Tra i nomi più discussi che saliranno sul palco del Festival di Sanremo 2019 dal prossimo 5 febbraio c’è sicuramente Achille Lauro, rapper molto noto soprattutto tra i giovanissimi. Nella sua carriera può contare, oltre a dischi pubblicati, anche esperienze televisive, andiamo a conoscerlo meglio.

Nato a Roma, Lauro De Marinis (il suo vero nome) a soli quattordici anni si separa dai genitori, trasferitisi altrove in cerca di lavoro, e resta da solo con suo fratello maggiore, produttore per la crew Quarto Blocco, e grazie a lui inizia ad appassionarsi al mondo del rap underground e del pop rock. Entra quindi nel gruppo, e sceglie di associare la sua immagine al nome d’arte Achille Lauro, volutamente ispirato all’armatore napoletano, e nel 2012 rilascia il suo primo mixtape indipendente intitolato Barabba, e successivamente il secondo dal titolo Harvard.

Achille Lauro non passa inosservato: si fa notare da membri di spicco della scena underground romana, tra cui Noyz Narcos, che gli aprono la strada per l’ingresso nell’etichetta Roccia Records, con cui incide il suo primo album Achille Idol Immortale. Reso disponibile per il download gratuito, al suo interno trovano spazio collaborazioni con big del settore come Marracash, Noyz Narcos, Gemitaiz e Coez. Particolarità del progetto, oltre alle sonorità non troppo familiari all’hip-hop, è la scelta di chiudere ogni brano con la lettura di un versetto vangelico rivisitato.

Il disco ha successo, e la Roccia Records decide di spingere sempre più il rapper, pubblicando prima Young Crazy EP, contenente sei tracce, e poi il secondo album in studio, Dio c’è. Inizialmente il titolo dava da pensare che fosse la continuazione del filone cristiano intrapreso nel primo disco, salvo poi risultare essere l’acronimo della frase Droga IOfferta Costi Economici.

Nel 2016, a sorpresa, Achille Lauro lascia la Roccia Records per realizzare un suo grande desiderio, fondare una propria etichetta discografica: cosa che accade con la nascita della No Face, creata da Lauro insieme al producer DJ Pitch8. Pubblica subito il terzo lavoro discografico, Ragazzi madre, in cui parla dello spaccio di stupefacenti (la copertina mostra una radiografia del rapper con degli ovuli di cocaina) e dei ragazzi dei bassifondi costretti a crescere nell’abbastanza. L’album consacra anche la collaborazione con il producer Boss Doms.

Nel 2017 prende parte a Pechino Express, in coppia proprio con Boss Doms nel team dei Compositori. Nel corso dell’esperienza televisiva particolarmente nota diventa l’accesa lite avuto con la showgirl Antonella Elia. Il rapper e il producer conclusero in terza posizione il docu-reality.

Sigla un contratto con la Sony Music sempre nel 2017 e viene pubblicato il nuovo album Pour l’amour, un lavoro sperimentale che vede Achille Lauro scostarsi abbondantemente dallo stile delle origini per muoversi su più campi, come le sonorità napoletane, house e trap, quest’ultima rappresentata dalla hit di successo Thoiry RMX. Per la lavorazione di questo disco Lauro ha più volte affermato di essersi ispirato ai The Doors, isolandosi insieme agli artisti che hanno collaborato con lui in una villa e assumendo piccole dosi di marijuana. Da questa esperienza sono nati tre album: Pour l’amour e altri due ancora inediti.

Un artista eclettico che mancava al Festival e che sicuramente porterà una ventata di novità e, cosa da non sottovalutare, il pubblico dei giovanissimi che da tempo si era ormai allontanato da Sanremo. Il brano con cui si candida ad essere uno degli outsider per la vittoria finale è Rolls Royce, sarà una scommessa vinta per Claudio Baglioni?

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