La storia dell’Eurovision Song Contest
L’Eurovision Song Contest (in francese Concours Eurovision de la Chanson) è un concorso musicale che si tiene annualmente tra molti dei paesi membri attivi della European Broadcasting Union (Unione Europea di Radiodiffusione).
Ogni paese membro presenta un brano da eseguire in diretta televisiva e in seguito vota per le canzoni degli altri paesi in modo da determinare la canzone vincitrice della competizione. Il concorso è stato trasmesso ogni anno sin dalla sua inaugurazione, nel 1956, ed è uno dei programmi televisivi più longevi del mondo. È anche uno dei più seguiti eventi non sportivi in tutto il mondo, con dati di ascolto che oscillano tra 100 milioni e 600 milioni a livello internazionale.
L’Eurovision Song Contest viene trasmesso anche al di fuori dell’Europa in paesi non in concorso come Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Colombia, Egitto, India, Giappone, Giordania, Messico, Nuova Zelanda, Filippine, Corea del Sud, Taiwan, Thailandia, Stati Uniti, Uruguay e Venezuela. Dal 2000, il concorso viene trasmesso anche su Internet.
Fra gli artisti, la cui carriera internazionale è stata lanciata, grazie alla partecipazione all’Eurovision Song Contest troviamo il nostro Domenico Modugno, che arrivò terzo con il brano “Nel blu dipinto di blu” nel 1958, gli ABBA, che vinsero il concorso per la Svezia nel 1974 con “Waterloo”, Céline Dion, che vinse per la Svizzera nel 1988 con “Ne Partez pas sans moi”, e lo spagnolo Julio Iglesias, che ha venduto oltre 300 milioni di dischi in tutto il mondo.
Tutto cominciò così…
Negli anni ’50, in un Europa che stava cercando di rinascere dopo le devastazioni della guerra, l’European Broadcasting Union (Unione Europea di Radiodiffusione) con sede in Svizzera, istituì un comitato ad hoc che studiasse un modo per riunire i paesi membri attorno ad uno show di intrattenimento leggero. Nel 1955, tale comitato decise di organizzare un concorso canoro internazionale in cui i paesi, rappresentati dalle loro rispettive emittenti televisive pubbliche, avrebbero potuto partecipare ad uno show televisivo, da trasmettere simultaneamente in tutte le nazioni partecipanti. Questo progetto fu concepito durante un incontro a Monaco nel 1955 da Marcel Bezençon, il direttore dell’EBU. Il concorso, che prendeva spunto dal nostro Festival di Sanremo nato nel 1951, fu anche visto come un esperimento tecnologico in diretta televisiva. A quei tempi, quello di mettere insieme molti paesi in un’ampia area di network internazionali, fu considerato un progetto molto ambizioso. In quel tempo la rete Eurovisione era costituita da una rete terrestre a microonde.
Il concetto, allora conosciuto come Eurovision Grand Prix fu approvato dall’Assemblea Generale dell’EBU in una riunione tenutasi a Roma il 19 ottobre 1955 fu deciso che il primo concorso avrebbe avuto luogo nella primavera del 1956 a Lugano, in Svizzera. Il nome “Eurovision” fu utilizzato in relazione alla rete dell’EBU dal giornalista britannico George Campey nel London Evening Standard nel 1951.
Il primo concorso si svolse, quindi, nella città di Lugano, in Svizzera, il 24 maggio 1956. Parteciparono sette paesi, ognuno dei quali presentò due brani, per un totale di 14. Questa fu l’unica gara in cui venne eseguita più di una canzone per ogni paese: dal 1957 ogni nazione poté eseguire solo un brano. Il concorso 1956 fu vinto dalla nazione ospitante, la Svizzera.
Come già detto, il programma fu noto come Eurovision Grand Prix. La denominazione “Grand Prix” fu adottata dalla Danimarca, dalla Norvegia e dai paesi francofoni, con la denominazione francese che diventò Le Grand-Prix Eurovision de la Chanson Européenne. In Italia venne chiamato comunemente Eurofestival, ma le denominazioni ufficiali nelle due edizioni ospitate dall’Italia furono Gran Premio Eurovisione della Canzone, nel 1965 a Napoli, e Concorso Eurovisione della Canzone, nel 1991 a Roma. Negli anni la denominazione di “Grand Prix” è stata eliminata e sostituita con Concours o Contest, rispettivamente in francese e in inglese, le due lingue ufficiali dell’EBU. Oggi il nome ufficiale è Eurovision Song Contest o Concours Eurovision de la Chanson.
Regolamento
Il regolamento ufficiale dell’Eurovision Song Contest è lungo, tecnico, e in continua evoluzione. Molte delle regole riguardano aspetti tecnici della trasmissione televisiva stessa. Ogni anno viene presentato un regolamento, che specifica in modo esplicito le date entro le quali devono essere svolti alcuni adempimenti, ad esempio il termine entro il quale tutte le emittenti partecipanti devono presentare la versione finale registrata della loro canzone. Molte norme riguardano questioni come accordi di sponsorizzazione e i diritti delle emittenti di ritrasmettere lo show entro un certo tempo. Le regole più importanti, che in realtà influenzano la formula e la presentazione del concorso, nel corso degli anni si sono modificate molte volte.
Musica dal vivo
Tutte le parti vocali devono essere cantate dal vivo: non sono ammesse voci su basi musicali. Nel 1999, la canzone croata conteneva suoni sulla sua base musicale che suonavano sospettosamente come voci umane. La delegazione croata dichiarò che non vi erano voci umane, ma che erano stati solo sintetizzati digitalmente i suoni che replicavano le voci. L’EBU decise comunque che si era rotto lo spirito delle regole, e tolse il 33% dei loro punti totali quell’anno, influenzano il calcolo della media dei punti della Croazia, nei cinque anni.
Dal 1956 fino al 1998, era necessario che il paese ospitante offrisse un’orchestra dal vivo. Prima del 1973, tutta la musica doveva essere suonata dall’orchestra. Dal 1973 in poi, furono autorizzate le basi musicali pre-registrate, anche se il paese ospitante era ancora tenuto a fornire un’orchestra, in modo da consentire ai partecipanti una scelta. Se veniva utilizzata una base musicale, tutti gli strumenti presenti nella traccia dovevano essere presenti sul palco. Nel 1997 questo requisito fu eliminato.
Nel 1999 le regole furono modificate abolendo l’obbligo da parte della TV organizzatrice di fornire un’orchestra dal vivo, lasciando la scelta facoltativa. Il padrone di casa di quell’anno, la TV IBA di Israele, decise di non utilizzare un’orchestra al fine di risparmiare sulle spese, e il 1999 divenne il primo anno in cui tutte le canzoni furono eseguite su basi musicali pre-registrate (in combinazione con tutte le voci dal vivo). L’orchestra, da allora, non ha più fatto la sua comparsa al concorso, l’ultima volta fu nel 1998, quando la BBC ospitò lo show a Birmingham.
Per l’edizione 2021, l’EBU ha comunicato che avrebbe approvato, solo per quest’edizione, l’utilizzo di voci pre-registrate durante l’esibizione. L’uso delle voci è stato del tutto facoltativo, infatti ogni delegazione ha avuto la possibilità di utilizzare dei coristi, sia sul palco che fuori. Inoltre è stato consentito anche l’utilizzo di una combinazione di voci dal vivo e registrate. Tutte le voci principali che eseguono la canzone sul palcoscenico, compreso un eventuale uso del lead dub, dovevano comunque essere eseguite obbligatoriamente dal vivo sul palco all’interno dell’arena. Questa scelta è stata presa, a causa della pandemia da Covid-19, per offrire alle nazioni partecipanti la possibilità di viaggiare con delegazioni più piccole, oltre che ad evitare la cancellazione di edizioni future della manifestazione.
Lingue nazionali
Le norme relative alle lingue nazionali, sono state modificate più volte nel corso degli anni. Dal 1956 fino al 1964 ogni nazione ha partecipato con brani in lingua nazionale. Dopo che la Svezia presentò nel 1965 un brano in inglese, nel 1966 fu imposta una regola che indicava che le canzoni dovevano essere eseguite in una delle lingue ufficiali del paese partecipante .
