Oggi pomeriggio, la rappresentante italiana all’Eurovision Song Contest 2014, Emma Marrone, ha tenuto una seconda conferenza stampa, insieme alla delegazione italiana.
Durante la sua prima conferenza stampa all’inizio di questa settimana, Emma ha confessato che era un po’ stanca e aveva bisogno di migliorare alcuni dettagli nella sua performance. Oggi ha affermato: “Mi sento bene perché la prima prova di oggi è andata meglio, ma nella seconda prova, sarò perfetta!”
Arrivata in sala stampa Emma ha presentato tutti i membri della sua squadra che l’accompagnavano al’incontro con i media: “Mi sento come Rihanna”.
Ma quali sono i miglioramenti che l’ha fanno sentire meglio? “Per questa prova ho pensato alle mie paure e alle mie insicurezze, e il cambiamento è fondamentalmente dato dal fatto che io sono quella che sono e non voglio essere qualcun altra o cambiare la mia personalità”. Cosa pensa delle sue possibilità inFinale? “Tutto può succedere e io ho credo nei miracoli”.
Un giornalista ha chiesto Emma di cantare una canzone italiana che descrive come si sente in questo momento in cui sta partecipando all’Eurovision Song Contest. Ha deciso di cantare la canzone con cui ha vinto Sanremo nel 2012, il grande successo italiano Non è l’inferno.
Quanto è importante prendere parte all’Eurovisione per Emma? “È molto importante per me, per il mio lavoro, perché voglio portare la mia musica fuori dall’Italia e questa è una piattaforma perfetta per cominciare”.
Emma sta anche per iniziare il suo nuovo tour tra poche settimane: “Ci sarà una grande sorpresa per i miei fans nel mio tour, ma non voglio rivelare nulla, prima dei concerti.”
I responsabili per l’esibizione de La mia città all’ESC, Nicolò Cerioni e Leandro Emede, hanno chiuso la conferenza stampa spiegando come hanno deciso di costruire questa performance: “Abbiamo voluto creare uno spettacolo che puntasse a 360º su Emma e la sua incredibile personalità sul palco. Volevamo che fosse qualcosa di epico e di italiano, è un mix di David Bowie e il suo glam rock con il look dell’Impero Romano“.
Foto: Sander Hesterman (EBU)
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