In queste giornate in cui siamo presenti nella sala stampa dell’Eurovision Song Contest 2021, abbiamo avuto modo di conoscere, e di intervistare, Simona Martorelli, Direttrice Relazioni Internazionali e Affari Europei della Rai, nonché Capo Delegazione Italiana a partire dallo scorso anno.

Diversi i temi trattati nella nostra intervista a Simona Martorelli. Dal percorso che ha portato la Rai all’Eurovision di quest’anno al Festival di Sanremo. Dalla promozione futura del concorso fino, naturalmente, ai nostri rappresentanti, i Måneskin.

La preparazione per Rotterdam 2021

Per fortuna abbiamo fatto “riscaldamento” lo scorso anno, seguendo tutta la fase di preparazione dell’Eurovision Song Contest, che poi purtroppo non ha avuto luogo. Avevo già un’impressione chiara della mole di lavoro necessario per realizzare il più grande show musicale del mondo. Mi è stato utile, nonostante le condizioni proibitive, perché quest’anno io e il team eravamo molto più attrezzati. Ci siamo coordinati meglio con Rai 1, per arrivare al rush finale da Sanremo in poi.

Sanremo come ripartenza

La tappa di Sanremo è stata molto importante per l’azienda, che è stata la prima che è riuscita a rimettere in moto l’industria della discografia musicale durante la pandemia. Siamo orgogliosi della Rai che è riuscita a creare un progetto in un formato difficile e ibrido, in totale sicurezza, aprendo le porte a nuovi talenti. È stato un momento di ringiovanimento del target della Rai con picchi di contatti su RaiPlay. Il servizio pubblico radiotelevisivo ha avuto la capacità di sapersi rinnovare, perché siamo riusciti a seguire un trend diverso del nostro Paese, dando spazio a dei ragazzi eccezionali.

I Måneskin, giovani ma molto maturi

È una cosa incredibile, voglio sottolineare, che in questi giorni abbiamo tutti avuto modo di conoscerli meglio. I Måneskin sono quattro ragazzi giovanissimi, ma estremamente maturi dal punto di vista professionale, artistico, nel comportamento e nell’approccio all’evento. A Rotterdam molto sereni. Se dovessero vincere sarà un regalo per tutta l’Italia e per la Rai in primis, che ha creduto in questa diversa impostazione del Festival di Sanremo.

I ragazzi sono all’altezza perché stanno affrontando questa esperienza con spirito allegro, ma anche estremamente serio e disciplinato. È una bellissima combinazione. Se questa è la generazione che l’Italia sta coltivando, è fantastica.

Cosa significa rappresentare l’Italia

Mi emoziono solo a sentire questa frase, perché dopo un periodo così difficile, la Rai è riuscita a fare il cosiddetto “Sistema Paese”. Ci si può riuscire anche attraverso questa manifestazione internazionale. È molto importante che sia seguita dalla Direzione delle Relazioni Internazionali e Affari Europei, dal punto di vista di relazioni, di apertura e di scambi. Ovviamente la parte produttiva è in mano a Rai 1, il broadcaster che segue principalmente l’Eurovision Song Contest.

Un team di eccellenza

Un team eccellente che ha creato una sinergia azzeccata, a cui si aggiunge il team eccezionale dei Måneskin. Il Direttore creativo, Claudio Santucci per Giò Forma, La Tarma Management e Sony Music

Siamo una grande squadra: solo nelle Relazioni Internazionali, oltre a me, ci sono Eva Maria Esposto Ultimo (Assistente Head of Delegation) e Raffaella Mancini che ha seguito la parte stampa e selezione degli accrediti e tutti gli aspetti collaterali all’evento. Abbiamo lavorato in liaison con l’Ufficio Stampa Rai. Il Team di Rai 1 ha in gestione la parte autorale nelle persone del vicedirettore Claudio Fasulo, Simona Marconi e Alice Clementi, Marta Orzi. A loro si aggiungono i consulenti Kabir Naidoo, per la parte stampa in loco, e Eddy Anselmi che è noto e detiene il maggior numero di conoscenze sia su Sanremo che sull’Eurovision.

Selezione ad hoc per Eurovision?

Non ha senso e la dimostrazione è proprio nell’aver portato i Måneskin all’Eurovision Song Contest. La band rappresenta il nuovo trend in Italia e la Rai l’ha saputo cogliere, lanciare e supportare nel modo migliore.

La Rai crede nel Progetto Eurovision

Nicola Caligiore ha riportato l’Eurovision in Rai ed è stato supportato in questo. C’è stato un forte endorsement che è sempre cresciuto e lo dimostrano le affermazioni del Direttore di Rai 1, Stefano Coletta, che nella conferenza stampa di ieri ha detto che le Semifinali dovrebbero essere trasmesse sulla rete generalista per eccellenza. Mi pare un messaggio molto importante che significa che la Rai crede, non solo in Sanremo, ma anche nel progetto dell’Eurovision Song Contest.

Ringraziamo Simona Martorelli per il tempo che ci ha dedicato e le auguriamo buon lavoro.