E l’atteso giorno di debutto dei nostri Måneskin sul palco dell’Ahoy di Rotterdam é finalmente arrivato. La band romana ha “saggiato” lo stage olandese dalle ore 15:30, in una scenografia da concerto dove le aspre e imponenti vibrazioni della canzone si sono massimizzate con una cornice scenografica dai colori forti e  tuonanti.

Alle 17:00 il gruppo ha partecipato al primo Meet and Greet della serata e al primo dei paesi costituenti il Big Five dell’Eurovision Song Contest. All’evento hanno partecipato, oltre al gruppo, anche due membri della delegazione italiana: Simona Martorelli, attuale capo delegazione, e il conosciuto giornalista Eddy Anselmi, volto e nome noto della stampa specializzata nazionale.

Alla band é stato chiesto di parlare delle loro prove, che hanno definito in maniera molto positiva, dal suono alla scenografia, che non cambieranno nelle prove a venire. Tale impatto é stato definito come “di fuoco” e propriamente “rock’n’roll”. Alle domande della stampa presente e di quella online, hanno risposto soprattutto Damiano, leader e front-man della band, e Victoria, che ha ricordato le sue radici danesi e il percorso che li ha portati a scegliere il loro nome, che, ricordiamo, é danese e significa letteralmente “chiaro di luna”. Victoria ha anche ricordato di aver seguito la kermesse eurovisiva in Danimarca con la sua famiglia e di ricordare in particolare l’esibizione di Marco Mengoni nel 2013 a Malmö. I ragazzi hanno anche citato le loro preferenze e ispirazioni musicali: dagli Arctic Monkeys ai Franz Ferdinand, dai Led Zeppelin ai Royal Blood, dai Police agli Aerosmith. Damiano in particolare ha citato il cantante degli Aerosmith, Steven Tyler

Essendo la prima entry italiana eurovisiva di chiaro stampo rock, l’attenzione degli addetti ai lavori si é concentrata sui riflessi emozionali di tale “scelta”, ma i ragazzi hanno le idee ben chiare: fin dalla vittoria di Sanremo sono stati sempre soddisfatti del loro risultato, e l’effetto “sorpresa” relativo alla canzone, già in Italia, li spinge a fare sempre e comunque meglio. Uno stage “simple” il loro, a detta del leader Damiano, maggiormente focalizzato sulla canzone e sulla performance, sulle sonorità e non su altre “cose”. Altre domande si sono focalizzate sulle produzioni pregresse della band e sul personaggio di Marlena, che Victoria ha definito come un simbolo di libertà, una metafora per esprimere liberamente se stessi, le proprie opinioni e i propri sentimenti. 

Per i nostri rappresentanti era ed é importante farsi conoscere attraverso un genere non propriamente popolare in Italia, e, cantando in italiano e non in inglese, ed essendo orgogliosi del loro percorso finora perseguito, culminato, appunto con la vittoria di Sanremo.

Giungere a Rotterdam per i Måneskin é stato un momento emozionante e davvero sorprendente, considerando il livello di professionalità e l’efficienza organizzativa, come osservato anche dalla nostra capo delegazione. I Maneskin hanno inoltre annunciato l’organizzazione di tour e di concerti a fine pandemia, sia in Italia che nel resto d’Europa.