La seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest ha già decretato i primi vincitori e sono i presentatori Petra e Måns o meglio Petra ed il suo “assistente” Måns che sono perfettamente a loro agio nel ruolo e danno al pubblico l’impressione che ci sia spontaneità nella loro conduzione.
In realtà sappiamo benissimo che all’Eurofestival nulla e mai lasciato al caso e qualsiasi battuta viene provata e riprovata. Nelle due ore intensissime di spettacolo loro trovano il loro spazio nella maniera più televisivamente appropriata possibile. Non dei semplici conduttori ma degli entertainer che spaziano dalle gag osé ai balletti da Musical di Broadway. La serata è stata frizzante e a mio avviso nettamente superiore alla prima semifinale. Rimarrebbe qualcosa da dire sulle angolazioni della regia che non sempre sono soddisfacenti, ma complessivamente la televisione svedese ha regalato ai telespettatori uno spettacolo di prim’ordine nel quale però mancava totalmente Stoccolma e la Svezia che invece sono stati sostituiti dai ricordi delle vittorie svedesi degli anni che furono. Sarebbe interessante capire quanti al di fuori della Svezia siano in grado di ricordare gli Herreys che vinsero 34 anni fa a Lussemburgo, forse la RAI farebbe meglio a cambiare la scaletta e proporre l’interval act ufficiale e coprire questi siparietti con la pubblicità.
Circa il risultato finale della serata l’unica sorpresa probabilmente è stata l’eliminazione della Norvegia insieme a quella danese che in pratica suggella il flop dei paesi nordici in questa edizione. Rimarrà solamente la Svezia, paese ospitante, a difendere i colori vichinghi e questa è sicuramente una novità. Degne di nota sono state le esibizioni emozionali ed emozionanti di Israele ed Ucraina, la freschezza della rappresentante belga che si qualifica con merito ed accompagnata dall’urlo dei nostri commentatori, urlo che e stato ripreso sui social network e che in queste ore sta diventando virale insieme a quello di Ingeborg rappresentante fiamminga del 1989. Altri protagonisti della serata sono stati i georgiani che hanno vinto la loro scommessa con un pezzo lontano dai cliché eurovisivi. La Lettonia si qualifica anche se la sua esecuzione e eccessivamente urlata, si qualifica anche la Polonia nonostante un’esecuzione tutt’altro che perfetta. Scontate le eliminazioni di Slovenia e Svizzera: non hanno assolutamente lasciato un segno tangibile della loro presenza anzi la Svizzera ha sfiorato il ridicolo con questi fumi provenienti dalla sua schiena. I salti della Lituania hanno premiato mentre l’irlandese torna a casa con una prestazione abbastanza scolorita. Nulla da fare per la macedone Kaliopi: gli over 40 non avranno rappresentanti in finale e neppure per i lupi bielorussi. Molto bene l’Australia con un’esibizione che comunque ritengo un po’ freddina e calcolata ed anche per la sensuale serba che ci regala un’esibizione che ricorda un poco la vincitrice del 2007, Marija Šerifović. La bulgara Poli Genova guadagna quella qualificazione persa anni fa non senza polemiche mentre l’albanese non convince e torna a casa.
A notte fonda l’organizzazione comunica l’ordine di apparizione delle canzoni nella finale aprirà il Belgio e chiuderà l’Armenia. Francesca sì esibirà con il numero sei dopo l’Ungheria e prima di Israele. Non è una posizione particolarmente favorevole ma le teorie sull’ordine di apparizione sono tutte da dimostrare in quanto negli ultimi anni hanno vinto canzoni che si sono esibite nella prima parte dello spettacolo. Onestamente dobbiamo fare gli auguri a Francesca che verrà sicuramente apprezzata ma che non è vista tra le grandi favorite per il titolo ma all’Eurovision è sempre difficile azzardare delle previsioni. Attualmente le grandi favorite sono la Russia, l’Australia e l’Ucraina mentre la Francia ha perso in questi giorni molto credito per la vittoria finale. Francesca potrebbe comunque sorprendere per la sua capacità e l’impegno profuso nella preparazione di questa esibizione, cosa che nessun italiano aveva mai fatto sino ad ora e a cui va tutto il nostro rispetto e ringraziamento ed il nostro tifo. Magari sfegatato.
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