Dopo ben nove anni dall’ultima selezione nazionale occorsa nel 2012 (le famose e simpatiche nonnine di Buranovo), la Russia, per il tramite del Pervyj kanal (Primo canale) ha deciso che sarà Manizha a rappresentarla in quel di Rotterdam 2021, con il brano in russo e inglese dal titolo “Russian Woman/Russkaya zhenshchina”.
Manizha è stata infatti scelta attraverso un’inedita selezione nazionale, organizzata in uno speciale spettacolo televisivo della durata di 1 ora in cui i Little Big, già rappresentanti russi lo scorso anno con il successo “Uno”, sono stati soltanto ospiti.
Embargo totale, sino all’ultimo momento, per quanto concerne i partecipanti in gara. È stata pertanto una sorpresa scoprire che vi erano:
- Therr Maitz – “The Future IS Bright”
- #2Mashi – “Bitter Words”
- Manizha – “Russkaya zhenshchina”
Hanno allietato lo show le più importanti star eurovisive della storia russa, come Philipp Kirkorov che ha riproposto il suo brano di Dublino 1995 “Kolybelnaya dlya vulkana” rivisitato in chiave moderna, Polina Gagarina con la versione russa di “A Million Voices” e Dima Bilan con la sua “Believe”, prima e unica vittoria del paese al concorso, risalente al 2006.
La scelta del rappresentante è stata basata esclusivamente sul televoto: a vincere Manizha che, dietro il brano, ha una storia di impegno sociale molto importante. Ascoltiamolo subito:
https://www.youtube.com/watch?v=dBgm_d61K7E
Manizha è una ragazza molto impegnata in battaglie sociali. Nata nel 1991 a Dushambe (capitale del Tagikistan), è una cantante russo-tagika, divenuta famosa per i suoi video pubblicati sul canale instagram e per i suoi fortissimi impegni, in particolare per la difesa delle donne.
Il nonno è stato scrittore e giornalista tagiko, ma è stata la bisnonna a mostrare prime concrete attività di famiglia oggi riconducibili al femminismo: pur provenendo da famiglia musulmana, infatti, fu una delle prime donne dell’Asia centrale a togliersi il velo e annunciare pubblicamente che avrebbe lavorato. Per questo motivo le furono tolti i figli, sia pur restituitigli tempo dopo, tuttavia era fiera di essere nel frattempo diventata una donna indipendente e lavoratrice.
Nel 1994, durante la guerra civile in Tagikistan, una granata colpì la casa della famiglia e Manizha e la sua famiglia si trasferirono a Mosca, dove in seguito studiò pianoforte e canto, laureandosi anche in psicologia, presso l’Università statale.
Dall’età di 12 anni ha iniziato ad esibirsi, ma è grazie ai social network, in particolare Instagram, che acquisisce popolarità. Partecipa a numerosi concorsi, vincendoli e cantando sia in russo che in tagico. Per qualche tempo ha vissuto e lavorato fuori dalla Russia, in particolare a Londra, studiando anche qui canto nelle scuole gospel di Londra prima, e New York poi.
Manizha ha iniziato a pubblicare brevi video su per Instagram a partire dal 2013 e, dal dicembre 2014, gli stessi sono diventati un appuntamento settimanale, lanciati nella giornata del lunedì, pubblicati senza l’ausilio di computer grafica o altre tecnologie, ma semplicemente con un cellulare.
Nel dicembre 2016 Manizha ha lanciato il suo album di debutto su Instagram, “Manuscript” che in breve tempo ha raggiunto le prime posizioni della classifica iTunes e che è stato pubblicato anche in vinile. Il secondo album “ЯIAM“ è stato pubblicato nel marzo 2018.
Nel febbraio 2019, Manizha, insieme al regista Lado Quatania (“HypeProduction”), ha pubblicato un video per la canzone “Mama”, girato in Georgia, basato sul tema sociale della violenza domestica in Russia. Unitamente allo stesso, Manizha ha rilasciato l’applicazione mobile “Silsila” (è in lingua persiana e significa “filo”) per aiutare le vittime di violenza domestica. Essa consente di chiamare rapidamente aiuto in caso di emergenza utilizzando un pulsante ed offre un elenco dei centri di aiuto più vicini dove potersi rifugiare. Il progetto è stato creato senza il supporto dello Stato, di società terze o di fondi e il video fornisce statistiche sulla portata del problema della violenza in Russia.
Dopo una lunga ricerca di partner finanziari e molti rifiuti ottenuti, il team è riuscito a trovare un partner importante ma, quando una parte della troupe cinematografica era già in Georgia, il partner ha rifiutato di finanziare il progetto. Di conseguenza, la madre di Manizha ha ipotecato l’appartamento per poterlo finanziare e concludere. È stata rilasciata anche una versione inglese della canzone.
Manizha è entrata a far parte della campagna pubblicitaria globale DoYou per l’azienda di accessori sportivi Puma (un progetto dedicato alle eroine del nostro tempo che stanno cambiando il mondo che le circonda, rimanendo se stesse).
Manizha ha lanciato anche un flash mob dal titolo in italiano “Trauma della bellezza”, contro gli ideali di bellezza imposti dai media. Anche al suo concerto sul tetto dello “Chateau de Fantomas” a Mosca, Manizha si è tolta il trucco del palco e ha invitato il pubblico a unirsi a questo suo gesto.
Attualmente la cantante sostiene diverse fondazioni di beneficenza.
Questa sera Manizha ha dichiarato che la sua scelta rappresenta una vittoria, esattamente, aggiungiamo noi, nella giornata celebrativa della donna dell’8 marzo. Ha aggiunto:
Questa è una canzone sulla trasformazione dell’autocoscienza di una donna negli ultimi secoli in Russia. Una donna russa è passata in modo straordinario da una capanna di contadini al diritto di eleggere ed essere eletta (uno dei primi al mondo), dalle officine di fabbrica ai voli spaziali. Non ha mai avuto paura di resistere agli stereotipi e di assumersi delle responsabilità. Questa è la fonte di ispirazione per la canzone. Per coincidenza l’ho scritto l’8 marzo 2020 mentre ero in tour, ma per la prima volta lo eseguo un anno dopo.
Curiosità: Manizha ha tenuto dei concerti sperimentali, come quello in occasione dell’apertura dell’Apple Shop in un centro commerciale a Mosca, in cui i musicisti della band hanno eseguito l’accompagnamento con applicazioni per telefono ovvero in occasione di un video promozionale della Maybelline, in cui sono stati utilizzati i suoni dei cosmetici.
È stata, inoltre, dal 2020 nominata “Ambasciatore di buona volontà delle Nazioni Unite per i rifugiati”.
Foto credits: eurovision.tv