La restrizione sulla lingua nazionale continuò fino al 1973, quando si permise agli artisti di cantare in qualsiasi lingua volevano. Diversi vincitori nella metà degli anni ’70 hanno usufruito della nuova regola, infatti artisti provenienti da paesi non anglofoni decisero di cantare in inglese, tra questi, gli ABBA nel 1974. Nel 1977, l’EBU decise di tornare alla restrizione sulla lingua nazionale. Una dispensa speciale fu data alla Germania e al Belgio poiché le loro selezioni nazionali avevano già avuto luogo, prima della decisione dell’EBU. Entrambi i paesi si esibirono con brani in inglese.
Nel 1999 si ritornò alla scelta della lingua libera. Grazie a questo, il Belgio partecipò al concorso 2003 con Sanomi, una canzone cantata in una lingua immaginaria. Nel 2006 la canzone dei Paesi Bassi, Amambanda, fu cantata in parte in inglese e in parte in una lingua immaginaria. Nel 2008 il Belgio scelse ancora una lingua fittizia per il brano O Julissi. Nel 2011 la canzone norvegese, Haba Haba, fu cantata in inglese e swahili, ed è stata la prima canzone ad essere cantata in una lingua africana.
Non sono consentiti brani esclusivamente strumentali.
Trasmissione dello show
Ogni emittente partecipante è tenuta a trasmettere lo show nella sua interezza: inclusi i brani, il recap con in codici di televoto, la fase di voto e la ripresa finale. Se si desidera è possibile non trasmettere l’Interval Act fra la fine del televoto e l’inizio delle votazioni. A partire dal 1999, le emittenti che vogliono, hanno la possibilità di inserire brevi spazi pubblicitari in momenti non considerati essenziali ai fini della gara. Dal 1999 sono state concesse solo tre eccezioni. La televisione di stato dei Paesi Bassi non trasmise la Finale del 2000 a causa di un grave incidente, una disastrosa esplosione in un deposito di fuochi d’artificio della città di Enschede. La RTVE in Spagna ha ritardato la trasmissione in diretta della Seconda Semifinale del 2009, per il torneo di tennis di Madrid. La televisione di Stato albanese ha trasmesso in differita la Prima Semifinale del concorso 2012 per un grave incidente d’autobus. Sebbene, tecnicamente queste fossero violazioni al regolamento, l’EBU permise queste eccezioni vista l’importanza degli accadimenti.
Inoltre…
- Nel primo concorso del 1956, per ogni brano c’era un limite di tempo consigliato di 3 minuti e mezzo. Nel 1957, nonostante le proteste, la canzone italiana era della durata di 5′ e 09″. Ciò ha portato alla regola che prevede che ogni brano non possa superare i tre minuti. Dal momento che il limite di tempo di tre minuti fu adottato nel 1960, alcuni artisti hanno presentato canzoni più lunghe che, quindi, devono essere modificati per vincoli di tempo, anche se alcune canzoni superano tale lunghezza da pochi secondi.
- Non vi è alcuna restrizione imposta dall’EBU sulla nazionalità degli interpreti o dei cantautori. Le TV sono però autorizzate ad imporre propri limiti, a loro discrezione.
- Dal 1957 al 1970, furono ammessi sul palco solo solisti e duo. Dal 1963 si permise la presenza di un coro di un massimo di tre persone. Dal 1971, si ammettono al massimo sei artisti sul palco
- Non sono ammesse coreografie o scenografie controverse.
- Non sono ammessi testi con contenuti politici, pubblicitari, confessionali o offensivi.
- Dal 1990 in poi, tutte le persone sul palco devono avere almeno 16 anni di età.
- La musica e il testo devono essere pubblicate o registrate dopo il 1° settembre dell’anno prima che il concorso si svolga. Molti paesi hanno anche la regola aggiuntiva che prevede che la canzone non debba mai essere stata eseguita prima del relativo concorso nazionale. Cover, versioni rielaborate o campionamenti di canzoni già note non sono ammessi.
Sistema di voto
Negli anni, all’Eurovision Song Contest, si sono succeduti diversi sistemi di voto. Attualmente, il vincitore del Concorso viene selezionato mediante un sistema di voto posizionale. Ogni paese stila una propria classifica di tutte le canzoni e assegna dodici punti al primo brano classificato, dieci punti al secondo, e da otto punti fino a un punto per i brani che vanno dal terzo al decimo posto. I paesi non possono votare per se stessi.
L’attuale sistema di votazione, è stato usato per la prima volta nel 2009, ed esteso l’anno dopo alle semifinali; consiste in una combinazione al 50% di televoto e voto di giurie composte da professionisti della musica. Nel passato, furono utilizzate piccole giurie demograficamente equilibrate composte da persone comuni. A seguito dell’applicazione generalizzata del televoto, nel 1998, le giurie furono utilizzati solo in caso di malfunzionamento del televoto o della presenza di una rete telefonica debole e non adatta a supportare il televoto. Nei primi anni di televoto, le linee venivano aperte per un breve periodo dopo l’esecuzione dell’ultima canzone. Nelle edizioni 2010 e 2011, invece, si è potuto votare per tutta la durata delle esibizioni, ma nel 2012 si è ritornati alla finestra di 15 minuti a partire dall’ultimo brano.
Dal 2014 fino al 2019, i nomi di tutti i componenti della giuria vengono resi noti alcuni giorni prima della gara. Inoltre, l’EBU pubblica la classifica presentata da ciascun membro della giuria individuale per tutti gli spettacoli subito dopo la finale e, quindi, i risultati parziali delle votazioni della giuria e il televoto per ogni paese. Per aumentare la varietà, possono sedere in giuria solo professionisti dell’industria musicale che non vi siano già stati durante una delle precedenti due edizioni del concorso.
Il primo concorso nel 1956 non ebbe dichiarazioni di voto pubbliche. La BBC usò l’idea di contattare le giurie regionali per telefono nella loro selezione nazionale per scegliere la loro canzone 1956. L’EBU adottò poi l’idea di contattare le giurie internazionali per telefono, e fu usata a partire dal concorso seguente, e utilizzata fino al 1993. Nel 1994, per la prima volta, ci si è collegati via satellite per le dichiarazioni di voto.
Per l’annuncio dei voti, i presentatori del concorso si collegano via satellite con ciascun paese, invitando il portavoce a leggere i voti di quel paese in francese o in inglese. In origine, i presentatori ripetevano i voti in entrambe le lingue, ma dal 2004, a causa di vincoli di tempo, i voti vengono tradotti solo dall’inglese al francese e viceversa. Dall’edizione 2006, a causa dell’aumento dei paesi partecipanti, per evitare che le dichiarazioni di voto si prolunghino, i punti da uno a sette di ciascun paese vengono aggiunti automaticamente al tabellone mentre il portavoce di quel paese comunica solo gli otto, i dieci e i dodici punti. Il tabellone del punteggio indica il numero di punti che ogni paese ha ricevuto e, dal 2008, una barra di avanzamento indica il numero di paesi che hanno già votato.
Dal 1964 la votazione è stata presieduta da uno scrutatore EBU, il cui compito è quello di controllare che tutti i punti siano assegnati correttamente. Di seguito gli scrutatori e i Supervisori esecutivi, nominati dall’EBU;
- Miroslav Vilcek (1964-1965)
- Clifford Brown (1966-1977)
- Frank Naef (1978-1992)
- Christian Clausen (1993-1995)
- Christine Marchal-Ortiz (1996, 1998-2002)
- Marie-Claire Vionnet (1997)
- Sarah Yuen (2003)
- Svante Stockselius (2004-2010)
- Jon Ola Sand (2011–2020)
- Martin Österdahl (2021-in carica)
Dal 2016 il sistema di annuncio dei voti è stato modificato. Giurie e televoto sono considerati separatamente. Gli spokesperson in video rivelano solamente i 12 punti delle giurie (gli altri punteggi appaiono già nello scoreboard). Dopodiché i presentatori annunciano i punti del televoto, partendo dalla nazione che ha ricevuto il punteggio più basso per arrivare a quella che ha ricevuto il punteggio più alto.
