Secondo appuntamento su RAI Premium con il meglio delle quattro ultime edizioni dell’Eurovision Song Contest. Questa sera alle ore 22.50, infatti, andrà in onda una sintesi dell’edizione del 2017.
Grazie alla vittoria di Jamala e della sua “1944”, la 62ª edizione del contest si svolse il 9, 11 e 13 maggio in Ucraina presso l’International Exhibition Centre di Kiev. Questo fu il quarto evento eurovisivo a svolgersi nella nazione dell’Europa Orientale, dopo l’Eurovision Song Contest del 2005 e le due edizioni del Junior Eurovision Song Contest del 2009 e del 2013.
A presentare lo show troviamo, per la prima volta nella storia del concorso, tre uomini: Oleksandr Skičko, Volodymyr Ostapčuk e Timur Mirošnyčenko.
“Celebrate Diversity” fu lo slogan scelto, mentre il logo rappresentava una tradizionale collana di perle ucraina chiamata Namysto.
42 i Paesi in gara In questa edizione: ritornarono, dopo un anno di pausa, Romania e Portogallo, mentre si ritirarono Bosnia ed Erzegovina e Russia.
Il ritiro di quest’ultima nazione fu causa di grosse polemiche che, come nell’anno precedente, videro al centro la Russia e l’Ucraina.
Il 12 marzo l’emittente russa Channel One annunciò la partecipazione di Yuliya Samoylova all’Eurovision 2017, con “Flame is burning”.
Il 22 marzo i Servizi di Sicurezza dell’Ucraina vietarono alla Samoylova di entrare in Ucraina per tre anni, a causa di una sua esibizione in Crimea nel 2015, atto vietato senza il permesso delle autorità ucraine. Nello stesso giorno l’EBU prese atto della decisione dell’Ucraina, dichiarandosi, però, delusa da questa scelta, di fatto contraria allo spirito dell’Eurovision e che avrebbe continuato le trattatie con le parti in causa, per risolvere la questione. L’EBU, quindi, propose alla TV russa di far esibire la Samoylova via satellite. L’emittente russa Channel One rifiutò, mentre il Primo Ministro ucraino dichiarò che la Russia avrebbe dovuto scegliere un cantante che non avesse violato la legge ucraina. Il Supervisore Esecutivo dell’Eurovision, Jon Ola Sand dichiarò che l’EBU aveva fatto richiesta all’Ucraina di posporre il veto per la Samoylova e che il ritiro di una Paese sarebbe stato un segnale politico molto forte.
Nella questione intervennero anche il Direttore del Reference Group, l’organo di governo dell’Eurovision Song Contest, Frank-Dieter Freiling e la Direttrice Generale dell’EBU, Ingrid Deltenre. Il primo affermò che era stato chiarito fin dall’inizio dell’organizzazione del concorso, che tutti i cantati potessero partecipare. Deltenre dichiarò, inoltre che il comportamento dell’Ucraina era stato inaccettabile e che il Paese avrebbe rischiato delle sanzioni.
Il 31 marzo divenne disponibile in rete una lettera dell’EBU inviata al Primo Ministro ucraino, Volodymyr Groysman. Oltre a ribadire l’inaccettabilità del comportamento e le possibili sanzioni, nella lettera si parlò anche di possibili ritiri di altre emittenti televisive che criticarono la decisione ucraina. Tuttavia, il Ministro degli Esteri ucraino, Pavlo Klimkin, dichiarò che non ci sarebbe stata nessuna concessione per la Russia.
La questione prosegue e all’inizio di aprile il Vice Primo Ministro dell’Ucraina, Vyacheslav Kyrylenko dichiarò che se la Russia si fosse presentata con un cantante che non aveva violato le leggi ucraine, avrebbe potuto partecipare a Kiev, altrimenti l’Eurovision 2017 si sarebbe svolto con 42 partecipanti invece che 43. L’emittente ucraina, UA:PBC, rispose alla lettera dell’EBU per chiedere che venisse rispettata la sovranità ucraina e il presidente dell’Ucraina, Petro Porošenko, dichiarò che la scelta della Samoylova da parte della Russia era da considerarsi solo una provocazione nei loro confronti.
Il 13 aprile 2017 è la data in cui termina questa annosa faccenda. L’emittente Channel One Russia annunciò che, poichè non era stata trovata dall’EBU una soluzione al problema, si sarebbe ritirata e non avrebbe trasmesso lo show.
Sullo sfondo della storia c’era il contendersi la Penisola di Crimea da parte di Ucraina e Russia. Nel 2014 la Crimea fu de facto annessa alla Russia a seguito di un referendum che si tenne il 16 marzo, in cui la quasi totalità dei votanti scelse per l’annessione alla Russia. La comunità internazionale, l’UE, la NATO e l’ONU non riconobbero l’annessione della Crimea e adottarono le sanzioni politiche ed economiche nei confronti della Federazione Russa.
A vincere l’Eurovision Song Contest 2017 fu Salvador Sobral per il Portogallo con la canzone “Amar pelos dois”: la prima vittoria per lo stato lusitano arrivò con 758 punti.
Sobral non partecipò a tutte le sessioni di prove per motivi di salute, A settembre dello stesso anno, infatti, abbandonò temporaneamente l’attività musicale per effettuare un trapianto di cuore.
Al secondo posto si posizionò la Bulgaria con Kristian Kostov e la sua “Beautiful Mess” (615 punti); sul gradino più basso del podio la Moldavia rappresentata dal gruppo dei SunStroke Project con il brano “Hey, Mamma!” (374 punti).
A rappresentare l’Italia troviamo Francesco Gabbani. Vincitore della 67ª edizione del Festival di Sanremo con “Occidentali’s Karma”. Il cantante carrarese, arrivò a Kiev forte di un grande successo commerciale sia in Italia che in Europa. Tre anni dopo, durante Sanremo 2020, ci ha confidato che arivò già stanco all’appuntamento con l’Eurovision 2017, aggiungendo che partire da superfavorito per i bookmakers complicò ulteriormente questo stato fisico e psicologico. Nonostante tutto, Francesco Gabbani ricorda l’Eurovision Song Contest come una bellissima esperienza, che ripeterebbe.
All’Eurovision Song Contest 2017, Gabbani si classificò al sesto posto con 334 punti, vincendo il Premio della Sala Stampa Marcel Bezençon.