Sembra non esserci pace per Jamala, la vincitrice dell’Eurovision Song Contest 2016, che con il brano 1944 aveva già scaturito parecchie polemiche, soprattutto in Russia.

Eurovision 2016 - Jamala

© Anna Velikova (EBU)

Nei giorni scorsi è stata lanciata una petizione online che chiedeva all’European Broadcasting Union di rivedere i risultati del concorso in quanto il brano di Jamala avrebbe infranto l’articolo 1.2.2 del regolamento che prevede che i brani in gara non contengano riferimenti politici (ricordiamo che il brano ucraino è dedicato alla deportazione dei tatari di Crimea sotto Stalin).

La risposta dell’EBU non si è fatta attendere.

L’Eurovision Song Contest è stato uno spettacolo e una testimonianza di un anno di duro lavoro da parte di tante persone di tanti paesi. Gli spettacoli dal vivo sono stati produzioni televisive di classe mondiale con un climax emozionante nella notte di Sabato.

Capiamo le passioni e le emozioni che si generano attraverso l’Eurovision Song Contest. Alla luce di questo, abbiamo preso atto della petizione e siamo lieti di questa opportunità per rispondere.

Il vincitore dell’Eurovision Song Contest 2016 è stato decisa da professionisti del settore musicale e da voi, spettatori da casa, entrambi con una quota del 50 per cento nel risultato. Jamala, rappresentante dell’Ucraina, ha vinto, grazie a un ampio sostegno sia dalle giurie che dai votanti di casa. Jamala ha vinto con una prestazione eccezionale di una canzone emotiva, raccontando una storia personale.

L’Australia con Dami Im ha vinto per le giurie mentre la Russia con Sergey Lazarev ha vinto il televoto. Entrambi meritano credito per le loro performance di classe mondiale, per le grandi canzoni e per aver accolto la sconfitta come veri professionisti. Essi non hanno avuto modo di vincere il concorso, ma ha nno accettato il risultato come vincitori. Li rispettiamo e li apprezziamo per questo.

L’Eurovision Song Contest è un concorso. Non ci può che essere un solo vincitore. Sappiamo che non tutti sono d’accordo con il risultato dell’Eurovision Song Contest di quest’anno però in una competizione in cui i risultati sono decisi su opinioni soggettive e spesso molto personali, ci saranno sempre persone che non saranno d’accordo. Indipendentemente da ciò, il risultato rimane certamente valido, in conformità con le regole che erano note a ciascuna emittente partecipante, ad ogni artista e ad ogni fan.

L’Ucraina è, e rimarrà, il vincitore dell’Eurovision Song Contest 2016. Sia che siano d’accordo o in disaccordo, invitiamo coloro che hanno firmato la petizione ad accettare il risultato, valido secondo le regole, e a continuare un dialogo costruttivo su come rafforzare e migliorare ulteriormente l’Eurovision Song Contest.

In aggiunta, nella stessa petizione, è stato pubblicato un video del 2015 (ora non più disponibile) in cui si poteva vedere Jamala eseguire il brano 1944. L’articolo 1.2.1 del regolamento dell’ESC afferma che i brani non devono essere state pubblicati e rilasciati commercialmente prima del 1 settembre 2015.

Di seguito la dichiarazione dell’EBU al riguardo.

La regola dell’Eurovision Song Contest (1.2.1 a), in cui si afferma che i brani non devono essere stati rilasciati in commercio prima del 1 settembre esiste per fare in modo che il concorso possa accogliere nuove composizioni di ogni anno, e che ogni canzone sia in grado di competere su un piano di parità.

Lo scopo della norma è quello di evitare un’ampia distribuzione di qualsiasi canzone che potrebbe dare un vantaggio sleale nel concorso nel maggio successivo.

In passato, canzoni che erano a disposizione del pubblico prima della scadenza, ma non accessibili ad un vasto pubblico, hanno avuto il permesso di competere nell’Eurovision Song Contest da parte del Gruppo di riferimento.

Nel caso di “1944” di Jamala, dopo l’Eurovision Song Contest 2016, all’attenzione dell’EBU è stata sottoposta un’esecuzione pubblica di una versione precedente della canzone, effettuata nel maggio 2015.

Il video si riferisce di un piccolo concerto visto solo da poche centinaia di persone prima che fosse scoperto in questi ultimi giorni.

L’EBU, sulla base di precedenti decisioni nel Gruppo di Riferimento, pertanto, ha concluso che il video pubblicato non ha dato alla canzone di Jamala alcun vantaggio sleale all’Eurovision Song Contest 2016 e la canzone era idonea a competere.

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