In caso di parità
In caso di parità per il primo posto e per altre posizioni dopo che tutti i punti sono stati annunciati, c’è una procedura di spareggio. Ci si rese conto che una procedura di spareggio doveva essere necessariamente predeterminata al termine del concorso del 1969, in cui la Francia, i Paesi Bassi, la Spagna e il Regno Unito terminarono la gara al primo posto. Dal momento che si era previsto nessun sistema di spareggio, furono proclamati vincitori tutti e quattro i paesi. In segno di protesta, l’Austria, la Finlandia, la Svezia, la Norvegia e il Portogallo non parteciparono l’anno successivo.
L’attuale regola di spareggio prevede che, nel caso in cui due o più paesi siano in pareggio per il primo posto e per altri posti, è vincitrice la canzone che ha ricevuto punti dal maggior numero di paesi. Se anche in questo caso c’è un pareggio, la regola prevede che a vincere sia il paese che ha ricevuto più volte i dodici punti. Nel caso i paesi continuino ad essere in pareggio, si continua con i dieci punti, gli otto punti, e così via.
Nel 1991, venne utilizzata la procedura di spareggio quando la Svezia e la Francia ebbero entrambe 146 punti al termine delle votazioni. In quell’anno, la regola di spareggio era leggermente diversa e non prevedeva che si tenesse conto dei punti ricevuti dal maggior numero di paesi. Sia la Svezia che la Francia avevano ricevuto lo stesso numero di volte i dodici punti (quattro volte). Si passo quindi a contare quante volte ognuno dei brani avesse ricevuto i dieci punti e a questo punto venne dichiarata vincitrice la Svezia, rappresentata da Carola con la canzone Fångad av en stormvind, che aveva ricevuto cinque volte i dieci punti contro le due della Francia. Così, la canzone francese, Le dernier qui a parlé…, eseguita da Amina, arrivò al secondo posto.
Nul points
Ovvero, Zero punti!
Dal quando ciascuno dei paesi partecipanti esprime i propri voti, con l’attuale sistema di punteggio è raro che una canzone non riesca a ricevere nessun voto da tutti. Secondo il regolamento attuale ciò significa che la canzone non è riuscita a entrare nelle le prime dieci di ogni paese.
Quando era in vigore il precedente sistema di voto, comunque, i giurati davano punti individualmente e solo alla loro singola canzone preferita, un sistema che presumibilmente poteva far sì che alcuni brani non ricevessero nemmeno un punto. Anche se, non fu così fino al 1967, il settimo anno in cui quel sistema era in vigore.
Quando accade che un brano non riceva nemmeno un punto, i media britannici usano l’espressione nul points (pronunciato come se fosse francese, anche se la frase è priva di significato in francese). In realtà la frase nul points non è mai stata pronunciata durante la presentazione del concorso. In francese “nessun punto” è pas de points e zero point, e nessuna di queste frasi vengono usate nel concorso poiché gli zero punti non sono annunciati dai presentatori.
I brano che non hanno ricevuto punti, dall’introduzione del sistema di voto attuale, nel 1975 sono i seguenti:
- 1978, Norvegia, Mil etter mi – Jahn Teigen.
- 1981, Norvegia, Aldri i livet – Finn Kalvik.
- 1982, Finlandia, Nuku pommiin – Kojo.
- 1983, Turchia, Opera – Çetin Alp eThe Short Waves e Spagna, ¿Quién maneja mi barca? – Remedios Amaya.
- 1987, Turchia, Şarkım Sevgi Üstüne – Seyyal Taner e Grup Locomotif.
- 1988, Austria, Lisa Mona Lisa – Wilfried.
- 1989, Islanda, Það sem enginn sér – Daníel Ágúst.
- 1991, Austria, Venedig im Regen – Thomas Forstner.
- 1994, Lituania, Lopšinė mylimai – Ovidijus Vyšniauskas.
- 1997, Norvegia, San Francisco – Tor Endresen e Portogallo, Antes do adeus” by Célia Lawson.
- 1998, Svizzera, Lass’ ihn – Gunvor.
- 2003, Regno Unito, Cry Baby – Jemini.
- 2004 Semifnale, Svizzera, Celebrate – Piero & The MusicStars
- 2009 Prima Semifinale, Repubblica Ceca – Aven Romale – Gypsy.cz.
Block voting
L’analisi dei risultati, a volte, mette in evidenza il verificarsi del cosiddetto “block voting” e cioè lo scambio di voti fra paesi geograficamente e culturalmente vicini. È una questione di dibattito che si spiega principalmente con alleanze politiche coscienti o con una tendenza per tali paesi ad avere gusti musicali simili. Diversi paesi possono essere organizzati in blocchi di voto i quali spesso si scambiano i punteggi più alti.
I diversi sistemi di voto negli anni
Anno | Punteggio | Sistema di voto |
---|---|---|
1956 | 2 punti | Due giurati per ogni paese assegnano due punti alla loro canzone preferita. |
1957-1961, 1967-1969 | 1 - 10 punti | Dieci giurati per ogni paese hanno a disposizione un punto ciascuno da dare solo alla loro canzone preferita. |
1962 | 3, 2 e 1 punto | Ognuno dei dieci giurati per ogni paese assegna punti alle sue tre canzoni preferite. |
1963 | 5, 4, 3, 2 e 1 punto | Ognuno dei venti giurati per ogni paese assegna punti alle sue cinque canzoni preferite. |
1964-1966 | 5, 3 e 1 punto | Ognuno dei dieci giurati per ogni paese assegna punti alle sue tre canzoni preferite. |
1970 | 1 - 10 punti | Dieci giurati per ogni paese hanno a disposizione dieci punti da dividere fra le loro canzoni preferite. Viene introdotto un sistema di spareggio in caso di parità. |
1974 | 1 - 5 punti | Dieci giurati per ogni paese hanno a disposizione cinque punti da dividere fra le loro canzoni preferite. Viene introdotto un sistema di spareggio in caso di parità. |
1971-1973 | 5, 4, 3, 2 e 1 punto | Due giurati (uno tra 16 e 25 anni e l'altro tra 25 e 55 anni) votano ogni canzone con un punteggio da 1 a 5 punti. |
1975-1996 | 12, 10, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2 e 1 punto | Ogni nazione ha almeno un giurato che assegna i punti ai dieci brani preferiti. |
1997-2003 | Alcune nazioni usano la giuria e altre il televoto per decidere i dieci brani migliori. | |
1998-2008 | Tutte le nazioni usano il televoto per decidere i dieci brani migliori. La giuria resta solo in caso di problemi tecnici o di nazioni in cui la rete telefonica non supporti un adeguato sistema di televoto. | |
2009-2012 | Per tutte le nazioni il voto è deciso da una combinazione al 50/50 di giuria e televoto. | |
2013 | Le giurie di ogni nazioni devono stilare la classifica completa di tutti i brani in gara e con i risultati del televoto viene stilata un'altra classifica. La scelta dei dieci brani migliori avviene combinando le due classifiche. |
Il sistema di voto più utilizzato, diverso quello attuale, è stato quello usato fino al concorso 1969. Questo sistema era stato utilizzato tra il 1957 e il 1961, e successivamente tra il 1967 e il 1969. Dieci giurati in ogni paese ognuno che davano un solo voto alla loro canzone preferita. Nel 1969 questo portò a quattro paesi pari merito al primo posto (Regno Unito, Paesi Bassi, Francia e Spagna), e al tempo non vi era alcuna procedura di spareggio. Un seconda votazione fu introdotta nel 1970 in caso di parità.
