È probabilmente il nome più inaspettato dell’edizione 2020 del Festival di Sanremo. Si tratta di Rita Pavone che ritorna in gara nella kermesse canora dopo ben 48 anni dalla sua ultima partecipazione.

Difficile riassumere in breve la sua carriera. Cantante, attrice e showgirl, fu soprannominata “Pel di carota” per via del colore rosso della sua capigliatura. Ha pubblicato i suoi dischi in tutto il mondo, incidendo in sette lingue diverse.

Il grande successo arriva negli anni ’60. Nel 1962 vince la prima edizione del Festival degli sconosciuti di Ariccia organizzato dal cantante Teddy Reno, che diventerà il suo pigmalione e che sposerà sei anni dopo in Svizzera. La vittoria di Ariccia le procura un provino con la RCA Italiana e le fa ottenere immediatamente un contratto discografico, raggiungendo così una vasta popolarità.

Tantissimi i singoli di enorme successo: “La partita di pallone”, “Sul cucuzzolo”, “Alla mia età”, “Come te non c’è nessuno”, “Il ballo del mattone”, “Cuore”, cover del brano di Wayne Newton: “Heart (I Hear Your Beating)”, “Datemi un martello”(adattamento italiano di Sergio Bardotti di “If I Had a Hammer”), sono i brani che rimarranno negli anni i suoi cavalli di battaglia.

Nel 1964 interpreta lo sceneggiato televisivo Il giornalino di Gian Burrasca, tratto dal romanzo per ragazzi di Vamba e diretto da Lina Wertmüller, con musiche di Nino Rota orchestrate da Luis Bacalov. La sigla è il mitico brano “Viva la pappa col pomodoro”.

Nel 1965 è protagonista di diversi show televisivi come Stasera Rita per la regia di Antonello Falqui, a cui sono legati altri successi musicali come “Il geghegé”, sigla delle cinque puntate che la videro protagonista a Studio Uno del 1966.

In questi anni, è anche attrice di alcuni film musicarelli di buon successo commerciale tra i quali ricordiamo Rita, la figlia americana (1965); Rita la zanzara (1966); Non stuzzicate la zanzara (1967).

Rita Pavone raggiunge la notorietà anche all’estero. Negli Stati Uniti è stata cinque volte ospite della trasmissione Ed Sullivan Show e nel 1965 si esibisce per la prima volta in concerto a New York nella Carnegie Hall.

Quella di quest’anno sarà per la Pavone la quarta partecipazione al Festival di Sanremo. La prima fu nel 1969, in coppia con i Dik Dik, con il brano “Zucchero” che si classificò al 13° posto.

https://www.youtube.com/watch?v=Q6x_NhNxJfg

L’anno dopo, con il brano “Ahi ahi ragazzo!”, in coppia con Valeria Mongardini, non riesce a raggiungere la finale.

Stessa sorte al Festival 1972, dove la Pavone presenta la canzone “Amici mai”.

https://www.youtube.com/watch?v=pCXVCx9HW5g

Una curiosità legata all’Eurovision Song Contest; nel 1979, la cantante torinese tentò di rappresentare la Svizzera, partecipando alla selezione nazionale con il brano “Dieci cuori”.

Il brano che presenterà al Festival di Sanremo 2020 si intitola “Niente (Resilienza 74)”.

Per conoscere meglio la lunga carriera di Rita Pavone: