Eccoci arrivati al giorno della Finale e alla fine di questo editoriale sulla revisione delle canzoni dell’Eurovision Song Contest 2023.
Oggi è il turno di parlare delle Big 5, ossia dei cinque paesi che hanno accesso diretto alla Grand Finale del 13 maggio: Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna. A queste cinque privilegiate si aggiunge di norma anche il paese vincitore dell’anno precedente, quindi l’Ucraina.
Francia
La Zarra – Évidemment
La Francia ha preso Barbara Pravi e l’ha resa un SuperSayan di secondo livello. La Zarra riesce ad unire la tipica canzone francese tradizionale a delle sonorità moderne, che ci mostrano un lato nuovo della Francia, in cui tradizione e modernità convivono. In una intervista ad una testata francese, la cantante spiega il significato della canzone: “Canto sempre di malinconia, ma la mia canzone è piena di speranza. Con questa canzone voglio dire che sono consapevole che la vita è difficile ma che non è grave, che posso andare avanti nonostante tutto”. Ed è così: la canzone parla di una donna che “cerca l’amore”, ma “non trova niente” e che non sarà più “la stessa persona di prima” dopo aver superato quell’amore tossico. Nel raccontare questa storia, La Zarra è ammaliante, inchioda lo spettatore come se fosse una calamita, è impossibile toglierle gli occhi di dosso. Non manca il tocco patriottico alla fine del brano, in cui da cantante chiede al suo pubblico se è riuscita a cantare la Grande Francia. Perché in questo momento, sul palco dell’Eurovision 2023, La Zarra è la Francia e vuole cantarla, farla sentire a chi la ascolta. La Francia in pratica diventa un sentimento per quei 3 minuti. Il brano, non c’è che dire, fa il suo effetto. Speriamo che non abbia la triste e ingiusta sorte di Alvar e Ahez, i rappresentanti dello scorso anno…
Germania
Lord Of The Lost – Blood & Glitter
La Germania quest’anno è completamente impazzita. Viva la Germania! I Lord of the Lost sono una dark rock band che ci regala un brano più metal che rock, nonostante sonorità tipicamente gotiche. E tutto questo lo fa in paillettes. È tutto bellissimo. Finalmente la Germania ha capito che deve e che può osare di più, perché ne ha tutte le potenzialità. Certo, niente di nuovo sul fronte Occidentale, ma per le entry tedesche è una soffiata di aria fresca. Già dal titolo è evidente la dicotomia che si vuole creare, evidenziata poi dai primi tre versi della canzone, “Blood and glitter / Sweet and bitter / We’re so happy we could die”. I Lord of the Lost ci regalano uno dei pezzi, a mio avviso, più sentiti della competizione, in questa analisi tutta particolare dei comportamenti umani, che comprendono in uno stesso insieme violenza e gentilezza, pace e rabbia, bene e male, insomma, “sangue e brillantini”. La band ci lascia anche un mantra un po’ popolare, ma sempre vero: “lasciate che il sangue scorra, con le ali rotte impareremo a volare”. Me gusta, finalmente vedremo una Germania nella parte alta della classifica di questo Eurovision 2023?
Italia
Marco Mengoni – Due Vite
Il nostro amato vincitore di Sanremo 2023 sarà in gara nella prima metà della competizione. Abbiamo già abbondantemente parlato di Marco Mengoni nei nostri vari editoriali, ma è giunto il momento di aggiungere due cose in previsione di una sua plausibile classificazione durante la Finale dell’Eurovision 2023. Marco porterà sul palco una versione leggermente ridotta del brano, ma senza perdere nessuna delle emozioni che vuole trasmettere. Il brano, come ben sappiamo, parla di due vite che si intrecciano, di questa relazione in cui i personaggi si mischiano restando individui unici, con le loro particolarità, i loro difetti (“Tutte le corse e gli schiaffi / gli sbagli che fai/ Quando qualcosa ti agita”), due vite che insieme sono estremamente disordinate (“Due vite, guarda che disordine”), ma che in fondo si completano proprio perché restano individui, proprio perché ognuno riesce a mantenere prima di ogni cosa il rapporto con se stesso. Una frase che dovrebbe essere scritta su tutti i muri della città è proprio “Siamo un libro su un pavimento di una casa vuota che sembra la nostra”, perché indica perfettamente questo senso di individualità nonostante il rapporto, nonostante sia “casa nostra”, non mia, non tua, nostra, ma io e e te siamo due libri, con due storie diverse scritte e da scrivere… Vabbé qua stiamo divagando. “Due Vite”, inutile negarlo, è una delle migliori canzoni in gara, ma non ha il sapore di una possibile vincitrice. Sicuramente vedremo Mengoni nella parte alta del tabellone finale, dove si merita di stare.