Tra il 1962 e il 1966, fu utilizzato un sistema di voto più vicino a quello attuale. Nel 1962 ogni paese premiava i tre brani migliori con tre, due e un punto; nel 1963, venivano premiati i primi cinque assegnando da 5 a un punto; dal 1964 fino al 1966, si ritornava a premiare i tre brani migliori, ma assegnando uno, tre e cinque punti. Con quest’ultimo sistema, vi era una regola aggiuntiva grazie alla quale ogni paese poteva scegliere di non dare punti ai tre paesi, ma premiare due paesi (dando tre punti a un paese e sei all’altro). Nel 1965 il Belgio assegnò al Regno Unito sei punti, e all’Italia tre punti. Il sistema, inoltre, permetteva anche di dare 9 punti ad un unico paese, sebbene non sia mai successo.
Nei concorsi del 1971, 1972, e 1973, per la prima volta, i giurati apparivano in video. Ogni paese era rappresentato da due giurati – uno sotto i 25 anni e l’altro al di sopra, con almeno dieci anni di differenza d’età. Ogni giurato dava un minimo di un punto sino ad un massimo di cinque punti per ogni canzone. Nel 1974 fu utilizzato il sistema precedente con i dieci giurati, e l’anno successivo fu introdotto l’attuale sistema. I portavoce assegnano i punti ai dieci brani migliori, sino al 1993 collegati telefonicamente e dal 1994 in video,con collegamento satellitare fino alla sede.
Il concorso 2004 ha visto per la prima volta istituire una semifinale, ma questo ha portato ad un leggero cambiamento nel modo di voto rispetto agli anni precedenti. Per la prima volta, i paesi che non si sono qualificati nella semifinale hanno comunque potuto votare nella Finale. Ciò ha fatto sì che l’Ucraina, rappresentata da Ruslana, vincesse col punteggio record di 280 punti. Se avessero votato solo i finalisti avrebbe vinto la Serbia e Montenegro con Željko Joksimovic con 190 punti – 15 punti di vantaggio su Ruslana, che avrebbe avuto 175 punti. Ad oggi, i paesi non qualificati possono ancora votare nella Finale.
Nel 2006 accadde un fatto eccezionale; pur non prendendo parte al concorso per uno scandalo nel processo di selezione, la Serbia e Montenegro mantenne il diritto di voto sia nella Semifinale che nella Finale.
Con l’introduzione delle due Semifinali, nel 2008 fu creato un nuovo metodo di selezione dei finalisti. Le prime nove canzoni classificate col televoto si qualificavano per la finale, insieme a una canzone scelta dalle giurie di back-up. Questo metodo, nella maggior parte dei casi significava che il decimo brano nella classifica del televoto non riuscì a qualificarsi, e attirò alcune critiche, soprattutto dalla ERI di Macedonia, che sia nel 2008 che nel 2009 arrivò al 10 ° posto col televoto. Nel 2010 il sistema usato nella Finale 2009, col il vincitore fu selezionato da una combinazione di televoto e giuria, è stato utilizzato anche per selezionare i semifinalisti. Dal 2013 le giurie devono classificare tutte le canzoni in gara e non solo le prime dieci. Anche con il televoto viene stilata un classifica di tutti i brani. Ogni paese, poi, combina le due classifiche creandone una terza in cui vengono presi solo i primi dieci ai quali vengono assegnati i classici 12, 10, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1 punto.
Tutte le edizioni dell’Eurovision Song Contest
Nel corso degli anni la formula del concorso si è modificata, anche se i principi di base sono rimasti immutati. I paesi partecipanti presentano le canzoni, eseguite dal vivo in un programma televisivo trasmesso dal network dell’EBU, simultaneamente. Ogni paese partecipante è rappresentato da un’emittente televisiva, di solito, ma non sempre, è la TV pubblica di quel paese. Il programma è organizzato da uno dei paesi partecipanti (di norma il vincitore dell’edizione precedente), e la trasmissione viene mandata in onda dalla sede prescelta (studi televisivi, auditorium e teatri in passato, ora arene) dalla città ospitante. Nel corso di questo programma, dopo che sono state eseguite tutte le canzoni, i paesi procedono a votare per i brani degli altri paesi: ogni nazione non può votare per la propria canzone. Alla fine del programma, viene dichiarata vincitrice la canzone con il maggior numero di punti. Il vincitore riceve, oltre al prestigio di aver vinto, un trofeo. Il paese vincitore è invitato a ospitare l’evento l’anno successivo.
Il programma è sempre aperto da uno o più presentatori, che accolgono gli spettatori. La maggior parte dei paesi ospitanti sceglie di sfruttare l’opportunità loro offerta dall’ospitare un programma con un pubblico internazionale di ampio respiro, ed è quindi comune, fra un brano e l’altro, vedere dei brevi filmati, detti cartoline, in cui vengono mostrate immagini della nazione che ospita il concorso. Tra le esecuzioni delle canzoni e l’annuncio dei voti, c’è sempre un momento di spettacolo, detto Interval Act.
La finale dell’Eurovision Song Contest finale si tiene tradizionalmente un sabato sera di maggio, alle 21.00 CET. Negli anni passati, però, il concorso si è tenuto anche di giovedì (nel 1956) e nei mesi di marzo e aprile.
Anno per anno
Dal 1956 al 1959 | Dal 1960 al 1969 | Dal 1970 al 1979 | Dal 1980 al 1989 | Dal 1990 al 1999 | Dal 2000 al 2009 | Dal 2010 al 2019
I paesi partecipanti all’Eurovision Song Contest
I paesi ammessi a partecipare al concorso comprendono i membri attivi (al contrario dei membri associati) dell’EBU. I membri attivi sono quelli che si trovano in stati che rientrano nell’area dell’Unione Europea di Radiodiffusione (definita dall’International Telecommunication Union), o sono membri del Consiglio d’Europa.
L’area dell’Unione Europea di Radiodiffusione è delimitata a Ovest dal confine occidentale della regione 1, a Est con il 40° meridiano a Est di Greenwich e a Sud dal 30° parallelo a Nord così da includere la parte più a Nord dell’Arabia Saudita e la parte di quei paesi che si affacciano sul Mediterraneo entro questi limiti. Inoltre sono incluse nell’area dell’Unione Europea di Radiodiffusione l’Armenia, l’Azerbaigian, la Georgia e quelle parti dei territori di Iraq, Giordania, Siria, Turchia e Ucraina che sono al di fuori dei limiti di cui sopra.
I membri attivi comprendono emittenti televisivi le cui trasmissioni sono messe a disposizione almeno nel 98% delle famiglie nel loro paese.
Se un membro attivo desidera partecipare, deve soddisfare le condizioni stabilite dalle regole del concorso. A partire dal 2013, queste includono la necessità di aver trasmesso il programma dell’anno precedente nel loro paese, e aver pagato all’EBU la quota di partecipazione prima del termine indicato nelle norme del concorso per l’anno in cui desidera partecipare.
L’ammissibilità a partecipare non è determinata dalla posizione geografica all’interno del continente europeo, nonostante la radice “Euro” nel termine “Eurovisione” – né ha alcuna relazione con l’Unione Europea. Diversi paesi geograficamente al di fuori dei confini d’Europa hanno, infatti, gareggiato: Israele, Cipro e Armenia nell’Asia occidentale (Cipro è membro del Consiglio d’Europa ed è uno stato membro dell’Unione Europea), rispettivamente dal 1973, 1981 e 2006, il Marocco, nel Nord Africa, solo nel concorso del 1980. Inoltre hanno gareggiato, diversi paesi transcontinentali con solo una parte del loro territorio in Europa: la Turchia, dal 1975, la Russia, dal 1994, la Georgia, dal 2007, e l’Azerbaigian, che ha fatto la sua prima apparizione nella edizione 2008.
