Dopo gli incontri svoltisi oggi tra l’emittente pubblica UA:PBC e la vincitrice del Vidbir 2019, MARUV, il CEO della TV ucraina Zurab Alasania, ha confermato, attraverso la sua pagina Facebook, che la cantante non ha firmato il contratto, e quindi non rappresenterà l’Ucraina all’Eurovision Song Contest 2019.
Alasania ha dichiarato che dopo lunghe trattative tra l’emittente nazionale e il team di MARUV, le due parti non sono giunte ad un accordo. Ha confermato che nella selezione nazionale tutto si è svolto regolarmente, ma che successivamente si sono aperti problemi politici interni che non hanno nulla a che fare con la musica. Secondo Alasania, “esibirsi nel paese dell’aggressore dà una risonanza negativa nella società”.
Secondo Alasania, per risolvere “questo doloroso problema”, l’emittente ha deciso di inserire nelle condizioni di partecipazione per tutti i partecipanti la clausola che prevede che non debbano esibirsi in Russia tre mesi dopo la competizione.
Accanto a questo afferma che il rappresentante ucraino dovrebbe avere “un atteggiamento attento nei confronti delle dichiarazioni pubbliche riguardanti l’integrità territoriale dell’Ucraina, o qualsiasi affermazione che possa danneggiare l’Ucraina a livello internazionale”. Aggiunge che “non tutti i bravi artisti ucraini sono pronti ad essere buoni diplomatici culturali”.
Alasania ha aggiunto che ora la decisione sull’artista che rappresenterà l’Ucraina all’Eurovision Song Contest di Tel Aviv rimane aperta e che i negoziati con il prossimo artista inizieranno domani mattina. Non è ancora chiaro, quindi, chi sarà il prossimo candidato. Potrebbro esserele Freedom Jazz, che sono arrivate seconde nella finale nazionale oppure Kazka, che è arrivata seconda al televoto.
MARUV ha pubblicato la sua risposta sulla situazione sulla sua pagina Facebook. Come affermato in precedenza, il rifiuto dei concerti in Russia non era una questione di principio per lei.
Le principali difficoltà sono state causate da altre clausole dell’accordo, che, se avessi firmato, mi avrebbero resa schiava. Sono una cittadina dell’Ucraina, pago le tasse e sinceramente amo l’Ucraina. Ma non sono pronta a inventare slogan, trasformando la mia permanenza nella competizione in una promozione dei nostri politici.
Secondo l’emittente UA PBC, inoltre:
“L’interprete che rappresenta l’Ucraina sulla scena internazionale, dopo aver firmato un accordo con l’UA:PBC, ha anche l’impegno di diventare un ambasciatore culturale dell’Ucraina e di offrire non solo la propria musica ma anche l’espressione dell’opinione della società ucraina nel mondo. Dopo i negoziati, UA:PBC e la cantante MARUV non hanno trovato un terreno comune nella missione del rappresentante dell’Ucraina al concorso internazionale di canzoni.
Inoltre, secondo le regole dell’Eurovision Song Contest (p.2.6), l’emittente partecipante deve garantire il carattere non politico del concorso. La situazione intorno alla selezione nazionale di quest’anno ha segni di politicizzazione. La risonanza sociale, i tentativi di pressione da parte delle forze politiche, l’intervento di figure culturali e strutture informative dello stato aggressore con questa discussione hanno effettivamente causato politicizzazione dei risultati della selezione nazionale.
L’emittente del servizio pubblico vede il pericolo di un’escalation della divisione della società ucraina in questa situazione, che contraddice gli obiettivi dell’emittente del servizio pubblico (secondo la legge dell’Ucraina sulla televisione pubblica e la radiodiffusione radiofonica dell’Ucraina, facilitare il consolidamento della società ucraina è uno degli obiettivi principali di UA:PBC).”
L’EBU ha quindi dichiarato:
“Ogni emittente partecipante è responsabile della selezione dei propri partecipanti per l’Eurovision Song Contest in conformità con le regole stabilite dall’Unione Europea di Radiodiffusione. L’emittente è attualmente in trattative per annunciare il rappresentante per il concorso di quest’anno e, una volta confermate, sarà annunciato sui canali ufficiali dell’Eurovisione.”