Nella corte dell’EBU ci sono broadcaster ricchissimi e broadcaster poverissimi. Dopo anni di mancati pagamenti l’Unione Europea di Radiodiffusione ha escluso la Televisione Pubblica Romena dalla fruizione dei servizi riservati ai membri: scambio di news ed eventi sportivi innanzitutto, ma gli è stata preclusa anche la partecipazione all’imminente Eurovision Song Contest di Stoccolma. Il provvedimento segue anni di solleciti e negoziazioni dell’EBU nei confronti del Governo Romeno, che non hanno trovato alcuna soluzione.

Il web è insorto a sostegno del cantante Ovidiu Anton che era stato incoronato vincitore della Selezione Nazionale romena che è giustamente delusissimo. In realtà la clamorosa esclusione di TVR dall’EBU e dall’ESC va letta in una chiave differente in cui andrebbe rivista l’azione dell’EBU, che in questo caso ha indossato panni più politico-sindacali piuttosto che quelli di mero fornitore di servizi televisivi. TVR è la televisione pubblica romena che, come in varie parti d’Europa è stata marginalizzata negli ascolti da un offerta più interessante per i telespettatori, è costantemente occupata e controllata dal potere politico che probabilmente non la vede di buon occhio e non gli consente di racimolare sufficienti risorse con il canone (che attualmente è di una dozzina di euro a famiglia), gli ascolti risibili non consentono un’adeguata raccolta pubblicitaria e da qui la crisi finanziaria di TVR che sta piuttosto velocemente sprofondando verso la bancarotta. Problemi simili sono presenti nella maggior parte dei broadcaster della parte più povera dell’Europa orientale alle prese con una crisi che stenta a terminare.

Quindi questa eliminazione non va vista come una “punizione” di TVR ma piuttosto come un estremo (e forse tardivo) tentativo di focalizzare l’attenzione su TVR e quindi di salvare una televisione pubblica che forse più nessuno più vuole. Difendere TVR è per l’EBU strategico in quanto la scomparsa delle TV pubbliche dell’est Europa porterebbe inevitabilmente alla perdita del ruolo paneuropeo dell’Eurovision acquisita con la cooptazione delle emittenti dell’ex blocco sovietico (Intervision) e quel ruolo calmieratore sui prezzi dei diritti TV perderebbe forza.

Pertanto una sconfitta dell’EBU in questa battaglia porterebbe conseguenze negative per tutte le TV pubbliche associate. RAI inclusa.

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