Il numero dei paesi partecipanti, è cresciuto costantemente di anno in anno, da sette nel 1956 a più di venti alla fine del 1980. A causa di questo aumento, negli anni è stato introdotto un sistema di selezioni preliminari e di retrocessione, per assicurare che il maggior numero possibile di paesi abbia la possibilità di competere. Nel 1993, si tenne uno spettacolo preliminare, Kvalifikacija za Millstreet (Qualificazione per Millstreet), per selezionare tre paesi dell’Europa orientale che avrebbero partecipato per la prima volta al’ESC. Dopo il concorso del 1993, fu introdotta una regola di retrocessione, i sei paesi classificatisi nei posti più bassi della classifica finale non avrebbero partecipato l’anno successivo. Nel 1996, fu introdotto un nuovo sistema. Le tracce audio di tutti i ventinove partecipanti furono sottoposti a delle giurie nazionali. Le ventidue canzoni giudicate migliori dalle giurie poterono partecipare al concorso. La Norvegia, essendo paese ospitante, accedeva di diritto alla finale. Dal 1997 al 2001 fu utilizzato un sistema in base al quale i paesi con i punteggi medi più bassi degli ultimi cinque anni sarebbero stati stati relegati e quindi anon avrebbero partecipato all’ESC successivo. I paesi non potevano essere relegati per più di un anno.
Tra il 2001 e il 2003, è stato utilizzato il sistema di retrocessione utilizzato nel 1994 e nel 1995. Nel 2004, è stata introdotta una semifinale. I paesi qualificatisi ai primi dieci posti della classifica dell’anno precedente partecipavano di diritto alla finale, insieme con i “Big Four”: i maggiori contribuenti finanziari dell’EBU (Francia, Germania, Regno Unito e Spagna). Tutti gli altri paesi dovevano partecipare alla semifinale. I dieci paesi qualificatisi nella Semifinale andavano a formare una Finale di 24 Paesi in gara. Nel 2008, sono state introdotte le due semifinali con tutti i paesi, ad eccezione del paese ospitante e dei Big Four, diventati Big Five dal 2011 con il ritorno dell’Italia.
Sino ad ora hanno partecipato, almeno una volta, cinquantuno paesi.
L'Italia all’Eurovision Song Contest
L’Italia ha partecipato all’Eurovision Song Contest sin dalla prima edizione del 1956 e vi ha preso parte, con alcune eccezioni (1981,1982, 1986, 1994, 1995, 1996) fino al 1997. È ‘stato uno dei sette paesi fondatori della gara. L’Italia è ritornata in gara all’Eurovision Song Contest 2011, che segna la sua prima partecipazione al concorso dopo non aver partecipato a tredici edizioni.
L’EBU aveva già tentato di riportare l’Italia al concorso nel 2010, insieme a Monaco e Austria, ma ancora una volta l’Italia non vi partecipò. Il 31 dicembre 2010, fu annunciato ufficialmente dall’EBU che l’Italia sarebbe ritornata al concorso come “Big Five”, qualificandosi, quindi, automaticamente per la Finale del 2011.
Assenze
Come abbiamo visto, l’Italia non ha partecipato all’ESC in alcuni anni. Il primo ritiro fu nel 1981, quando la RAI dichiarò che l’interesse nel paese era diminuito. Questa assenza si protrasse anche nell’anno successivo. Nel 1986 la RAI si ritirò di nuovo e infine saltò i concorsi dal 1994 al 1996 motivando la scelta sempre con una mancanza di interesse a partecipare. Italia tornò nel 1997, prima di ritirarsi per tredici edizioni e ritornare solo nel 2011.
La censura dell’ESC 1974
Il brano italiano in gara quell’anno si intitolava Sì e proprio a causa del titolo della canzone, la RAI non mandò in onda in diretta il concorso perché il paese, a maggio, sarebbe stato chiamato a scegliere sul divorzio. Il timore era che il titolo potesse influenzare l’opinione pubblica. Lo show fu trasmesso solo a referendum svolto, dopo il 13 maggio 1974.
La rinascita dell’interesse verso l’ESC
Alla fine degli anni 2000 l’atmosfera comincia a cambiare. Nel 2008 due noti musicisti italiani, Vince Tempera (che aveva contribuito alla selezione nazionale di San Marino, che debuttava all’ESC in quell’anno) e Toto Cutugno, vincitore dell’ESC 1990 e presentatore dell’edizione 1991, espressero il loro disaccordo per l’assenza dell’Italia dal concorso e chiesero il ritorno del paese nella gara.
Alcuni partecipanti all’ESC 2008, a partire dal vincitore Dima Bilan apparvero nello show Carramba! Che fortuna, condotto da Raffaella Carrà su Rai Uno. Questa fu un’iniziativa della Carrà per cercare di promuovere l’evento che ormai in Italia era quasi sconosciuto o noto solo agli addetti ai lavori i quali, però non gli hanno mai lesinato critiche. La Carrà si era occupata di ESC in Spagna, per la TVE presentando tre serate evento. Sietse Bakker, Direttore della Comunicazione e PR dell’Eurovision Song Contest, ribadì, inoltre, che l’Italia sarebbe stata ancora la benvenuta al concorso.
Poco dopo aver rivelato la lista dei partecipanti per il concorso del 2009 l’EBU annunciò che avrebbe lavorare di più per riportare l’Italia in concorso nel 2010, impostando ora questo come priorità.
Il ritorno all’ESC
Il 2 dicembre 2010, venne annunciato ufficialmente dal sito ufficiale dell’ESC che l’Italia aveva inviato la propria candidatura a partecipare all’ESC 2011. La sua partecipazione fu ulteriormente confermata il 31 dicembre con l’annuncio della lista ufficiale dei partecipanti.
L’Italia e i BIG 5
Dal 2000, quattro paesi particolari, vale a dire il Regno Unito, la Germania, la Francia e la Spagna, si sono qualificati automaticamente per la finale del Concorso, indipendentemente dalla loro posizione nella classifica del concorso precedente. Questo avviene in quanto questi paesi sono i maggiori contribuenti finanziari dell’EBU (senza i quali la produzione dell’Eurovision song Contest non sarebbe possibile). Questi paesi vennero detti “Big Four”. Il Supervisore Esecutivo del Concorso di quegli anni, Svante Stockselius, disse ai giornalisti in un incontro con OGAE Serbia, che se l’Italia fosse ritornata al concorso avrebbe fatto parte di questo gruppo rinominato, quindi, “Big Five”. L’annuncio del 31 dicembre 2010, oltre ad ufficializzare la partecipazione delll’Italia all’Eurovision Song Contest 2011, confermò anche che il paese avrebbe fatto parte dei BIig Five e che quindi avrebbe avuto accesso di diritto alla finale.
