da Stefano Porciani | Mag 15, 2015 |
14.05.2015
Ore 6.12. L’imbriaco delle Cinque e Mezzo di mattina. Quando giri per la città mezza deserta in orari improbabili e con solo tre ore di sonno alle spalle, ti può capitare di imbatterti in una figura mitologica, “L’imbriaco delle cinque e mezzo di mattina”, che potrebbe apostrofarti in maniera brusca circa il tuo strano abbigliamento e i due zaini che porti addosso. “Amico viaggiatore che te ne giri a queste ore insolite per la città deserta, cos’è quest’armatura che ti scarrozzi sulle spalle con una certa difficoltà?”
E come spiegare all’Imbriaco delle Cinque e Mezzo che a Vienna ci sono i tuoi amici che ti aspettano, c’è il piccolo Erdi alto un metro e novanta, e il piccolo Shenol dagli occhi curiosa sfumatura di grigio e verde, c’è Danielno dalla Macedonia e il piccolo Mans che non è vero che non ama i gay e anzi mi ha già dato un appuntamento per uscire.
Ma all’Imbriaco delle Cinque e Mezzo non puoi raccontare di queste robe e delle prodi genti dell’Eurovision Song Contest.
All’Imbriaco delle Cinque e Mezzo dirai che stai andando a Villa Ada e che hai una tenda e un sacco a pelo nello zaino.
15.05.2015
Ore 15.58. Danijel! Danijel! Danijel! Danijel! Danijel! Danijel! Danijel! Danijel! Danijel! Danijel! Danijel! Datemi i sali!
Com’è Danijel Kajmakoski? Prima mi date i sali così mi riprendo e poi ve lo dico… Ancora non riesco a ricordarmelo, perché l’emozione di averlo a dieci centimetri di distanza si fa ancora sentire. Volo ancora a sette metri dal terreno. Lo fissavo negli occhi… non mi ricordo neanche di che colore sono… e intanto lo intervistavo. Ha uno sguardo da cucciolo, che è quando ti fissa negli occhi e ritrae la È decisamente simpatico. Sa interagire bene, e di questa cosa lo sto ancora ringraziando, e alla fine, in italiano, mi ha all’incirca invitato a bere… che dire… Non avrei potuto sperare di meglio.
Però due parole le diciamo anche sul Belgio, perché il piccolo Loic Nottet ha una voce talmente alta, non di volume ma di nota, che sembra quasi quella di una donna.
Ore 20.35. Poi arrivi alla festa di San Marino, e ti trovi Michelino (Perniola), che ti fa un concerto da urlo insieme ad Anita e alle Peppermints. E te lo guardi da vicino, mentre si fomenta sul palco e ti rifà Chain of lights insieme ad Anita Simoncini, e poi da solista O-o-O Sole intorno a me, la canzone che ha portato al Junior Eurovision Song Contest del 2013, e poi la sua nuova canzone, Panico. E poi svariata altra roba che neanche me la ricordo più.
Quando prende in mano un microfono ti trasmette energia. È stato bellissimo. Ma non solo bellissimo. Dopo una giornata passata in giro e la stanchezza che si fa sentire, un cantante appresso all’altro e due o tre minuti raccattati per bere o andare in bagno, l’emozione è grande. Sto qua davanti e potrei rimanere ore a sentirlo.
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da Redazione | Mag 13, 2015 |
Siamo giunti all’ultimo appuntamento con EuroPanel 2015, l’operazione che ha visto cinque giurati esperti di Eurovision Song Contest 2015 valutare a turno i 40 brani partecipanti al concorso di Vienna. (altro…)
da Marco Scollo | Mar 17, 2015
Ed alla fine il brano che rappresenterà la Televisione della Repubblica di San Marino è stato scelto: secondo il sito della Rtv stessa , dopo aver consultato parecchi compositori e case discografiche la scelta sul pezzo che eseguiranno gli innocentissimi Michele Perniola e Anita Simoncini è caduta per la quarta volta consecutiva su un brano pennellato da Ralph Siegel già autore del trittico di opere eseguite dalla Valentina Monetta nelle tre edizioni precedenti che grazie alle sue partecipazioni dai risultati altalenanti può senz’altro fregiarsi del titolo di Sammarinese più conosciuta al mondo.
Sul brano ce la caviamo velocemente: un brano “giovanile” cantato da dei giovani ma ahimè assai datato e che potrebbe essere stato scritto in qualsiasi momento dal 1980 in poi, già una qualificazione per la gran finale di Vienna sarebbe un grande successo.

Però l’autore Ralph Siegel è un personaggio interessante che merita di essere brevemente descritto.
