Com’è noto i vincitori del 66° Festival della Canzone Italiana hanno manifestato la loro rinuncia ad avvalersi della possibilità di partecipare in rappresentanza della RAI al 61° Eurovision Song Contest che si terrà a maggio in quel di Stoccolma.
Ragione ufficiale: la manifestazione si terrà nel bel mezzo del loro tour con date già fissate, ringraziano ma rispediscono al mittente l’invito che comunque avevano già declinato anteriormente alla vittoria tant’è che la RAI con un tweet aveva già annunciato la rinuncia del gruppo pochissimi minuti dopo la proclamazione del vincitore.
Poi succede qualcosa, probabilmente un tentativo di Raiuno di convincere il gruppo a cambiare idea, forse per una garbata gentilezza ma più probabilmente per una preferenza dettata dall’aderenza del gruppo più in linea con l’audience classica di Raiuno che è la rete che quest’anno si incaricherà della messa in onda dell’Eurovision.
Sulla rete impazza uno psicodramma di gruppo, tra commenti isterici ed annunci pubblicati con eccessiva fretta. Va detto che anche questo è segno della popolarità che anno dopo anno l’ESC sta guadagnando anche da noi.
Il gruppo, forse più per cortesia piuttosto che per una seria riflessione, si prende una pausa prima di annunciare definitivamente la loro rinuncia nel pomeriggio di Domenica.
L’invito viene offerto ad una scalpitante Michielin che prontamente accetta.
Nella tradizionale esibizione della domenica sera che chiude Domenica In non c’è tempo per discutere poiché si è ampiamente sforato con le chiacchiere durate un intero pomeriggio ma Gaetano Curreri trova ugualmente il modo di fare gli auguri a Francesca anche se sul volto si scorge un leggero velo di amarezza.
Gli Stadio non sono certo un gruppo che abbandona il campo senza combattere: una carriera ultratrentennale costellata da grandi successi ma anche da grandi batoste prese soprattutto a Sanremo, con due ultimi posti.
Sanno benissimo come ci si sente ad arrivare ultimi o tra gli ultimi ad una manifestazione canora di questa importanza, come le insidie insite delle gare canore in genere.
E forse sono meglio informati sull’ESC di quanto si crede: probabilmente sanno che la loro canzone pur bellissima non è adatta al contesto eurofestivaliero dove predomina più l’apparenza che la sostanza in uno show dove si viene giudicati in tre minuti e senza possibilità di appello e che tiene tradizionalmente lontani i grandi nomi a livello europeo.
Loro lo sanno.
E d’altronde loro stessi sono esponenti di primo piano di una musica italiana che per troppi anni si è chiusa entro i confini nazionali avendo a disposizione magari giudicando sufficiente l’ampiezza del nostro mercato senza troppo rischiare mettendo il naso fuori. I lunghi anni di ostracismo della RAI verso l’ESC forse sono dovuti più al disinteresse degli artisti e dei funzionari piuttosto che ad una reale indifferenza del pubblico nei confronti della manifestazione.
Oggi il mercato si è ristretto, i nostri giovani artisti hanno manifestato in coro la volontà di uscire dai nostri confini, e l’ESC è la più ghiotta ed immediata occasione per loro.
Allora perché, avranno pensato Curreri e soci, nel momento della consacrazione, rischiare ancora l’onta di un piazzamento deludente di fronte al pubblico di Raiuno per una partecipazione fine a se stessa senza un reale progetto di espansione europea.
Sono persone serie a cui piace fare le cose a modo.
Saranno certamente nei camerini del loro tour a fare il tifo per un’artista emergente che potrebbe giovarsi maggiormente da questo grande gesto di generosità: per quest’anno il nome da tifare sarà quello di Francesca Michielin.
Grazie Stadio.
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