Le partecipazioni italiane
ANNO | INTERPRETE | CANZONE | PUNTEGGIO | POSIZIONE | LINGUA |
---|---|---|---|---|---|
1956 | Franca Raimondi | Aprite le finestre | italiano | ||
1956 | Tonina Torrielli | Amami se vuoi | italiano | ||
1957 | Nunzio Gallo | Corde della mia chitarra | 7 | 6 | italiano |
1958 | Domenico Modugno | Nel blu dipinto di blu (Volare) | 13 | 3 | italiano |
1959 | Domenico Modugno | Piove (Ciao, ciao bambina) | 9 | 6 | italiano |
1960 | Renato Rascel | Romantica | 5 | 8 | italiano |
1961 | Betty Curtis | Al di là | 12 | 5 | italiano |
1962 | Claudio Villa | Addio, Addio | 3 | 9 | italiano |
1963 | Emilio Pericoli | Uno per tutte | 37 | 3 | italiano |
1964 | Gigliola Cinquetti | Non ho l'età | 49 | 1 | italiano |
1965 | Bobby Solo | Se piangi, se ridi | 15 | 5 | italiano |
1966 | Domenico Modugno | Dio come ti amo | 0 | 17 | italiano |
1967 | Claudio Villa | Non andare più lontano | 4 | 11 | italiano |
1968 | Sergio Endrigo | Marianne | 7 | 10 | italiano |
1969 | Iva Zanicchi | Due grosse lacrime bianche | 5 | 13 | italiano |
1970 | Gianni Morandi | Occhi di ragazza | 5 | 8 | italiano |
1971 | Massimo Ranieri | L'amore è un attimo | 91 | 5 | italiano |
1972 | Nicola di Bari | I giorni dell'arcobaleno | 92 | 6 | italiano |
1973 | Massimo Ranieri | Chi sarà con te | 74 | 13 | italiano |
1974 | Gigliola Cinquetti | Sì | 18 | 2 | italiano |
1975 | Wess & Dori Ghezzi | Era | 115 | 3 | italiano |
1976 | Al Bano & Romina Power | Noi lo rivivremo di nuovo | 69 | 7 | italiano/inglese |
1977 | Mia Martini | Libera | 33 | 13 | italiano |
1978 | Ricchi e Poveri | Questo amore | 53 | 12 | italiano |
1979 | Matia Bazar | Raggio di luna | 27 | 15 | italiano |
1980 | Alan Sorrenti | Non so che darei | 87 | 6 | italiano |
1983 | Riccardo Fogli | Per Lucia | 41 | 11 | italiano |
1984 | Alice & Franco Battiato | I treni di Tozeur | 70 | 5 | italiano/tedesco |
1985 | Al Bano & Romina Power | Magic, oh magic | 78 | 7 | italiano |
1987 | Umberto Tozzi & Raf | Gente di mare | 103 | 3 | italiano |
1988 | Luca Barbarossa | Ti scrivo | 52 | 12 | italiano |
1989 | Anna Oxa & Fausto Leali | Avrei voluto | 56 | 9 | italiano |
1990 | Toto Cutugno | Insieme:1992 | 149 | 1 | italiano |
1991 | Peppino di Capri | Comme è ddoce 'o mare | 89 | 7 | napoletano |
1992 | Mia Martini | Rapsodia | 111 | 4 | italiano |
1993 | Enrico Ruggeri | Sole d'Europa | 45 | 12 | italiano |
1997 | Jalisse | Fiumi di parole | 114 | 4 | italiano |
2011 | Raphael Gualazzi | Follia d'amore/Madness of love | 189 | 2 | italiano/inglese |
2012 | Nina Zilli | L'amore è femmina (Out of love) | 101 | 9 | inglese/Italiano |
2013 | Marco Mengoni | L'essenziale | 126 | 7 | italiano |
2014 | Emma Marrone | La mia città | 33 | 21 | italiano |
2015 | Il volo | Grande amore | 292 | 3 | italiano |
2016 | Francesca Michielin | No degree of separation | 124 | 16 | italiano/inglese |
2017 | Francesco Gabbani | Occidentali's karma | 334 | 6 | italiano |
2018 | Ermal Meta e Fabrizio Moro | Non mi avete fatto niente | 308 | 5 | italiano |
2019 | Mahmood | Soldi | 472 | 2 | italiano |
2020 | Diodato | Fai rumore | Edizione cancellata a causa della pandemia da Covid-19 | ||
2021 | Måneskin | Zitti e buoni | 524 | 1 | italiano |
2022 | Mahmood e BLANCO | Brividi | 268 | 6 | italiano |
Buona parte dei nostri rappresentanti all’ESC sono passati dal Festival della Canzone Italiana di Sanremo. Per i primi dieci anni (1956/1966) è la canzone vincitrice del Festival a difendere i colori italiani. Accadrà di nuovo anche nel 1972, 1997, nel 2013, nel 2015 e dal 2017 fino ad oggi.
Negli anni 1967/1969, 1987, 1989 e 1993 all’ESC siamo rappresentati dal cantante vincitore di Sanremo che, però, presenta un brano inedito.
Nel 1988, 1990 e 1992 sono invece i cantanti secondi o terzi classificati del Festival, che hanno partecipato all’ESC con una canzone inedita.
Per le restanti edizioni, prima del 2011, a rappresentare l’Italia ci sono artisti scelti internamente dalla RAI oppure vincitori di manifestazioni come Azzurro (1984) o, infine, scelti fra tutti i partecipanti di Sanremo.
Dal 2011 al 2013 è una commissione interna alla RAI che sceglie il nostro rappresentante fra tutti i partecipanti al Festival di Sanremo. In seguito la canzone viene scelta dalla casa discografica in accordo con la RAI. Nel 2011 e nel 2013 è stata mantenuta la canzone di Sanremo, mentre nel 2012 si è scelto un altro brano.
Nel 2014, Emma Marrone viene scelta internamente dalla RAI.
Dal 2015 il vincitore del Festival di Sanremo ha la possibilità di rappresentare l’Italia in Europa, fatto sempre eavvenuto tranne nel 2016 quando gli Stadio, vincitori di Sanremo, hanno rinunciato lasciando il posto alla seconda classificata, Francesca Michielin.
La lingua italiana all’Eurovision Song Contest
Forse non tutti sanno che molte canzoni presentate all’Eurovision Song Contest da nazioni straniere, hanno avuto delle versioni in lingua italiana. Ma anche alcune canzoni italiane sono state interpretate anche in altre lingue. La lingua italiana, inoltre, è stata utilizzata da diversi paesi anche quando l’Italia non era in gara e non solo da San Marino o dalla Svizzera, come ci aspetterebbe.
In questa pagina abbiamo inserito tutte le cover in lingua straniera dei brani presentati dall’Italia, le cover in italiano di brani presentati da nazioni straniere e, infine, abbiamo inserito l’elenco dei brani cantati nella nostra lingua da altri paesi.
Dove possibile è stato inserito un link ad un video. Vi invitiamo a contattarci per segnalarci altre cover ed eventualmente anche i file audio o video dei brani.
Le città ospitanti
La maggior parte delle spese del concorso è coperta da sponsor e dai contributi provenienti dalle altre nazioni partecipanti. Il concorso è considerato un’opportunità unica per promuovere il paese ospitante come destinazione turistica. Nell’estate del 2005, l’Ucraina ha abolito il suo normale obbligo di visto per i visitatori provenienti dall’UE in coincidenza con l’organizzazione dell’evento.
I preparativi per l’evento iniziano poche settimane dopo la vittoria del concorso, e dopo la conferma all’EBU che il paese intende e ha la capacità di ospitare l’evento. Una città ospitante viene scelta, di solito la capitale, ma non sempre, con annessa sede adatta del concorso. Le due sedi più importanti, sinora, sono state il Parken di Copenaghen (che ha contenuto circa 38 000 persone, quando la Danimarca ha ospitato l’ESC nel 2001) e la Esprit Arena di Düsseldorf (che ha contenuto circa 36 500 persone quando la Germania ha ospitato l’ESC nel 2011). La città più piccola ad aver organizzato è stata Millstreet nella Contea di Cork, in Irlanda, nel 1993. Il paese aveva una popolazione di 1 500 abitanti, sebbene la Green Glens Arena potesse contenere fino a 8 000 persone.
Gli hotel e le facilitazioni per la stampa, nelle vicinanze, sono sempre una discriminante quando si sceglie una città ospitante e la sede. A Kiev nel 2005, le camere degli hotel erano scarse poiché gli organizzatori del concorso avevano chiesto al governo ucraino di mettere un blocco su prenotazioni che non potevano essere controllate attraverso le delegazioni ufficiali o i pacchetti turistici: questo ha portato all’annullamento di prenotazioni da parte di molte persone.
Dopo che le prime due gare furono ospitate da Svizzera e Germania, si decise che sarebbe stato il paese vincitore ad ospitare il concorso dell’anno successivo. Il vincitore del concorso 1957 furono i Paesi Bassi, e la televisione nederlandese accettò la responsabilità di ospitare l’ESC nel 1958. A questa regola ci sono state delle eccezioni:
- 1960 – ESC ospitato dalla BBC a Londra, poiché i Paesi Bassi declinarono per motivi economici. Il Regno Unito fu scelto per ospitare perché era arrivato secondo nel 1959.
- 1963 – ESC ospitato dalla BBC a Londra, poiché la Francia declinò per motivi economici. Anche se il Regno Unito arrivò solo quarto nel 1962, Monaco e Lussemburgo (che arrivarono secondo e terzo), rifiutarono l’organizzazione.
