Quando nell’estate del 2003 cominciammo a pensare di creare un sito dedicato all’Eurovision Song Contest le fonti disponibili online erano quasi esclusivamente straniere. Uno dei primi nomi italiani che abbiamo incontrato in Internet è quello di Alessandro Banti che da anni segue il concorso europeo con entusiasmo e professionalità dato che è anche blogger e giornalista. Alessandro è stato, inoltre, Presidente di OGAE Italy dal 1993 al 1995.
È a lui che affidiamo oggi il ricordo di questi dieci anni di ESC in Italia e lo ringraziamo per il tempo che ci ha dedicato.
[gray_area]Dieci anni fa ho visto il mio primo Eurovision dal vivo. Erano anni che ci pensavo e la spinta me la dette la città che avrebbe ospitato quell’edizione: Istanbul. Quale migliore occasione di scoprirla e di seguire lo show che da sempre amavo. Che proprio quell’anno introdusse per la prima volta una semifinale (che si svolse di mercoledì) oltre alla finale. Inutile sottolineare che rimasi folgorato sia da Istanbul che dallo spettacolo e da tutto il movimento che ci girava intorno. C’erano molti fan da ogni paese ma dall’Italia eravamo solo in tre. Il nostro paese mancava già da diversi anni e in Turchia mi portai una bandiera tricolore con scritto “RAI ANCHE NOI PAGHIAMO IL CANONE”.
Le semifinali, prima una e poi due, l’atmosfera da stadio, ogni anno l’Eurovision si stava trasformando in una piccola Olimpiade canora. Ho avuto la fortuna di seguire dal vivo anche le edizioni del 2007 a Helsinki e del 2010 a Oslo, la mia prima da giornalista accreditato.
Speravo nel ritorno del nostro paese, ma non era facile, poi finalmente una sera di dicembre del 2010 mi scrive Nicoletta Iacobacci, la persona nell’EBU che da anni provava a farci rientrare, “Tra poco facciamo un annuncio” e capii subito. Da allora, con il rientro dell’Italia, tanto è cambiato: la RAI con Nicola Caligiore ha fatto dei passi da gigante, ha scelto degli ottimi artisti e ha promosso l’evento sui media come mai prima. Le esperienze a Düsseldorf, Baku e Malmö sono dei ricordi indelebili, abbiamo avuto modo di conoscere delle persone fantastiche e non vedo l’ora di riprovare le stesse emozioni tra pochi giorni a Copenaghen.
Ecco secondo me il senso dell’Eurovision è proprio questo: incontrarsi, condividere questa grande passione con persone da tutto il mondo, ognuno fa il tifo per il suo paese ma la sera tutti insieme ci si diverte all’Euroclub, senza confini o pregiudizi. Eurofestival Italia da dieci anni interpreta al meglio questo spirito: complimenti e auguri per cento di questi giorni!
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si miricordo dell'cartello con su rai…. il resto lo leggo oggi