Sul palco di Vienna, all’Eurovision Song Contest 2015, Uzari spiegò all’intera platea che la vita è tutta una questione di tempo che scorre via inesorabile, ed è vietato farsi sfuggire qualsiasi occasione. Purtroppo la sua “Time“, presentata in coppia con Maimuna in rappresentanza della Bielorussia, non riuscì a intercettare i gusti del pubblico da casa (per le giurie il duo si sarebbe qualificato per la finale).
A cinque anni di distanza, l’artista bielorusso non si è mai fermato, continuando a produrre musica nella lingua del suo paese natale. Negli scorsi giorni ha rilasciato un nuovo disco, in cui ritorna a cantare in lingua inglese.
L’album, il secondo in carriera, si intitola “Say Wow“, ed è composto da otto tracce dalla forte impronta elettronica in cui gli ascoltatori potranno senza dubbio ritrovarsi. Uzari ci ha raccontato in questa intervista un po’ di più rispetto a questa nuova fatica discografica e, guardando indietro, della partecipazione all’Eurovision.
Ciao Uzari, è un piacere ospitarti su Eurofestival Italia. Iniziamo questa intervista parlando di questo nuovo progetto discografico, “Say Wow“. Quali sono le tematiche che affronti all’interno?
Parlando del concept principale dell’album, direi che riflette i colori e le sfumature delle nostre vite. Ogni giorni ci innamoriamo, ci sentiamo degli eroi, proviamo gioia, ispirazione, tristezza o addirittura rabbia. Ecco il perché di questa copertina per il disco, che vede un approccio molto artistico. Penso che tutti potrebbero trovare in queste canzoni qualcosa che li tocchi dentro, perché i testi sono colmi di significati, alcuni dei quali davvero profondi.
Con chi hai collaborato nella creazione di questo disco?
Ho lavorato insieme al mio amico e collega Dmitriy Piven nella musica e produzione. I testi sono firmati da Roman Kolodko, il mixaggio e Mastering a cura di Pavel Sinilo. Inoltre c’è stata un’interessante collaborazione con l’artista hip hop americano Touré Masters. Immagina, abbiamo creato una canzone nonostante fossimo dislocati in diversi continenti, è incredibile!
Quali sono le differenze maggiori tra “Say Wow” è il tuo precedente disco, “Padziaka Serca“?
La differenza maggiore è che il mio primo album, “Padziaka Serca”, rappresenta la tipica melodia bielorussa, che in Europa ancora non è stata ascoltata. Gli italiani sono conosciuti e apprezzati per la propria personalità musicale, in cui riesco a trovare alcune similitudini con la mia musica. Credo che i brani dell’album “Say Wow” possano essere utilizzati in film ed esibizioni, o ancor di più nell’industria dei videogiochi. Ascoltandolo potrete notare come le canzoni potrebbero suonare alla perfezione come colonne sonore di grandi produzioni cinematografiche, per musical o show di ballo.
Perché sei tornato alla musica inglese a cinque anni dalla partecipazione all’Eurovision? E parlando proprio di quella esperienza, quali sono i ricordi più belli che ti porti dietro?
Non posso dire che l’Eurovision rappresenti il mio primo tentativo di cantare in inglese, ma di certo non è stato l’ultimo. Quell’avventura mi ha dato numerose emozioni e amici che prima non avevo. Ho un ricordo davvero bello di quei tempi. È stata una grande esperienza, nonostante non mi sia qualificato per la finale. Resto sempre aperto a collaborazioni con qualsiasi artista, cercatemi su Instagram: @uzarinawrocki.
Hai pubblicato “Say Wow” in un momento davvero difficile per la popolazione mondiale. Come stai affrontando questi giorni?
Tutti noi stiamo affrontando dei tempi difficili, ma allo stesso tempo è un momento molto importante. È un’occasione per pensare a tante cose. Sono preoccupato, sì, ma sono anche grato per tutto questo tempo che è stato offerto all’umanità, e chi l’avrebbe detto che sarebbe stato facile? Sto facendo tante cose che prima mi veniva impossibile fare a causa dei tanti impegni. Adesso posso immergermi totalmente in questi progetti.
Stai pensando a nuova musica o magari a un tour per il dopo-Coronavirus? Sarebbe bello assistere a un tuo live qui in Italia.
Ad essere onesto, mi mancano i concerti e l’energia sprigionata da persone “reali”, ma mi dà tanta voglia di creare adesso, mentre gli incontri online mi fanno pregustare quelli che poi saranno gli incontri reali. Non ho mai suonato in Italia, e sarei davvero felice di farlo dopo che questo momento complicato sarà terminato.
AUDIO di “Say Wow” di Uzari
https://open.spotify.com/album/1OQM4XeRtuIlSHLTFXpn8D?si=r85gLc8TQUetVY5Xwy3pEA