, Conchita Wurst e Filippo Solibello

Marco Ardemagni, Conchita Wurst e Filippo Solibello

Siete d’accordo col risultato dello scorso anno? Il vostro podio da chi era composto?

Tutto sommato il risultato è stato ragionevole: la grande Conchita Wurst, ma anche i Common Linnets, hanno occupato le posizioni che meritavano. Per l’altro posto sul podio non ci sarebbe dispiaciuto trovare una tra Italia, Spagna, Ucraina, Ungheria, Svizzera, Islanda, Polonia o Malta. Ma la verità è che a Eurovision ci divertiamo così tanto che alla fine per noi la classifica non è poi troppo importante. Certo se il norvegese Carl Espen fosse arrivato ultimo un po’ avremmo goduto.

Grazie alla vittoria di Conchita, in Italia è praticamente un anno che si parla di Eurovision: impensabile fino a qualche anno fa. Solo merito della cantante austriaca o l’aria anche da noi sta finalmente cambiando?

Le due cose assieme. Conchita ha richiamato molto interesse. Ma, speriamo in parte anche grazie alla nostra azione, l’interesse si è molto risvegliato. Tanto che quest’anno, a livello di copertura dell’evento, per la Rai ci saranno ben quattro novità: lo speciale di lunedì sera, la diretta radiofonica della seconda semifinale e della finale e la sorpresa di condurre la diretta radiofonica della finale direttamente da Vienna, e per questo ringraziamo l’Ente del Turismo Austriaco. E per non farci mancare nulla, pure la replica della finale, domenica alle 12. Non ci sembra poco.

Veniamo a Il Volo. La loro vittoria a Sanremo ha fatto nascere alcune polemiche sul loro stile musicale che, forse, ha maggiore riscontro all’estero che in Italia. Voi cosa pensate dei nostri rappresentanti?

Proprio per le ragioni che hai detto, hanno ottime buone possibilità di farcela, ma non diciamolo per scaramanzia. Sul fatto che il loro stile non abbia riscontro in Italia, avremmo qualche dubbio. Proprio nella nostra Milano abbiamo visto quanto affetto ci fosse attorno a il Volo a San Siro per la partita di beneficenza “Zanetti & Friends, Match for Expo” lo scorso 4 maggio o, per rimanere in quell’ambito artistico, quanto fosse stracolma di pubblico Piazza del Duomo per il concerto di Andrea Bocelli, The Opening di Expo, quattro giorni prima.

I commenti dei fan europei su Il Volo e sul brano “Grande Amore” sono più che entusiasti e molti ci danno nei primi posti, se non addirittura vincenti. L’Italia, inoltre, ha vinto lo Junior ESC con un brano dalla melodia tipicamente italiana. Credete che il pubblico europeo identifichi la musica italiana esclusivamente con questo genere musicale?

In parte è vero, ma solo in parte. Tra gli artisti italiani più famosi nel mondo non c’è solo Andrea Bocelli, ma tutta la gamma della proposta italiana come Laura Pausini, Tiziano Ferro, Al Bano, Gianna Nannini o Toto Cutugno. Oppure, volendo spaziare ulteriormente, Giorgio Moroder o Ennio Morricone.

Qualche tempo fa, Filippo Solibello ha invitato tutti i fan in astinenza da Eurovision a Radio Battle. Com’è nato questo progetto e che tipo di esperienza è stata?

RadioBattle è nata per festeggiare l’arrivo in Italia, a Milano, nel marzo di quest’anno di RadioDays Europe, il più grande congresso mondiale di radio e radiofonici. RadioBattle è una gara tra Radio Europee combattuta a colpi di musica, e, ovviamente, tra le canzoni che le radio usano per sfidarsi ci sono stati tanti pezzi di Eurovision, anteprime, versioni speciali. Il desiderio per il futuro è quello di stringere sempre di più il legame tra noi e le radio europee e tra queste e Eurovision.

Per concludere vi auguriamo un buon lavoro e vi chiediamo di dare tutti gli appuntamenti con l’Eurovision Song Contest 2015.

Quest’anno sono così tanti che perderete il conto: il riassunto migliore si trova qui: www.ufficiostampa.rai.it. Vi aspettiamo!

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