Seconda serata del Festival di Sanremo, sulla scia della Prima. Ancora buona la qualità dei brani con, questa volta, qualche insufficienza per alcuni brani. Molto buono anche il livello dei quattro giovani.
Dopo il salto il commento ai brani.
Modà
Se si potesse non morire
Radiofonica all’ennesima potenza, ma il testo non brilla certo per originalità, ma è la meno peggio delle due e passa il turno. VOTO 5,5.
Come l’acqua dentro il mare
Altra manciata di luoghi comuni, ma è il cuore di un papà per la propria piccola che parla, per cui dovremmo essere clementi. I peggiori del Festival. VOTO 5.
Simone Cristicchi
Mi manchi
La semplicità fatta canzone, peccato che lui stoni parecchio, forse per l’emozione, ma il brano merita davvero. VOTO 7.
La prima volta (che sono morto)
Un rap dal tema sicuramente inusuale giocato sul paradosso sulla scia di un altro suo brano, La vita all’incontrario. Supera il turno. VOTO 7.
Malika Ayane
Niente
La più attesa della serata, non delude le aspettative con questa ballata di gran classe scritta da Sangiorgi. Non vince, ma è la più bella della serata. VOTO 9.
E se poi
Più facile del primo brano, ma sempre molto elegante anche questo pop dello stesso autore di prima. Lei bravissima in tutti e due i brani. VOTO 8,5.
Almamegretta
Mamma non lo sa
Convince questo reggae che tratta argomenti sociali. Una sorpresa per il Festival di Sanremo. Lo riascolteremo stasera. VOTO 7,5.
Onda che vai
Suoni mediorientali per un brano di Zampaglione. Molto bello, ma convince appena un po’ di meno. VOTO 7.
Max Gazzè
I tuoi maledettissimi impegni
Canzone d’amore originalissima, anche nella costruzione musicale, che prende spunto dalle donne sempre impegnatissime. VOTO 7,5.
Sotto casa
Il tema del dialogo fra religioni e culture diverse trattato con garbo, con un ritmo piacevolissimo. Supera il turno. VOTO 8.
Annalisa Scarrone
Scintille
Un’Annalisa che non ci si aspetta con un brano swing che la sgancia dal solito repertorio post talent. Canta benissimo e prosegue la corsa con questo brano. VOTO 6,5.
Non so ballare
Si ritorna ad un pop più semplice e meno originale. Lei canta bene, ma è il brano che non è il massimo. VOTO 5,5.
Elio e le storie tese
Dannati forever
Irriverenti e provocatori con un brano che racconta l’inferno in puro stile Elii. Divertentissima, ma non può competere con il secondo brano. VOTO 7,5.
La canzone mononota
Puro virtuosismo su una nota sola sui cui viene costruito un brano geniale. C’è chi li vuole vincenti, forse è troppo, ma loro hanno colpito ancora dopo “La terra dei cachi”. VOTO 8,5.
Renzo Rubino
Il postino (amami uomo)
Un’amore gay raccontato in maniera decisamente esplicita. Il brano, che ha inserti lirici, è davvero ben costruito e gradevole. Lo riascolteremo venerdì sera. VOTO 8.
Il Cile
Le parole non servono più
Testo non brillatissimo per un brano che non colpisce più di tanto ed, infatti, non passa alla finale. VOTO 5.
Irene Ghiotto
Baciami?
Bravissima. Una canzone allegra e divertente. Nonostante non passi, potrebbe avere fortuna nel dopo festival e se lo meriterebbe. VOTO 8.
Blastema
Dietro l’intima ragione
Risentiremo questa ballata rock venerdì sera. Il brano non è un capolavoro, ma si lascia ascoltare. VOTO 6.