Alla conferenza stampa di quest’oggi, che Il Volo ha tenuto presso la sala stampa Lucio Dalla del Palafiori qui in Sanremo, i “nostri” ragazzi hanno risposto alle nostre domande relative all’Eurovision Song Contest.
Nel parlare del loro brano in gara, Musica che resta, potenzialmente idoneo alla rappresentanza dell’Italia all’Eurovision Song Contest, i ragazzi hanno parlato di evoluzione, nel rispetto della propria personalità. Musica che resta rappresenta quindi un passo avanti lungo la strada di crescita professionale che, però, li fa restare se stessi. Si definiscono artisti dal bel canto, rappresentando quindi questo preciso genere musicale: non lirica, non pop.
Arriva il momento dell‘Eurovision Song Contest, in relazione al quale abbiamo chiesto di ricordare quell’esperienza vissuta nel 2015 a Vienna.
Qualora quindi quest’anno dovessero rivincere il Festival di Sanremo verrebbero annullate le date in Giappone e quindi volerebbero a Tel Aviv?
Ignazio ha mostrato grande umiltà.
“Noi non pensiamo alla vittoria. Prima pensiamo a questa sera, poi pensiamo alla serata di venerdì, poi pensiamo al sabato e poi, nel caso, pensiamo all’Eurovision.”
Gianluca Ginoble, afferma:
“Ci penseremo giorno 10 (domenica immediatamente successiva alla finale, ndr) ma sarebbe bello tornare, anche perché perché ci sono 200 milioni di telespettatori; abbiamo anche un fan base numeroso in tutta Europa per cui sarebbe bello e importante, per il live e per il futuro perché l’Eurovision è l’Eurovision.”
Con che spirito ci andreste? Di riscatto, rispetto all’edizione del 2015?
Risponde sempre Gianluca:
“Nel 2015 abbiamo vinto il televoto, poi sono accadute una serie di cose, un terzo posto, va bene cosi. Siamo contenti anche perché poi nei mesi successivi abbiamo fatto un bel tour e quella è la cosa più importante per noi e per tutti i 24 artisti (in gara a Sanremo, ndr), ossia fare concerti e avere i nostri fan ai nostri concerti.”
Aggiunge Piero:
“(All’Eurovision, ndr) abbiamo vissuto tanto e sentito tanto l’amore per la propria Patria. Tenere la bandiera in mano è stato davvero molto molto emozionante e, soprattutto, eravamo a Vienna ma non ci sentivamo soli perché abbiamo ricevuto tantissimi messaggi e tantissimi voti da parte di tantissimi Paesi, ma, soprattutto, italiani. A volte sembra che ci si vergogni di questo Paese e della nostra bandiera: non solo quindi nella musica, ma in tante altre cose, cerchiamo sempre di fare gli internazionali o di imitare gli altri, quando in realtà possiamo essere davvero originali essendo italiani.”
Ricordiamo che il loro nuovo album, Musica verrà pubblicato il prossimo 22 febbraio.