Cala il sipario sull’edizione italiana dell’Eurovision Song Contest. A Torino si è svolta un’edizione fantastica e lo diciamo anche con un po’ di orgoglio nazionale che non guasta. A vincere l’Ucraina, con uno strabiliante e diremmo “storico” risultato, forte di 439 punti del televoto, che arrivano al totale di 631 sommando i punteggi delle giurie nazionali.

I Kalush Orchestra, un gruppo etno-folk-rap, con il brano “Stefania”, riporta il trofeo a casa per la terza volta. Inizialmente, ricordiamolo, a difendere i colori nazionali, ancora prima del conflitto in cui ancora questo paese si trova coinvolto, era stata scelta Alina Pash, all’interno del format di selezione nazionale “Vidbir”. Alina si é ritirata dalla competizione. “Stefania” è un brano interamente cantato in lingua nazionale, ed infatti é la prima entry interamente cantata in ucraino a vincere l’Eurovision Song Contest. Altresì, è la prima entry rap a vincere la kermesse eurovisiva. Per l’Ucraina si tratta della terza vittoria.

Le due vittorie precedenti dell’Ucraina

Il loro debutto fu nel 2003 con Oleksandr Ponomariov e la canzone “Hasta la vista” che si piazzò quattordicesima.

Fu a Istanbul nel 2004 che l’Ucraina ebbe la sua prima vittoria, con Ruslana e la travolgente “WIld Dances”, un brano pop-rock con elementi etnici e folk. Sia la versione inglese, che quella mista, ma anche quella totalmente in ucraino “Dyki tantsi” entrarono nelle charts di diversi paesi europei.

Nel 2005 la prima edizione ucraina dell’Eurovision Song Contest si é svolta nel Palazzo dello Sport a Kiev, dove vinse Helena Paparizou per la Grecia con la celeberrima “My Number One”.

L’Ucraina vince ancora nel 2016 a Stoccolma, ed é Jamala a riportare la vittoria in Patria con la controversa “1944”, il cui testo parla della deportazione dei tatari di Crimea. Le regole dell’Eurovision Song Contest, infatti, stabiliscono che è vietato presentare canzoni con un palese significato politico. Tuttavia, il testo di “1944” non fa riferimento alla situazione attuale in Crimea.

Dopo l’incoronazione di Jamala, vari politici russi e autorità in Crimea hanno accusato la cantante di voler usare la canzone “per offendere la Russia” e “per sfruttare la tragedia dei tatari per imporre sugli europei la falsa immagine di un presunto maltrattamento dei tatari nella terra russa di Crimea”.

L’EBU ha confermato che non c’era motivo di squalificare la canzone, in quanto né il titolo né il testo contengono discorsi politici.

Nel 2017 la sessantaduesima edizione dell’Eurovision Song Contest si é svolta nell’International Exhibition Centre sempre a Kiev. In questa edizione, il plebiscito di pubblico e televoto per Salvador Sobral e la sua “Amar pelos dois”

L’Ucraina all’Eurovision Song Contest

La nazione europea ha partecipato diciassette volte all’Eurovision Song Contest, passando sempre in finale dall’introduzione delle semifinali nel 2004. Si tratta invero di una nazione che ha collezionato molti successi nella recente storia del concorso, piazzandosi, oltre alle tre vittorie, sei volte sul podio e ben otto volte tra i primi cinque. Molte delle entries ucraine sono entrate nella storia e nei costumi della kermesse stessa: pensiamo a Verka Serduchka e la sua Dancing Lasha Tumbai, seconda ad Helsinki nel 2007, o la deliziosa Ani Lorak e la sua Shady Lady, sempre seconda nel 2008 a Belgrado. Ma dobbiamo anche citare Zlata Ognevich, terza a Malmö nel 2013, Mika Newton, quarta a Düsseldorf nel 2011, Maria Yaremchuk, sesta a Copenhagen nel 2014, e i GO_A quinti lo scorso anno a Rotterdam e la loro sensazionale Shum