- 1972 – ESC ospitato dalla BBC a Edimburgo, poiché Monaco non fu in grado di fornire una sede adatta. La televisione monegasca invitò la BBC grazie alla sua precedente esperienza.
- 1974 – ESC ospitato dalla BBC a Brighton poiché il Lussemburgo declinò per motivi economici. La BBC stava diventando l’organizzatore di default, nel caso in cui il paese vincitore rifiutava di organizzare il concorso.
- 1980 – ESC ospitato dalla NOS a L’Aia, poiché Israele rifiutò per motivi economici, dopo aver organizzato l’ESC nel 1979 a Gerusalemme, e a causa del fatto che la data scelta per il concorso (19 aprile) era la giornata della memoria di Israele. La TV dei Paesi Bassi si offrì di ospitare il concorso dopo che diverse altre emittenti televisive (tra cui la BBC) si dichiararono disponibili.
La riluttanza di queste emittenti nazionali a organizzare il concorso era dovuta al fatto di aver già ospitato l’evento nel corso degli ultimi due anni. Dal 1981, tutte le gare si sono tenute nel paese che ha vinto l’anno precedente.
Concorso | Paese | Città | Sede |
---|---|---|---|
1956 | Svizzera | Lugano | Teatro Kursaal |
1957 | Germania | Francoforte sul Meno | Großer Sendesaal des Hessischen Rundfunks |
1958 | Paesi Bassi | Hilversum | Avro Studio |
1959 | Francia | Cannes | Palais des Festivals |
1960 | Regno Unito | Londra | Royal Festival Hall |
1961 | Francia | Cannes | Palais des Festivals |
1962 | Lussemburgo | Città di Lussemburgo | Grand Auditorium de RTL, Villa Louvigny |
1963 | Regno Unito | Londra | BBC Television Centre |
1964 | Danimarca | Copenaghen | Tivolis Koncertsal |
1965 | Italia | Napoli | Sala per concerti della RAI |
1966 | Lussemburgo | Città di Lussemburgo | Grand Auditorium de RTL, Villa Louvigny |
1967 | Austria | Vienna | Großer Festsaal der Wiener Hofburg |
1968 | Regno Unito | Londra | Royal Albert Hall |
1969 | Spagna | Madrid | Teatro Real |
1970 | Paesi Bassi | Amsterdam | RAI Congrescentrum |
1971 | Irlanda | Dublino | Gaiety Theatre |
1972 | Regno Unito | Edimburgo | Usher Hall |
1973 | Lussemburgo | Città di Lussemburgo | Nouveau Théâtre |
1974 | Regno Unito | Brighton | The Dome |
1975 | Svezia | Stoccolma | St. Eriks Mässan Alvsjö |
1976 | Paesi Bassi | L'Aia | Nederlands Congresgebouw |
1977 | Regno Unito | Londra | Wembley Conference Centre |
1978 | Francia | Parigi | Palais des Congrès |
1979 | Israele | Gerusalemme | Merkaz HaKongresim HaBeinLeumi/מרכז הקונגרסים הבינלאומי |
1980 | Paesi Bassi | L'Aia | Nederlands Congresgebouw |
1981 | Irlanda | Dublino | Simmonscourt Pavillion, Royal Dublin Society |
1982 | Regno Unito | Harrogate | Harrogate Conference Centre |
1983 | Germania | Monaco | Rudi-Sedlmayer-Halle |
1984 | Lussemburgo | Città di Lussemburgo | Théâtre Municipal |
1985 | Svezia | Gothenburg | Scandinavium |
1986 | Norvegia | Bergen | Grieghallen |
1987 | Belgio | Bruxelles | Palais de Centenaire |
1988 | Irlanda | Dublino | Simmonscourt Pavillion, Royal Dublin Society |
1989 | Svizzera | Losanna | Palais de Beaulieu |
1990 | Iugoslavia | Zagabria | Koncertna Dvorana Vatroslav Lisinski |
1991 | Italia | Roma | Studio 15 di Cinecittà |
1992 | Svezia | Malmö | MalmöMässan |
1993 | Irlanda | Millstreet | Green Glens Arena |
1994 | Irlanda | Dublino | Point Theatre |
1995 | Irlanda | Dublino | Point Theatre |
1996 | Norvegia | Oslo | Oslo Spektrum |
1997 | Irlanda | Dublino | Point Theatre |
1998 | Regno Unito | Birmingham | National Indoor Arena |
1999 | Israele | Gerusalemme | Merkaz HaKongresim HaBeinLeumi/מרכז הקונגרסים הבינלאומי |
2000 | Svezia | Stoccolma | Globen Arena |
2001 | Danimarca | Copenaghen | Parkenstadion |
2002 | Estonia | Tallinn | Saku Suurhall |
2003 | Lettonia | Riga | Skonto Olympic Hall |
2004 | Turchia | Istanbul | Abdi İpekçi Arena |
2005 | Ucraina | Kiev | Kyivskyi Palats Sportu/Київський Палац Спорту |
2006 | Grecia | Atene | Olympic Indoor Arena |
2007 | Finlandia | Helsinki | Hartwall Arena |
2008 | Serbia | Belgrado | Beogradska Arena/Београдска арена |
2009 | Russia | Mosca | Olimpiysky Arena/Олимпийский арена |
2010 | Norvegia | Oslo | Telenor Arena |
2011 | Germania | Düsseldorf | Fortuna Düsseldorf Arena |
2012 | Azerbaigian | Baku | Crystal Hall |
2013 | Svezia | Malmö | Malmö Arena |
2014 | Danimarca | Copenaghen | B&W Hallerne |
2015 | Austria | Vienna | Wiener Stadthalle |
2016 | Svezia | Stoccolma | Globen Arena |
2017 | Ucraina | Kiev | International Exhibition Centre |
2018 | Portogallo | Lisbona | Altice Arena |
2019 | Israele | Tel Aviv | Expo Tel Aviv |
2020 | Evento annullato a causa della pandemia da COVID-19 | ||
2021 | Paesi Bassi | Rotterdam | Ahoy Rotterdam |
2022 | Italia | Torino | Palasport Olimpico |
2023 | Regno Unito | Liverpool | Liverpool Arena |
Il logo dell'Eurovision Song Contest

Logo Eurovision Song Contest
“L’Eurovisione sta cambiando”, disse a Riga Sarah Yuen, l’ex sovrintendente all’ESC. Il risultato di questa affermazione si ritrovò nella nuova strategia di marketing creata per pubblicizzare l’Eurovision Song Contest e, in primo luogo, nella creazione di un nuovo logo che potesse identificare la manifestazione musicale più importante d’Europa.
Il cuore
Il 24 gennaio 2004 il logo fu presentato durante la finale nazionale turca, trasmessa dalla TRT. L’edizione di quell’anno dell’Eurovision Song Contest, ospitato dalla Turchia, fu la prima ad utilizzare il nuovo logo ufficiale.
Ogni anno, il paese ospitante del concorso progettava un logo dedicato al concorso che stava organizzando. Semplice fino agli anni ’90 e più creativonei primi anni 2000, la rivelazione del logo del concorso era un momento speciale ogni anno, particolarmente per gli eurofans. Nel 2004, il lancio del logo fu speciale. L’EBU decise che il concorso aveva bisogno di un logo riconoscibile, ricorrente ogni anno. Ciò significava che, d’ora in poi, il marchio del concorso non sarebbe stato cambiato di anno in anno. Soltanto alcuni particolari secondari sarebbero stati modificati.
È tutta questione di marketing
Nel 2003, l’agenzia T.E.A.M (Svizzera) fu nominata dall’EBU per occuparsi del marketing dell’ESC. La loro esperienza con il marketing della Lega dei Campioni e della Coppa UEFA furono importanti per l’EBU, poiché cercarono un’azienda abbastanza esperta per poter svolgere questo lavoro. Sviluppare un logo forte faceva parte del programma di marketing.
