Torna anche quest’anno il nostro diario alla città che ospita l’Eurovision Song Contest! Aneddoti, curiosità, informazioni e incontri direttamente da Kiev, la capitale dell’Ucraina.
In Ucraina la vita costa di meno. Non so se ve ne siete resi conto… nel senso che per il prezzo di un pranzo al ristorante che in Italia possiamo considerare normale, oltre a mangiare bene ti puoi anche portare a casa il libro di Main Rid con due racconti di cui uno sui Seminole, e il cameriere (nello specifico, Alexeij).
Comunque andate a cercare su Google Immagini la foto dei panzerotti ucraini. Si chiamano Vareniki e te li possono preparare con qualsiasi tipo di ripieno… e quando dico qualsiasi, intendo veramente qualsiasi…
Omar Naber è un’amico ormai, più che un cantante. E’ un amico con la voce spettacolare.
Slavko Kalezic parla italiano. Ma la cosa più importante è che ho avuto la forte impressione di vedere Conchita Wurst nel modo in cui gesticolava, e nel tono di voce.
Un susseguirsi spettacolare di colori, la prima prova di Francesco Gabbani, seguendo l’arcobaleno, rosso, arancione, giallo, verde, blu e viola, alternativamente dentro una scimmia proiettata sullo schermo, o nelle mani, o nelle fasi dell’evoluzione dalla scimmia all’uomo.
E alla fine la festa organizzata da OGAE Ucraina, dove abbiamo incontrato Martina Barta, quel bravo ragazzo di Alex Florea con la sua yodelatrice (si può chiamare così una cantante che fa Yodel), e la scimmia Filippo, che non è un animale, ma invece la persona che sta sotto al costume, sul palco insieme a Francesco Gabbani.
E per finire, perché al finale ti arriva sempre una sorpresa inattesa, arriviamo a casa in Disco-Taxi. Durante il tragitto, luci stoboscopiche che cambiavano colore, e di sottofondo Gangnam Style e altre canzoni amene… pare che sia apparso anche un video, in rete.