da Stefano Porciani | Mag 6, 2014
Ore 15.51 All’Euro Fan Café, in attesa che arrivi SebAlter per il Talk Show con Rick Jacobs. Sono in prima fila e l’ho già visto, il piccolo Sebastiano, vestito nel suo solito abito di scena, la camicia bianca e il gilet nero. Secondo me ne ha una serie completa per potersi vestire sempre allo stesso modo. Ultime prove tecniche, e Rick che scerza con il cameraman. Siamo decisamente pronti per cominciare.
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da Stefano Porciani | Mag 5, 2014
Ore 13.54. Nella Lounge Press Room becchiamo i Freaky Fortune, con un’espressione sul viso da chi si è svegliato da cinque minuti. Accanto a loro Risky Kidd che addenta un tramezzino. Uno scambio di occhiate e ci intendiamo. Mi allontano indietreggiando piano per evitare di essere ucciso. Appuntamento rimandato.
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da Stefano Porciani | Mag 4, 2014
Incontrare SebAlter di persona mi ha colpito la giornata. Eravamo arrivati in sala stampa, a seguire le prove dei cantanti della seconda semifinale, ed è capitato quasi per caso. Dovevo andare a controllare la Pigeon’s hole (La buca delle lettere), quindi passo in sala stampa per avvertire gli altri amici, e sullo schermo collegato con l’arena, che trasmette la prova, nella versione che presumibilmente si vedrà sul palco, vedo SebAlter che canta.
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da Stefano Porciani | Mag 3, 2014
Giorno 2 – 02.05.2014
L’atmosfera della sala stampa può essere descritta agilmente immaginando di essere al centro di una stanza, completamente bianca e con varie porte e porticine, sugli stipiti delle quali vediamo affacciarsi Hersi, Dilara, i Firelight e quei simpatici mattacchioni dei Pollaponk, che oggi, dopo la prova, hanno tenuto, non richiesto ed inaspettato, ma molto apprezzato, un concerto a cappella composto dalla ripetizione a ciclo continuo della prima strofa della loro canzone, No prejudice. Da sottolineare che erano vestiti con gli accapatoi colorati, ognuno secondo il proprio colore di scena.
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da Stefano Porciani | Mag 2, 2014
Roma, 01.05.2014, sul treno che mi porta a Fiumicino.
La luce nordica, quella che rischiara le tenebre della tua depressione senza ferirti gli occhi, quella luce che è simbolo di una speranza nella tua vita, fuori dalla sordidezza dell’inerzia e dei problemi che non si possono risolvere. Quella luce di speranza che vedo nei tuoi occhi. Quella luce che l’anno scorso mi ha fatto conoscere delle persone stupende, è la luce che torno a vedere, il motivo guida di questi diari. È la luce che rischiarerà dalle righe di questi Diari.
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