The Zen Circus, una delle band rock più apprezzate e con più storia del panorama musicale italiano, nonostante ai più sia un nome sconosciuto. Andiamo quindi a conoscerli insieme, in attesa del loro debutto tra pochi giorni al Festival di Sanremo 2019 con la canzone L’amore è una dittatura.

Tutto inizia nel 1994, quando a soli sedici anni Andrea Appino (voce e chitarra) e Marcello “Teschio” Bruzzi danno vita a un gruppo punk rock. Cambiano spesso formazione e dopo la registrazione di qualche demo creano nel ’98 la loro prima sala prove all’interno dello storico centro sociale Macchia Nera di Pisa. Debuttano quindi sotto lo pseudonimo The Zen con l’album autoprodotto About Thieves, Farmers, Tramps and Policemen, che ottiene un riscontro maggiore nel Paesi Bassi, ciò fa decidere ad Appino di trasferirsi per tentare una carriera da one man band.

Nel 2000 è costretto a tornare in patria per il servizio civile, e l’amico e collega Teschio coinvolge nel progetto artistico un terzo componente: Massimiliano “Ufo” Schiavelli. Trovano così in The Zen Circus il loro nome definitivo, e calcano il loro primo palco importante, quello dell’Arezzo Wave On The Rocks.

Nel 2001 vede la luce il loro album di debutto, Visited by the Ghost of Blind Willie Lemon Juice Namington IV, e nel 2004, dopo l’uscita dal gruppo di Teschio e l’ingresso di Karim QqruDoctor Seduction, con cui conquistano l’interesse degli appassionati del genere e della critica. Ma se in questi primi album le tracce erano interamente in lingua inglese, in Vita e opinioni di Nello Scarpellini, gentiluomo, il terzo disco uscito nel 2005, si iniziano a intravedere le prime pubblicazioni in italiano.

Durante il Nello Scarpellini Tour 05/06 aprono il palco agli americani Violent Femmes, in questa occasione incontrano il bassista Brian Ritchie, che decide di collaborare con loro e produrre il loro quarto album, Villa inferno, rilasciato nel 2008. L’artista statunitense entra anche a far parte della formazione in veste live. Dal disco viene estratta la hit Figlio di pu****a, che viene suonata anche in alcuni salotti televisivi.

Nel 2009 esce poi Andate tutti affanculo, il progetto da molti definito come uno dei dischi migliori dell’anno, guadagnando la copertina di settembre del noto mensile musicale Il mucchio selvaggio. Lo stesso anno partecipano al progetto degli Afterhours con un loro brano inedito, Gente di merda, inserito in Afterhours presentano: Il paese è reale (19 artisti per un paese migliore?). Due anni dopo viene pubblicato su YouTube un documentario per festeggiare i dieci anni di attività, e in esso viene annunciata la ristampa dei primi quattro album della band, ormai introvabili.

Nell’ottobre dello stesso anno esce Nati per subire, album a cui collaborano numerosi artisti della scena indipendente italiana, tra cui Enrico GabrielliGiorgio Canali, i MinistriAlessandro Fiori e Il Pan del Diavolo. Nel 2012 partono per un tour in acustico intitolato Busking tour, e l’anno successivo rilasciano Canzoni contro la natura. Il disco raggiunge la prima posizione della classifica ITunes e la nona in quella FIMI degli album più venduti. Nel 2015 pubblicano il singolo Il nulla e annunciano uno stop che durerà oltre un anno.

Il nuovo album, La terza guerra mondiale, esce a giugno 2016 sotto etichetta La Tempesta Dischi, e vede anche l’ingresso nei The Zen Circus di un nuovo membro: “Il Maestro” Francesco Pellegrini. A marzo di quest’anno è stato pubblicato Il fuoco nella stanza, il loro decimo progetto discografico sotto etichetta Woodworm e La Tempesta Dischi. Con questo album raggiungono la vetta della classifica FIMI dei vinili più venduti e la Targa Tenco come Miglior album assoluto e per i singoli Catene e Il fuoco nella stanza.

Mancano sempre meno giorni al debutto dei The Zen Circus al Festival di Sanremo 2019. Il loro brano, L’amore è una dittatura, è stato firmato dai membri della band, Andrea Appino, Massimiliano Schiavelli, Karim Qqru, Francesco Pellegrini, e durante la serata dei duetti verrà reinterpretato con il cantautore Brunori Sas, mentre l’8 febbraio arriverà nei negozi di dischi la raccolta Vivi si muore 1999-2019: diciannove brani per celebrare la storia di questa grande band.

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