Ore 15.00. Siamo al Press Center, in un’atmosfera di luce tersa e rifratta, che filtra dalle grandi vetrate che danno sul mare, e rimbalza sui pavimenti chiari. Uno degli elementi che si nota di più a Baku è la luce, una luce che ti invade da ogni parte, che rimbalza sui marmi e sulle pietre dei palazzi color sabbia, giallo, terra di Siena e Rosso Antico. Siamo in attesa di ottenere i biglietti per lo spettacolo. Stamattina, appena arrivati, siamo stati travolti dall’ospitalitaà azera.

Nello spazio mensa del Press Center l’organizazione ha allestito numerosi tavoli con diverse vettovaglie, dal succo di ciliegia (tipico dell’Azerbaijan) al Baklava all’azera (con la noce intera sopra) e alla frutta fresca e secca (ciliege, albicocche secche, mele aspre, pistacchi). Data l’atmosfera i miei amici hanno addirittura avuto il coraggio di farsi una fotografia con Rambo Amadeus. Qui al Press Center si fa anche un simpatico gioco di predizione su chi passa le semifinali. Possono votare solo i giornalisti e i fan accreditati. Al momento, secondo loro, qui passano alla finale, nell’ordine: Romania e Russia, Grecia, Islanda, Cipro, Irlanda, Danimarca, Svizzera (YES!), Moldova, Albania per la prima semifinale. Svezia, Serbia, Norvegia, Turchia, Ucraina, Malta (EVVAI! Kurt, mi devi un caffè), Estonia, Slovenia, Paesi Bassi e Macedonia. E stiamo ricevendo un mare di complimenti da tutti, anche perfetti sconosciuti, per Nina Zilli e la nostra canzone.

21.13. Sarà pure che sui nostri pass c’e’ scritto “Escort Right: NO” (il che vuol dire che non abbiamo diritto a prostitute o prostituti), ma i vigili di Baku fermano il traffico per farci incedere sulle strisce pedonali neanche fossimo la Beatrice di Dante.

Ore 21.20 circa. Eccoci dentro all’Otto Efes Cafè di Baku, dove il piccolo Roman Lob ha dato una festa per farsi conoscere. Neanche facciamo in tempo ad entrare che ce lo ritroviamo sotto un riflettore a mille gradi, con il suo solito copricapo, e la maglietta a scollatura che fa intravedere il tatuaggio che deve avere sul petto, che si sta concedendo alle interviste. La serata prevede anche l’esibizione di Nina Zilli e di Joan Franka, e mentre vi scrivo gli occhioni da cucciolo del piccolo Roman mi fissano dal suo manifesto.

Ore 23.12. Ha cantato Roman Lob, e mi sono sciolto a guardarlo. Ha una capacità di coinvolgerti mentre canta che in pochi altri ho visto, e hanno ragione gli utenti del nostro forum, questo ragazzo deve essere incredibilmente dolce. Ha cantato la sua canzone, Standing Still, e poi varie altre che sembravano cover, ma non importa se non sono sue, perché lui è veramente bravo ad interpretarle… Ha cantato Nina Zilli e, ragazzi, ho completamente cambiato idea su di lei. Avevo scritto su Facebook che tifavo Italia perche’ si tifa sempre per il proprio paese, anche se la mia canzone preferita erano Svizzera e Malta, ebbene la sua voce è stata in grado di farmi emozionare alla lacrima, e sapete cosa ho pensato, mentre vedevo i fan tedeschi cantare L’amore e’ femmina e 50mila? Ho pensato che, accidenti, sono veramente fiero che l’Italia abbia mandato una cantante così brava, ve lo giuro su quanto ho di più  caro in questo momento (lo sguardo di Donny Montell che mi guarda che sembra che stia piangendo dalla foto che qualcun altro ha fatto e che viene fatta girare a loop in sala stampa).

Ore 1.24. L’ora è tarda, l’articolo è fatto. Domani ci aspetta una bella esperienza in giro per la citta’ vecchia di Baku e, soprattutto, la catarsi della prima semifinale. Se non mi chiudo in camera a chiave con uno a scelta tra Roman Lob, Donny Montell, Dmitrij Karyakin o Tooji (nel qual caso farò lo stesso l’articolo ma potrebbe essere che ci dedicherò meno tempo), aspettatevi i fuochi d’artificio.