Si è da poco conclusa la selezione nazionale ucraina, denominata Vidbir 2020, organizzata dalla TV nazionale UA:PBC: a vincerla è stato il gruppo Go_A con il brano “Соловей“ (“Solovey”, usignolo).
Quinta edizione del Vidbir, nota selezione interna tesa ad individuare il rappresentante ucraino per l’Eurovision Song Contest. La stessa si è articolata in due fasi, la prima costituita da due semifinali, con otto candidati ciascuna, e la seconda costituita dalla finale, a cui potevano accedere solo tre candidati da ogni semifinale.
Alla gara di questa sera sono pertanto giunti, quali finalisti:
- Krutь con il brano “99“;
- Jerry Heil con il brano “#Vegan”;
- Go-A con il brano “Solovey”;
- David Axelrod con il brano “Horizon”;
- Khayat con il brano “Call for Love”;
- Tvorchi con il brano “Bonfire”.
Il giudizio è stato espresso per il 50% da un’apposita e qualificata giuria, composta da Andrij Danylko (noto come Verka Serduchka), Tina Karol e Vitalij Drozdov e per l’altro 50% dal televoto.
La serata è stata introdotta, come presumibile, da Verka Serduchka che ha presentato alcuni suoi successi, tra cui l’iconica „Dancing Lasha Tumbai“. Lo show ha successivamente proposto una performance di Jamala che, quale ospite speciale, ha cantato il suo ultimo brano „Жалі“ (Zhali) ed una bellissima performance di Tina Karol, davvero di livello superiore.
Il brano “Solovey” è cantato in lingua ucraina, l’unico tra i sei finalisti, e significa “usignolo”. È un interessante etno-disco, impreziosito dal flauto che richiama le melodie tradizionali locali. La band è un’interessante formazione che presenta musica dance-etno-pop utilizzando strumenti più disparati, che vanno dai classici tamburi africani alla chitarra elettrica in stile rockeggiante. Ha partecipato a diversi festival popolari (ad es. Koktebel Jazz, The Country of Dreams, Gogolfest) rappresentando la musica ucraina, in particolare, in Bielorussia, Polonia e Israele.
Non ci resta che ascoltare la canzone vincitrice, ricordando che l’Ucraina si esibirà nella Prima Semifinale di martedì 12 maggio:
Un po’ di Ucraina all’Eurovision: con “solo” sedici partecipazioni, a partire dall’anno 2003, all’interno dell’Eurovision Song Contest l’Ucraina ha una storia abbastanza recente, ma già costellata di tanti successi. Due vittorie (2004 e 2016), due secondi posti e un terzo posto la consacrano uno dei migliori paesi dell’ESC di sempre, anche perché, pur dovendo sempre conquistare la finale attraverso lo scoglio delle semifinali, è sempre riuscita a centrare il traguardo. Purtroppo, per via di problemi economici e del difficile rapporto con la Russia, l’Ucraina ha saltato due edizioni, quella del 2015 e la più recente del 2019, che ha visto il ritiro della cantante Maruv. Dopo le rispettive vittorie, sia Ruslana (“Wild Dances”, 2004) che Jamala (“1944”, 2016) sono state assurte a vere e proprie eroine della madrepatria, e l’Eurovision ha contribuito fortemente alla loro carriera e al loro successo, anche internazionale. Si segnalano, inoltre, le canzoni con cui i due membri giurati, Verka Serduchka e Tina Karol, hanno rappresentato il proprio paese rispettivamente nell’anno 2007 e 2006, nonché l’esibizione di Mika Newton (“Angel”, 2011), la prima ad utilizzare, in questo contest, una coreografia fatta di disegni con la sabbia, attraverso le mani di una delle migliori artiste specializzate al mondo (Kseniya Simonova, ucraina, recentemente sul palco anche della Moldavia, nel 2019, con il brano “Stay” di Anna Odobescu). È sufficiente cliccare sul nome dei cantanti per saltare alle loro entries.