La spiegazione
Il nucleo del nuovo logo è la parola Eurovision con un cuore al posto della “V”, che “rappresenta l’emozione dell’evento”; questo è il logo generico. Il cuore è l’elemento che cambia nel logo, il che significa che, ogni anno, il cuore vestirà i colori della bandiera del paese ospitante. Se il concorso dovesse tenersi in Italia per esempio, il cuore vestirebbe la bandiera italiana e così via (le cosiddette applicazioni visive). Ci sono inoltre disegni in bianco e nero del logo (senza bandiera nel cuore).
Sotto la parola “Eurovision” potete naturalmente trovare le parole “Song Contest”. Per porre in evidenza un anno particolare, la linea seguente indica la città ospitante e l’anno. C’è inoltre una versione del logo dove il cuore è disposto sopra la parola Eurovision (il cosiddetto logo evento).
Ricordate?
Nel 2001, la TV danese DR decise di usare un cuore come elemento del logo. Il cuore 2001 era formato da quattro anelli, che insieme generavano il profilo di un cuore. La descrizione del logo fu abbastanza simile alla descrizione del nuovo logo, ma è chiaro che il quest’ultimo ha uno stile del tutto differente.
Semplice? È quello giusto!
La prima impressione data dal nuovo logo dovrebbe essere semplice. I direttori ed i progettisti del marketing hanno discusso se il logo dovesse essere semplice oppure no. Alcuni dicono che un logo semplice è molto più facile da riconoscere, mentre altri pensano che un logo semplice potrebbe dare un’impressione poco costosa.
Ogni anno, comunque, il paese ospitante crea un tema che di solito è accompagnato ed espresso con un sub-logo e da uno slogan. Il tema e lo slogan sono annunciati dall’EBU e dall’emittente nazionale del paese ospitante.
L’evoluzione del logo per i 60 anni del concorso
In occasione del 60° anniversario dell’ESC, l’EBU ha deciso di presentare una versione rinnovata del logo. L’evoluzione arriva a 10 anni dal lancio del logo generico per il concorso del 2004.
“Abbiamo condotto approfondite ricerche tra le emittenti partecipanti, le migliaia di spettatori, fan e altri importanti soggetti interessati. Uno dei risultati chiari è che il logo è sempre più riconoscibile, ma che sarebbe stato necessario un rinnovamento dopo averlo utilizzato per 11 edizioni del concorso”, dice Jon Ola Sand, Supervisore Esecutivo del concorso per conto della EBU.
Sietse Bakker, Supervisore all’evento per conto dell’EBU, ha coordinato il processo di rinnovamento e spiega cosa è successo dietro le quinte negli ultimi mesi.
“Quando abbiamo iniziato questo processo, abbiamo condotto una ricerca approfondita sul logo attuale, evidenziando i punti di forza e di debolezza. Era chiaro per noi si da subito che questo avrebbe portato a un’evoluzione, non una rivoluzione, rappresentando l’evoluzione che il concorso ha vissuto negli ultimi dieci anni. Il cuore, la combinazione tra la conosciuta parola scritta a mano ‘Eurovision’ marchio denominativo e un sottotitolo più contemporaneo – dovevano rimanere. Essi riflettono il ‘classico moderno’ che è essenzialmente l’Eurovision Song Contest. Inoltre, il logo aveva alcune imperfezione; bordi imperfetti, dettagli singolari e perdita di particolari quando viene mostrato in piccole dimensioni, in particolare la città e la designazione anno.
Ogni carattere della parola marchio scritta a mano è stato accuratamente ricostruito da zero. Le linee più morbide rendono questo marchio molto più piacevole da guardare sul televisore HD, ma anche in stampa. Per il sottotitolo abbiamo scelto il font Gotham, che ha un forte look senza tempo e fornisce un sottile riferimento all’identità visiva dell’EBU. Al cuore, come simbolo che avvicina le persone, è stata data particolare attenzione. Mettendo in risalto il lato destro del cuore, il logo lascia un’impressione maggiore, anche come elemento iconico a sé stante.”
La revisione logo è stata curata dall’importante designer Cornelis Jacobs e dal suo team dell’Agenzia Cityzen con sede ad Amsterdam.
Settimane eurovisive
Essendo uno spettacolo dal vivo, l’Eurovision Song Contest richiede che gli artisti perfezionino le loro performance per esibirsi senza problemi durante i live. Ad ogni partecipante, quindi, viene data la possibilità di provare sul palco dell’ESC. Queste prove si svolgono nei giorni precedenti agli show, e di conseguenza le delegazioni arrivano nella città ospitante molti giorni prima dell’evento. Anche i giornalisti e gli appassionati sono presenti nei giorni precedenti, e così gli eventi legati all’ESC non si limitano alle due Semifinali e alla Finale. Un certo numero di hotel sono riconosciuti ufficialmente e selezionati per il soggiorno delle delegazioni e sono predisposti dei servizi di autobus navetta per trasportare gli artisti e le delegazioni da e verso il luogo della gara.
Ogni emittente partecipante nomina un capo delegazione, il cui compito è quello di coordinare i movimenti dei membri delegati, e che agisce come rappresentante di quel paese dell’EBU nella città ospitante. I membri delle delegazioni sono gli artisti, i parolieri, i compositori, gli addetti stampa ufficiali e, negli anni in cui si eseguivano le canzoni con un’orchestra, un direttore. A volte è presente anche un commentatore: ogni emittente, infatti, può fornire il proprio commento per TV e/o radio, che andrà in onda in ogni paese. Ai commentatori è dedicata una zona, fornita di cabine, situata intorno alla parte posteriore della scena dietro il pubblico.
Prove e conferenze stampa
Tradizionalmente, le delegazioni arrivavano la domenica precedente la gara, in modo da essere presenti per le prove che iniziavano il lunedì mattina. Tuttavia, con l’introduzione delle semifinali, e quindi con il conseguente aumento del numero di paesi che prendono parte allo show, le prime prove iniziano circa due settimane prima del Gran Finale. Tutti partecipanti hanno a disposizione due sessioni di prove.
Dopo che ogni paese ha provato, la delegazione incontra il direttore artistico della manifestazione nella sala video. Qui, si visualizza il filmato della prova appena eseguita, e si mettono a punto le inquadrature, le luci e l’eventuale coreografia, per cercare di ottenere la massima resa estetica in televisione. A questo punto il capo delegazione può effettuare eventuali richieste speciali, necessarie per la prestazione, alla TV ospitante. In seguito a questo incontro, la delegazione tiene una conferenza stampa in cui i membri della stampa accreditati possono porre loro delle domande. Le prove e le conferenze stampa si svolgono in parallelo. Così mentre un paese tiene la sua conferenza stampa, il prossimo è ancora in sala prove. Nel 2013, la prima sessione di prove di ogni paese è stata effettuata a porte chiuse.
Prima di ogni show live si tengono tre prove generali. Due prove si svolgono il giorno prima (una nel pomeriggio e l’altra la sera), mentre la terza si tiene nel pomeriggio dell’evento in diretta. Dal momento che i biglietti per gli spettacoli dal vivo sono spesso scarsi, vengono venduti anche i biglietti delle prove generali in modo che il pubblico possa assistervi. Per entrambe le Semifinali e per la Finale, la seconda prova generale è anche quella in cui le giurie di ogni paese esprimono i loro voti. Questo significa che il 50% del risultato è già deciso prima che le gare in diretta abbiano luogo.
Feste e Euroclub
Oltre alle sessioni di prove e alle conferenze stampa, l’ESC è fatto anche di momenti di divertimento. Si comincia con una cerimonia di apertura in cui il sindaco della città ospitante accoglie tutte le delegazioni.
Dopo i tre show live si tengono delle feste, in strutture facenti parte del complesso che ospita il concorso o in altri luoghi idonei in città.
Ogni sera, inoltre, le delegazioni e i fan si possono ritrovare all’Euroclub, una discoteca a tema eurovisivo.
Numerose delegazioni organizzano delle feste, in aggiunta a quelle ufficialmente sponsorizzate. Dal 2000 in poi, queste feste, tendezialmente, si svolgono all’Euroclub.