Oggi Stefano Porciani ci racconta la cerimonia di apertura dell’Eurovision Song Contest 2013 e l’arrivo di tutti fgli artisti sul Red Carpet alla Malmö Opera.
03.05.2013
18.02 In attesa essenzialmente dell’arrivo dei cantanti al Red Carpet. Siamo praticamente alla fine del tappeto, attaccati quasi all’entrata della Malmö Opera.
20.50 Abbiamo terminato il Red Carpet. Abbiamo le mani congelate e le batterie delle macchine fotografiche scariche. Siamo sulla navetta che ci sta portando all’Euroclub. Ho visto tutta l’Italia che c’è all’Eurovision. E’ passato Roberto Bellarosa, che appena ha visto la bandiera italiana ha fatto un salto dall’altra parte del tappeto, al grido di “Italia, Italia” si è precipitato dove stavamo con macchinette e bandiere e ha preso l’iniziativa di volerci salutare, e quando Cristina ha gridato “Viva Vico Del Gargano” si sono illuminati i suoi bellissimi occhi acquosi. Poi i PeR che ci hanno chiesto di salutare Jacopo Massa (Bielorussia 2012), perché si sono conosciuti all’ormai famosissimo Festival di Maiori. Cezar ha tenuto a sottolineare che ha passaporto italiano (vive a Milano). E poi Andrius Pojavis, che anche abita a Milano. La delegazione di San Marino, con cui abbiamo un buonissimo rapporto, che ha fotografato da noi l’unica bandiera sammarinese. E poi la delegazione di Malta, non solo GIanluca, ma tutti, ci hanno salutato, si sono fotografati con noi, e ci hanno chiesto di Marco Mengoni, e poi Raquel del Rosario, la cantante del Sueno de Morfeo, che ha partecipato a Sanremo con Luca Barbarossa nel 2011.
E anche la Serbia, che ha una delle cantanti nata e cresciuta a Roma.
E per finire, last but not least, la delegazione italiana, che, un po’ in ritardo, fa anche la sua passerella, e Marco Mengoni viene a farsi una foto con tutto il gruppo.
Ore 1.39 All’Euroclub, per il party aperto a tutti gli accreditati… Parlare di quante foto ho fatto ormai è quasi banale, sembro diventato un giapponese. Mi ricordo sicuramente di Jonas Gygax, il più bello dei Takasa, poi Farid nuovamente, perché Farid può fare quel che vuole, Marija Sherifovic, che non ha bisogno di presentazioni, e Ott Lepland, la miglior entry mai portata dall’Estonia all’Eurovision. E poi GIanluca Bezzina, finalmente, e Nodiko Tatishvili. L’atmosfera è piena di condivisione, è piena di sentimenti positivi, e anch’io mi sento pronto a condividere e rinascere.
Ore 12.22 La luce nordica della Scania Meridionale, prestata per l’occasione alla cità di Copenaghen ci rischiara la mente e il panorama e dalla intimità severa e racchiusa di Malmö ci ritroviamo davanti ad un panorama di acqua e luce nuvolosa, raffreddato dai soffi tempranti del vento scandinavo.
Ore 13.18 A tavola nella terra di Hans Christian Andersen, davanti al tipico Smoerbroed danese, da cui eliminiamo le cipolle, perché questa sera ho necessità di dare il mio meglio, particolarmente ispirato dal freddo danese, che ti tempra la fibra, ho pensato ad alcune favole che lo scrittore avrebbe voluto comporre sull’Eurovision:
1) La bella Krista e il Principe Azzurro Eythor. 2) Emmelie de Cappuccett Ross e il lupo cattivo Cezar nella Forest transilvana. 3) La Bianca Birgit e i sette Takasa (il settimo è il marito pastore protestante della Katharina Hauri). 4) L’educazione sentimntale di Gialuca Bezzina, con Gianluca Bezzina nel ruolo del dottore e le Moje3 nel ruolo delle pazienti.