Abbiamo assistito alla conferenza stampa giornaliera della Rai, in cui è stata commentata la Seconda Serata del Festival di Sanremo 2023 e, nella quale, è stata presentata la terza che andrà in scena stasera. 

Presenti l’assessore al turismo del Comune di Sanremo Giuseppe Faraldi, il direttore del Prime Time Stefano Coletta, il vicedirettore del Prime Time Federica Lentini, la direttrice di Raiplay Elena Capparelli, il direttore artistico Amadeus e la co-conduttrice di questa sera Paola Egonu.

È stato rivelato l’ordine di esibizione di questa serata, nella quale ascolteremo tutte e 28 le canzoni in gara. Il sistema di voto sarà dato da televoto + giuria demoscopica (300 elementi):

  1. Paola & Chiara“Furore”
  2. Mara Sattei“Duemilaminuti”
  3. Rosa Chemical“Made in Italy”
  4. Gianluca Grignani“Quando ti manca il fiato”
  5. Levante“Vivo”
  6. Tananai“Tango”
  7. Lazza“Cenere”
  8. LDA“Se poi domani”
  9. Madame“Il bene nel male”
  10. Ultimo“Alba”
  11. Elodie“Due”
  12. Mr. Rain“Supereroi”
  13. Giorgia“Parole dette male”
  14. Colla Zio“Non mi va”
  15. Marco Mengoni“Due vite”
  16. Colapesce Dimartino“Splash”
  17. Coma_Cose“L’addio”
  18. Leo Gassmann“Terzo cuore”
  19. I Cugini di Campagna“Lettera 22”
  20. Olly“Polvere”
  21. Anna Oxa“Sali (Canto dell’anima)”
  22. Articolo 31“Un bel viaggio”
  23. Ariete“Mare di guai”
  24. Sethu“Cause perse”
  25. Shari“Egoista”
  26. gIANMARIA“Mostro”
  27. Modà“Lasciami”
  28. Will“Stupido”

I dati di ascolto della Seconda Serata di Sanremo 2023

  • Prima parte (21.18 – 23.37): 14 milioni 087 mila spettatori, con uno share del 61.1 per cento.
  • Seconda parte (23.40 – 01.40): 6 milioni 352 mila spettatori, con uno share del 65.6 per cento.
  • Ascolto complessivo: (21.18 – 01.40): 10 milioni 545 mila spettatori con uno share del 62.3 per cento.

Le dichiarazioni

Stefano Coletta ha illustrato entusiasticamente i dati di ascolto riferiti alla seconda serata del festival di Sanremo 2023. Questi dati “ci hanno sorpreso ancor più rispetto alla prima” e dimostrano come questa edizione s’inquadri in una parabola ancora più ascendente rispetto alle precedenti, che già erano state molto seguite. Anche per questa seconda serata, si deve tornare al 1995 per riscontrare un dato migliore. Rispetto alla medesima dello scorso anno, vi è stato un +6.5 di share di crescita, oltre a un incremento di telespettatori.

Elena Capparelli, quanto a Raiplay, ha illustrato dati altrettanto eccellenti. Il live ha ottenuto 1,7 milioni di visualizzazioni, +74% rispetto al 2022. I device connessi sono stati 327.000 nel minuto medio, con un picco di 460.000 durante l’esibizione di Lazza. È un dato storico e unico. Le interazioni sui social sono state 20,9 milioni, +78% rispetto al 2022, nonostante il down che ieri sera ha colpito Instagram e Twitter.

Amadeus: “È una giornata particolare, perché sentire tutti questi numeri fa un certo effetto. Onestamente non avrei mai immaginato di raggiungere questi numeri che, chiaramente, per chi lavora sono importanti.” Ha quindi proseguito: “Tutti gli ospiti rendono queste serate imperdibili, i temi sociali hanno un’importanza incredibile. Ho visto signore e signori con lacrime agli occhi nell’Ariston, nel sentire quello che accade oggi in Iran”.

Federica Lentini ha poi illustrato il programma di questa terza serata nella quale, come detto, ascolteremo tutte e 28 le canzoni. Co-conduttrice Paola Egonu, vi saranno la consegna di due premi “Città di Sanremo”, per i Måneskin e Peppino di Capri. Dal Suzuki Stage (palco di piazza Colombo) si esibirà Annalisa, sulla Costa Smeralda ci sarà Gué Pequeno.

I temi che più hanno tenuto banco sono stati, ovviamente, le performance di Fedez e di Angelo Duro.

Quanto a Fedez, che ha offerto una performance di cui pubblicamente si è assunto la responsabilità, è stato chiesto se effettivamente Rai fosse stata a conoscenza di quello che avrebbe proposto. La risposta ha confermato la conoscenza del fatto che la performance inizialmente prevista sarebbe stata modificata dall’artista, ma non certamente nei termini a cui poi abbiamo assistito. “La libertà è un diritto sacrosanto che deve esprimersi attraverso tutte le forme d’arte, ma la Rai si dissocia fortemente dagli attacchi personali che sono stati espressi, anche mediante gestualità, e che possono fare molto male. Il servizio pubblico non può ammettere che la libertà si traduca in attacco personale, ancor più perché rivolto contro un viceministro”, ha dichiarato Stefano Coletta.

Quanto invece alla performance di Angelo Duro, è stato chiesto se Rai avesse riscontrato qualche tipo di reazione, dal momento che il comico appartiene a quel genere di standing comedian a cui in Italia siamo poco abituati. Amadeus: “Angelo Duro ha un seguito notevole. Lo considero un artista che riempie i teatri. Io avevo avvertito [in diretta tv, ndr], molti non lo conoscono: non troverete qualcosa di “leggero”. Sono contento e lo riporterei sul palco. Ero a conoscenza della sua performance, lo considero un talento. Così come ho scommesso su alcuni cantanti considerati “anomali” per la tradizione [del Festival di Sanremo, ndr], lo stesso ho voluto fare per la parte di intrattenimento. Chiaramente ha diviso, ma questa cosa non mi ha sorpreso”.

Stefano Coletta: dalla sua esibizione “ho colto un doppio registro reattivo: una parte di platea è rimasta adesa al racconto di Duro, mentre una parte di platea dissentiva. Quando si fa show e spettacolo bisogna monitorare i fenomeni. Da qualche tempo Amadeus mi parlava di Angelo Duro, che non conoscevo. Ha un linguaggio molto forte ed è stato appositamente mandato in fascia notturna. Penso che il codice irriverente con cui ha raccontato di fatto l’ambivalenza che si annida nel privato e nel pubblico della società sia uno sguardo legittimo, che credo non abbia scandalizzato solo per il linguaggio ma per la profonda quota di verità che ha portato al pubblico”. Ha quindi proseguito: “Chi fa tv deve anche innovare, anche se questa è distante dal proprio gusto personale. Il linguaggio forte incontra il favore del pubblico, raccontando una spietata verità che in qualche modo fa ammutolire e sorridere le persone e che ha creato un interrogatorio interno a ognuno di noi. In fondo raccontava il conflitto nella vita tra dovere e volere, tra apparenza ed essenza: c’era un percorso di ragionamento non banale dietro.”