Regno Unito
Mae Muller – I wrote a song
Il Regno Unito torna alla carica con una canzone britpop decisamente forte. Mae Muller ci racconta il dolore e l’arrabbiatura dell’aver scoperto che il tuo fidanzato ti ha tradita e lasciata con una scusa. Ci dice chiaramente che avrebbe voluto fare una scenata, raccontare a tutti la sua crudeltà e, perché no, distruggergli la macchina in un impeto di rabbia. Ma parla anche della voglia di piangere e sfogarsi e disperarsi annegando nel dolore atroce che una simile scoperta di fa vivere. Insomma, Mae ci racconta tutto il processo della separazione e le reazioni che di solito tutti abbiamo di fronte a queste situazioni. E invece… ha scritto una canzone. E proprio nel ritornello ci dice “Invece ho scritto una canzone Su come mi hai fatto male” e grazie a quella canzone, il dolore lo ha superato, è il potere catartico della musica. Tutto ciò è espresso con un ritmo estivo, fresco, che ci farà ballare tutto agosto. Finalmente gli UK tornano seriamente a competere, inebriati forse dal secondo post dell’anno scorso.
Spagna
Blanca Paloma – EAEA
Per parlare dignitosamente della canzone di Blanca Paloma servirebbe un articolo interamente dedicato ad essa. Questa canzone porterà sul palco dell’Eurovision 2023 l’essenza stessa della tradizione, della cultura della letteratura spagnola, ma lo farà in una maniera tanto legata alla cultura quanto moderna. La base elettronica accompagnata dalla melodia di una ninna nanna rendono questo brano un pezzo unico nel suo genere e non solo sul palco di quest’anno, ma in tutta la storia eurovisiva. Il testo, dedicato ad un bambino come richiede la tradizione delle ninna nanne, ha una infinità di riferimenti al flamenco, ad alcune tradizioni sevillane, a Garcia Lorca e anche ad alcuni passi della Bibbia. La bellezza di questa canzone è indescrivibile… la Spagna, quest’anno, ha lasciato da parte body e balletti per mostrarsi nella sua essenza più intima. “Mi niño, cuando me muera / Que me entierren en la luna / Y to’as las noches te vea / To’as las noches menos una” (Figlio mio, quando morirò / Lascia che mi seppelliscano nella luna / E ogni notte ti vedrò / Ogni notte tranne una) è una poesia dentro la canzone. La voce di Blanca Paloma, poi, è tutta giusta, leggera ma potente, sempre controllata in ogni tonalità. In poche parole, è tutto perfetto.
Ucraina
TVORCHI – Heart Of Steel
Chiudiamo questa rassegna con la nuova entry del paese vincitore dell’Eurovision 2022: l’Ucraina. Sul palco di Liverpool arrivano i TVORCHI, un duo elettronico decisamente diverso rispetto alla Kalush Orchestra. Il brano elettropop “Heart of Steel” ci porta alla battaglia di Mariupol, quando i soldati ucraini hanno dovuto difendersi dall’avanzata russa. Il brano vuole cambiare la narrazione di sofferenza e desolazione che spesso viene fatta sulla guerra, mettendo in luce lo spirito combattivo e la resilienza del popolo ucraino nell’ultimo anno. Molto interessante è la scelta di cantare la canzone in inglese con l’aggiunta di versi in ucraino, cosa che rende sia la canzone molto sentita, sia accessibile nel suo intero significato in maniera immediata. “Nonostante il dolore / Continuo a lottare / Il mondo brucia e tu agisci” recita ad un certo punto la canzone. Nel complesso, comunque, il brano è accattivante, specialmente nella produzione davvero ottima. Bel lavoro, Ucraina e buona fortuna a Liverpool!