Francesca… esibizione emozionale è la parola giusta. Un giardino in primavera, con i fiori appena sbocciati e i germogli sui rami degli alberi. I prati che tornano a colorarsi di verde e un lago placido, che di notte si illumina come l’albero alle sue spalle. E poi, ho sentito un’emozione accendersi veloce e farsi strada nel mio petto, senza spegnere la voce. Come le speranze e il futuro di cui è carico il germoglio che nasce da un fiore in primavera.
Caro Michal (Spazk, Polonia), valutiamo in collaborazione la possibilità di non usare pari scarpa insieme ai pantaloni zompafosso.
Arrivato nella vita al punto più alto, affermato nel mondo e padrone di me stesso, non dimentico dove sono nato, le mie radici e chi mi ha cresciuto, svesto la giacca e la camicia e torno alle mie origini, dai lupi che mi hanno allevato e mi hanno insegnato ad essere chi sono. Ritorno, sicuro di me e soddisfatto del punto a cui sono arrivato, e fiero di ricordare da dove vengo, perché anche se sono cambiato e ho imparato a convivere con gente diversa da me, quello che sono stato è parte di me. Sono ancora un lupo.
(Ivan dalla Bielorussia prova sul palco. L’introduzione, non potendola fare dal vivo, è un video dove lui, nudo, ulula insieme ad un lupo e lo accarezza. Poi parte la canzone. L’atmosfera è emozionale e il messaggio molto forte. Ivan ha alcune strisce di trucco bianco che gli scendono per la lunghezza del viso. Mentre canta, ologrammi di lupi e di sé stesso appaiono e scompaiono sul palco).
E’ probabile che l’amico Nicky Birne ai tempi dei Westlife facesse abbastanza tappezzeria…. la voce non regge la potenza della canzone e la regia non aiuta a reggere il ritmo uptempo.
Al piccolo Donny Montell è capitato di tutto durante la prova… la musica che non funziona, le luci che partono in ritardo e alla fine al salto si accartoccia cascando male…. e lui era quello che alla fine dei concerti concludeva con una verticale sul palco appoggiato sui gomiti.
In attesa che Kaliopi esca dalla conferenza stampa.
Innanzitutto, Kaliopi non cammina. Lei incede.
Intervista lunga e coinvolgente. Kaliopi ama l’Italia, sa parlare anche qualche parola e soprattutto sa cantare in italiano, perché ha studiato, nella sua formazione, la nostra musica classica.
La sensazione strana è che non sia completamente sincera. O, al contrario, sia una di quelle persone incredibilmente espansive, che ti salutano e ti abbracciano come se ti conoscessero da una vita.
All’Euroclub, nella fossa dei Leoni, a vedere Elena Paparizou sul palco. Ve la ricordate, Elena Paparizou? Tipo la vincitrice del 2005, ma anche la partecipante, nel gruppo degli Antique, nel 2001 arrivata al terzo posto con “Die for you”, ma anche la partecipante al MelodiFestivalen del 2014 con “Survivor”, ma anche la vincitrice dell’OGAE Song Contest del 2006 con Mambo, ed è quindi, da molti punti di vista, la nostra cantante preferita.
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