Torna anche quest’anno il nostro diario dedicato alla città che ospita l’Eurovision Song Contest. Aneddoti, curiosità, informazioni e incontri direttamente da Lisbona, la capitale del Portogallo.

E niente… ridendo e scherzando pare che Cristina Caramarcu (la voce della Romania) abbia ricevuto la sua proposta di matrimonio sul Blue “Red” Carpet. Da far invidia a Krista Sigfrieds. Ma è successo davvero, non è uno scherzo. Immaginatevi il fidanzato, alto un metro e ottanta / un metro e novanta, capelli color miele tagliati corti a spazzola, occhi azzurri, barba di due o tre giorni (e Cristina che davanti a tutto il Red Carpet chiede “Non è bellissimo?” e tutti a bocca aperta), siciliano che lavora come finanziere a Roma, vestito elegantissimo di nero, con una rosa in mano, che si avvicina allo spazio riservato a noi giornalisti italiani al Red Carpet, ci guarda e ci dice: “Voi, che siete italiani, mi dovete aiutare…” E gli tremava la voce, ma non ci siamo accorti di quello che stava succedendo. Pensavamo a una sorpresa meno impegnativa.

E niente…. avevamo un appuntamento con i Pasteis a Belem, ma si stanno facendo desiderare….

L’immensità dell’Oceano, visto dalla terrazza in cima al Padrao dos Descobrimentos, molto più che dalla Torre di Belem, ti infiltra. Ti calamita e ti rilassa. Concentrato sull’acqua che si perde in lontananza, scordi le tensioni e rimani a guardare le onde, vagando nei pensieri con la mente che si rilassa, fissando un punto indistinto laggiù all’orizzonte. Stendo le braccia sul parapetto, reclino la testa, e continuo a guardare stregato.

L’Irlanda ha portato il video sul palco. Due ballerini che entrano sul palco dandosi la mano, si allontanano e si riavvicinano, quasi abbracciandosi, si allontanano di nuovo, uno dei due corre lontano, poi torna in dietro e si riavvicina saltando in scivolata, si avvicinano salendo su una panchina, si siedono sulla panchina, uno da una parte e uno dall’altra, e si avvicinano abbandonando la testa all’indietro e appoggiandosi alla spalla dell’altro, in maniera coordinata, perché una storia d’amore è un ballo a due, armonioso e sincronizzato.

Gent è passato. Punto. E io sto singhiozzando neanche mi fosse morto un parente. È uno sfogo, per tutte le volte che l’ho sentita, per tutte le volte che l’ho cantata, quando ci ho fatto la foto e quando riprendevo mentre Cristina lo intervistava, quando mi dicevano che era difficile, che magari non sarebbe passato. E sarebbe stata l’ennesima canzone che avevo preso dalla vetrina dell’Eurovision. Il suo sguardo, che tra l’altro più ci penso e più ne sono sicuro, è estremamente somigliante allo sguardo di mio padre, per come me lo ricordo… E allora per il suo sguardo, per le note della Madonna che riesce a fare e perché è la prima canzone che ho sentito, mi è piaciuta subito, e nessuna mi è mai sembrata più bella. Qualche volta i sogni si realizzano, e questa notte è successo. Grazie Gent. Grazie Europa. Stanotte sono veramente felice.