A gennaio scorso è stato pubblicato il bando per la ricerca di volontari per l’Eurovision Song Contest 2022 che si svolgerà a Torino il 10, 12 e 14 maggio.
Come riporta Il Fatto Quotidiano, l’associazione Bauli in Piazza ha chiesto chiarimenti al Comune del capoluogo piemontese e alle istituzioni per l’arruolamento dei volontari a supporto della manifestazione, sollevando un doppio problema di sicurezza da una parte ed “etico” dall’altra.
Già il 1° febbraio l’associazione aveva inviato una richiesta di chiarimento firmata dalla presidente Silvia Comand e dal Coordinatore del Comitato Tecnico Sicurezza APS Bauli In Piazza, Fabio Marsili al Comune di Torino, alla sede RAI di viale Mazzini, al Ministero dell’Interno, alla Prefettura e alla Questura di Torino e alla direzione regionale piemontese dell’Inail. Secondo l’associazione le mansioni richieste ai volontari sarebbero “non ritenute consone”.
Ieri, 9 febbraio, l’associazione ha inviato una nuova comunicazione alle istituzioni, in cui è possibile leggere:
Tali mansioni non ci sembrano compatibili con l’impiego di volontari; si tratta di mansioni che hanno a che fare con l’ordine pubblico e la sicurezza, l’accoglienza e i contatti con il pubblico le quali prevedono per legge una riserva a favore di soggetti autorizzati e qualificati. Non a caso i nostri soci e le loro aziende si sono dovuti tutti dotare di licenza ai sensi dell’art. 134 TULPS e sono specializzate nelle attività di intrattenimento e di spettacolo nei luoghi aperti al pubblico e vantano quel “know-how” che pochissime imprese in Italia possono mettere in campo, frutto di decenni di esperienza e aggiornamento anche tramite il continuo e proficuo confronto che avviene, ogni qualvolta le stesse realizzano un evento, con le Autorità preposte.
Secondo Bauli in Piazza, dunque si rischierebbe di affidare ai volontari compiti delicati a persone non adeguatamente formate. Inoltre si penalizzerebbe la categoria dei lavoratori dello spettacolo già provata dalla pandemia.
Si legge infatti nella lettera:
Il rischio che ci pare di vedere è che si miri a sostituire il lavoro retribuito con l’opera di volontari in tal modo ottenendo un duplice risultato negativo, da un lato penalizzare gravemente la professionalità delle aziende del settore, già fortemente provate e dall’altro non garantire la sicurezza dell’evento.
APS Bauli in Piazza chiede quindi al Comune di Torino e alle istituzioni:
Maggiori chiarimenti e informazioni in merito all’utilizzo che si intenda fare dei volontari e quale ruolo si intenda riservare alle aziende che operano nel settore. Si chiede, inoltre, in base a quale atto sia stato deliberato il ricorso a detti volontari e chi e con quale atto abbia determinato le mansioni che si vorrebbero affidare a detti volontari. Si chiede inoltre di vigilare sulla regolarità e rispondenza della procedura a tutte le norme di pubblica sicurezza e a tutte le norme sulla regolarità del lavoro e della relativa sicurezza.
Ci rendiamo disponibili fin da subito a un confronto in merito ai punti sopra esposti.
Ricordiamo che il reclutamento dei volontari per l’Eurovision Song Contest è ormai diventata la norma anche negli altri Paesi che hanno organizzato il concorso negli anni passati. È considerato un ottimo modo per vivere un’esperienza importante e fare rete con nuove persone e con le Istituzioni. Permette ai giovani di donare tempo e abilità a favore dell’organizzazione di un evento che rispecchia valori di inclusione e apertura.
Foto: © ANDRES PUTTING