Francesca Michielin si trova pienamente a suo agio a rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest. E noi ne possiamo essere veramente orgogliosi.

Diario-da-Stoccolma

È cresciuta nella sua carriera di cantante immersa nell’atmosfera dell’Eurovision, condividendone fino in fondo il messaggio. Diversamente da molti di noi che hanno conosciuto l’Eurovision quasi per caso oppure lo conoscevano da prima che l’Italia smettesse di partecipare, questa brava ragazza aveva due anni quando i Jalisse vincevano SanRemo e volavano in Irlanda. Ha conosciuto l’Eurovision nel 2011, ai tempi di Raphael Gualazzi. E se ne è innamorata. E applica il senso profondo del messaggio per interpretare la sua presenza qui a Stoccolma. Condividere emozioni e sentimenti al di là delle barriere e delle divisioni, trovare punti di incontro in esperienze diverse vissute da un capo all’altro del nostro continente. Lavorare per unire, e far crescere il germoglio appena uscito dal seme che Francesca ci porge alla fine della sua canzone.

Pomeriggio e serata d’ordinanza al Red Carpet, in una posizione inusuale, lo spazio dei fotografi. Anche se il mio cellulare è decisamente migliore, per risoluzione, di quella vecchia macchinetta che avevo l’anno scorso, forse definirmi fotografo è darmi troppa importanza. Intorno a me ci sono fotografi professionali con armamentari professionali talmente grossi da non potersi reggere con due mani.

Comunque li ho fotografati tutti e quarantatre… Ah, no, povero Ovidiu, Allora quarantadue! Ah, no, cioè, mi dicono che la povera Agnete (Norvegia) ha problemi seri e da un po’ di tempo non appare più in pubblico… allora quarantuno, ecco, quarantuno è il numero perfetto. Comunque, un sacco di belle cose.

Quella che è veramente mancata, però, è stata l’interazione con i cantanti, e poterli vedere ad una distanza decisamente ravvicinata. Perché la sicurezza di fare quarantant… uno! foto perfette (nel limite della perfezione di un cellulare) si paga con l’assenza totale di interazione.

Poi però, all’Euroclub, dalle undici e mezzo di sera, sono arrivati, sui pullman, direttamente dalla festa in municipio, alcuni cantanti e le delegazioni, e nonostante non siano state organizzate, si sono create due ali di folla che hanno accolto i cantanti all’inizio della scalinata che dal piano terra porta alla sala riversata dell’Euroclub.

[wp_ad_camp_1]