Anche questo Eurovision Song Contest è stato archiviato. Ieri sera a seguire la Finale del concorso su RAI 2, commentata dai bravi e ironici Filippo Solibello e Marco Ardemagni, eravamo 1 410 000 con uno share del 7,51%. Il picco si è avuto nel momento in cui ha cantato Nina Zilli, alle ore 21.51 con 2 042 000 telespettatori pari al 9,01% di share. Migliora, quindi il risultato dello scorso anno e questo potrebbe farci sperare per una nostra possibile presenza il prossimo anno, ma è ancora troppo presto anche solo per pensarci.
Veniamo ai risultati della gara.
Niente ribaltoni, nessuna sorpresa, ha vinto chi doveva vincere. Loreen e la sua “Euphoria” hanno preso la fuga quasi fin da subito e hanno riportato dopo 13 anni l’ESC in Svezia (l’ultima vittoria è del 1999 con organizzazione del concorso nel 2000). Una vittoria annunciata che, però, non possiamo dire non sia meritevole. Il brano, fra quelli più pop, era fra i migliori e l’esibizione è stata di sicuro effetto.
Al secondo posto troviamo le tanto amate/odiate nonne russe. Anche loro venivano date fra i favoriti alla vittoria, ma si sono dovute accontentare (si fa per dire) del secondo posto. Sulla simpatia delle signore non si discute, ma in un concorso di canzoni, speravamo in un risultato diverso, ma l’Eurovision è anche questo, a volte un’esibizione colorata e originale vale di più di una performance musicale eccellente.
L’eccellenza, però la troviamo al terzo posto con la Serbia. Željko Joksimović, meritava, a nostro avviso, anche di vincere. Brano eccezionale eseguito in maniera impeccabile.
E ora diamo una scorsa al resto della classifica.
Abbiamo alcune difficoltà a capire come l’Azerbaigian abbia potuto ottenere il quarto posto. La canzone non era altro che un’ennesima ballata, per nulla originale, ma anzi abbastanza noiosa. Certo Sabina ha tanta voce, ma messa al servizio di un brano come tanti.
Siamo contenti, invece di vedere Germania e Spagna fra i primi 10. Due brani diversi, ma sicuramente di qualità. Bene anche l’Estonia che aveva una canzone davvero notevole e d’atmosfera, un po’ meno meritato, invece, il settimo posto della Turchia che, aveva sì un pezzo gradevole, ma eseguito non sempre benissimo.
E poi c’è il mistero Albania. Evidentemente la grande potenza vocale di Rona ha incantato tutti.
Il resto della classifica ci trova più o meno d’accordo, magari qualche posizione in più per la Bosnia e Erzegovina e per l’Islanda, non avrebbe guastato. Spiace un po’, infine, per Francia e Regno Unito. Nel primo caso il grande nome Anggun paga un’esibizione imprecisa, mentre nel secondo l’elegante ballata di Engelbert Humperdinck, non ha evidentemente colpito il pubblico.
E poi… e poi c’è l’Italia. L’Italia che è nona. Eh sì… forse, dopo il successo dello scorso anno, avevamo aspettative più alte e, di certo, qualche posizione in più ci avrebbe fatto piacere, ma non dobbiamo lamentarci. Nina Zilli è riuscita nell’intento di rappresentarci con uno stile elegante e moderno allo stesso tempo. Siamo in TOP 10 e dobbiamo ritenerci soddisfatti e non gridare al flop, come in queste ore si può leggere in rete.
Appuntamento, quindi, in Svezia per l’Eurovision Song Contest 2013.
Forse se cominciassimo a pubblicizzare questo evento come gli altri paesi partecipanti fanno, gli ascolti sarebbero decisamente più alti! A chiunque chiedi in giro, non sanno dell’esistenza di questo festival, ne tanto meno che si poteva seguire su rai 2!!!