Nato in Baviera quasi settant’anni fa ha una carriera legata a doppio filo all’Eurovision Song Contest, concorso che in verità non ha mai dato troppe soddisfazioni ai tedeschi ma che grazie ad una sua produzione nel 1982 porta la Germania a vincere con Nicole e la sua Ein bißchen Frieden, ma i suoi successi non si fermano qui oltre all’oro di Nicole egli può vantare due argenti, tre medaglie di bronzo e svariati piazzamenti per un totale di ventitré partecipazioni di cui solo quattordici per la natia Germania, quattro per San Marino, tre per il Lussemburgo, una ciascuna per Svizzera e Montenegro. Il suo genere sono canzoni leggerissime, spesso giocose e comunque intrise di buoni sentimenti… uno dei principali fautori dell’Eurovision Style (i cattivi dicono Euro-kitsch) che in questi anni l’EBU sta cercando di scrollarsi di dosso ma che è stato il trademark della manifestazione per moltissimi anni.
Negli ultimi anni ha iniziato questa collaborazione con la Tv Sammarinese che evidentemente ritiene che per degnamente rappresentare l’antica Repubblica occorra affidarsi necessariamente a questo attempato signore tedesco.
Credo che a riguardo della partecipazione di San Marino all’ESC è passato anche il momento della novità e possiamo anche fare un piccolo bilancio della partecipazione fino ad oggi.
Quello che più mi stupisce è che fino ad oggi nessun artista che ha rappresentato San Marino si è sinora misurato con brani tipici del rispettivo repertorio: si iniziò nel 2008 con un gruppo pop-rock chiamato Miodio che presentano una ballatona che finisce diritta ed immeritatamente all’ultimo posto della propria semifinale, forse anche per colpa di quel fantasma che si muoveva intorno a loro durante l’esibizione. Alla SMRTV decidono di prendersi una bella pausa e quindi ritornano nel 2011 con Senit, della scuderia Panini, tipica cantante pop che però si converte anch’ella alla ballatona con l’elegante Stand-by che pur apprezzata dalle giurie non riesce a far presa sul pubblico e pertanto a qualificarsi. Qualche mugugno anche a San Marino sulla scelta della cantante e del team completamente estranei al Titano.
L’anno successivo ci sono trattative con un’artista misterioso che però naufragano all’ultimo… la leggenda vuole che una Carmen Lasorella disperata girando i piano bar del riminese si imbatta in questa virtuosa cantante jazz dal nome di Valentina Monetta che viene ingaggiata seduta stante. Mi sarebbe piaciuto vedere l’espressione della trentenne Valentina quando gli viene proposto di cantare Facebook oh-oh titolo che poi prontamente l’EBU cassò per motivi di regolamento e venne quindi ridenominata The Social Network Song. Manco a dire la proposta non ebbe successo ma la Valentina la difese con una tale dignità che Ralph decise di proporle un altro progetto per l’anno successivo. Nulla che Valentina avrebbe mai volontariamente cantato (credo… anzi… spero) ma Crisalide era più prossimo alle sue caratteristiche ed era tra le favorite per un buon piazzamento in finale ma purtroppo le solite perturbazioni geopolitiche impedirono alla Vale di accedere la finale con grande delusione degli Eurofans.
Ma oramai era una questione di puntiglio… la Valentina doveva passare la semifinale e Zio Ralph gli assegna una nuova canzone…

L’Europa, presa per sfinimento, questa volta approva ed il boato del pubblico al momento dell’annuncio della prima qualificazione per San Marino e soprattutto per Valentina è sicuramente da inserire tra le cartoline dell’edizione danese dell’ESC. Di come sia andata a finire la finale non credo sia mai interessato molto a nessuno.
Adesso tocca a Nicola ed Anita difendere il brano dello Zio Ralph, sarà difficile sperare in un buon risultato ma qualche speranza magari vista la giovane età c’è.
Nutro anche la speranza che finalmente la SMRTV cominci a guardare oltre la Baviera e magari focalizzare l’attenzione più vicino per una collaborazione che magari potrebbe interessare anche qualcuno non troppo lontano.
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da Marco Scollo | Feb 20, 2015 |
Con l’approssimarsi della celebrazione della sessantesima edizione dell’Eurovision Song Contest pare che l’EBU sia più attento a guardare avanti piuttosto che auto-compiacersi guardando al passato.
Le celebrazioni dell’importante anniversario per uno dei più longevi spettacoli televisivi al mondo si limiteranno ad un sobrio (in termini eurovisivi) concerto organizzato dalla BBC che si terrà a Londra il 31 Marzo.
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