
Diario da Copenaghen – Giorno 9 – 09.05.2014
L’atmosfera della sala stampa è molto positiva, quando si tratta di elaborare sensazioni da riportare per iscritto.
Eccomi a raccontarvi cosa è successo ieri.
L’atmosfera della sala stampa è molto positiva, quando si tratta di elaborare sensazioni da riportare per iscritto.
Eccomi a raccontarvi cosa è successo ieri.
Stavolta un articolo breve perché ci siamo dovuti riprendere di tutte le feste e delle serate che iniziano oggi e finiscono domani.
Siamo andati a Copenaghen, ma in un quartiere abbastanza periferico, per vedere la Grundtvigskirchen, una chiesa costruita abbastanza recentemente, in una zona che allora era fuori Copenaghen. Solo successivamente, con lo sviluppo della città, è stato costruito intorno alla chiesa, che ne è diventato il centro, il quartiere circostante.
Al termine ultimo della Danimarca, sull’ultimo lembo di scogliera rocciosa di fronte al mar Baltico, in un panorama di aria umida e cielo bianco striato di grigio, con l’acqua che accentua e rende brillanti i colori bianco, blu e grigio dei ciottoli levigati della spiaggia, accanto ad un binario freddo e rigido. (altro…)
Le giornate in sala stampa si articolano all’incirca tutte in questa maniera: Cristina mi prende da parte e mi dice: “Stefano, andiamo all’intervista di Emma”. Mentre siamo in fila per l’intervista di Emma: “Ma quello non è Jon Ola Sand?”, allora qualcuno rimane a far la fila mentre noi corriamo appresso a Jon Ola Sand. Neanche il tempo dell’ultima battuta che: “C’è Ralph Siegel!” e mentre ci fiondiamo a raggiungerlo, nel girare la testa per evitare di incocciare su un accreditato F del Portogallo e sulla giornalista ucraina che fa un collegamento dalla sala stampa: “VALENTINA (Monetta)!” e mentre la salutiamo con un abbraccio, Cristina con la coda dell’occhio individua Hersi Matmuja che esce dalla conferenza stampa e allora “Stefano, attacca!” e mentre mi precipito supero con un agile salto la Cristina Scarlat che invece si preparava ad un Meet & Greet.
Ore 15.51 All’Euro Fan Café, in attesa che arrivi SebAlter per il Talk Show con Rick Jacobs. Sono in prima fila e l’ho già visto, il piccolo Sebastiano, vestito nel suo solito abito di scena, la camicia bianca e il gilet nero. Secondo me ne ha una serie completa per potersi vestire sempre allo stesso modo. Ultime prove tecniche, e Rick che scerza con il cameraman. Siamo decisamente pronti per cominciare.