Con il brano “Like an animal”, i Piqued Jacks rappresenteranno la Repubblica di San Marino all’Eurovision Song Contest 2023.

Dopo aver vinto la seconda edizione di Una voce per San Marino, la band toscana salirà sul palco della Liverpool Arena nella seconda semifinale dell’Eurovision 2023.

Nati nel 2006 con tre album all’attivo, i ragazzi di Buggiano sono Andrea Lazzeretti (voce), Marco Sgaramella (chitarra), Francesco Bini (basso) e Tommaso Oliveri (batteria). Il quartetto ha vinto Sanremo Rock nel 2019, mentre l’anno dopo viene scelto da MTV per la piattaforma New Generation.

Abbiamo intervistato i Piqued Jacks per scoprire qualcosa di più sulla loro storia e come si stanno preparando per l’Eurovision Song Contest 2023. Ecco quello che ci hanno raccontato.

Ciao ragazzi, prima di tutto congratulazioni per la vittoria! Come state vivendo questo momento?

CIAO EUROFESTIVAL ITALIA e grazie per l’affetto. Siamo come un surfista che è appena stato travolto dall’onda perfetta, ma si è subito rimesso in equilibrio sulla tavola per godersela al massimo.

Sappiamo che avete all’attivo diversi singoli e album e che avete collaborato con nomi come Brett Shaw e Michael Beinhorn… cos’altro aggiungere?

Qualche dettaglio, forse non tutti li conoscono! Brett Shaw è stato il produttore di Florence & The Machine e Foals ed ha prodotto sia il nostro singolo “Safety Distance” che parte del nostro album “Synchronizer”, mentre con Michael Beinhorn, famoso per i successi di Soundgarden e Red Hot Chili Peppers, abbiamo lavorato al brano “Wildly Shine”.

Una curiosità: qual è il significato del nome della vostra band?

La storia è abbastanza scema. Il primo germoglio dei Piqued Jacks risale al 2006 quando eravamo ancora dei ragazzini appena entrati alle scuole superiori, sapevamo a malapena suonare. Durante una di queste volte a Fra scivolò il basso di mano, schiantandosi a terra e piegando il jack che c’era attaccato. Vedendolo piegato all’insù abbiamo subito pensato ad un chiaro doppio senso, poi ci siamo studiati il vocabolario per trovare un termine adatto. Piqued vuol dire “interessato”, in questo caso con un’accezione viscerale, ricca di passione e spontaneità, come un jack che si rizza di fronte a qualcosa di eccitante. Questo è il nostro modo di concepire, approcciare e vivere la musica e ciò che facciamo, qualcosa che non è affatto cambiato da quel momento ad oggi. Per capirlo meglio, venite a vederci live.

Lo scorso anno vi siete esibiti al Summerfest di Milwaukee. Volete raccontarci che esperienza è stata?

Dire bellissima è scontato? Il Summerfest è stato per anni il festival musicale più grande del mondo e oggi rimane tra i più estesi in assoluto, con più di 10 palchi che suonano in contemporanea. The Cult, Death Cab For Cutie e Rod Stewart sono solo alcuni dei nomi che erano in programma il nostro stesso giorno. Sicuramente essere i primi italiani di sempre ad averci messo piede ci ha inorgogliti, ma la cosa più bella è stato il pubblico che è stato con noi dall’inizio alla fine dello show, entusiasta e partecipativo senza pregiudizi.

Piqued Jacks

© Aurora Cesari

Quali sono i vostri riferimenti musicali che ispirano i vostri brani?

Un po’ tutto quello che ascoltiamo e che tocca le corde giuste finisce nei nostri pezzi in qualche modo. Quando siamo insieme ci piace sentire Nothing But Thieves, Biffy Clyro, Prince o I Cugini di Campagna.

A quanto ci risulta i vostri brani sono tutti in inglese. Come mai questa scelta? In futuro pensate di scrivere qualcosa anche in italiano?

Sempre in inglese, dal primissimo demo fino a “Like An Animal”. Fin da bambini il nostro immaginario di riferimento è stato quello della musica inglese e americana, perciò la scelta è stata fatta in modo naturale. Non abbiamo mai chiuso la porta all’italiano, ma se dovessimo far qualcosa nella nostra lingua madre dovrebbe prima di tutto convincerci tanto quanto i nostri pezzi in inglese.

Come mai avete deciso di partecipare a “Una voce per San Marino”?

Perché l’abbiamo vista come un’opportunità adatta a noi: un contest aperto a tutti e proiettato verso un contesto europeo anziché italiano, a cui abbiamo sempre sentito di appartenere.

“Like an animal” nasce specificatamente per la selezione sammarinese?

No, “Like An Animal” esisteva già da un po’, ma stavamo aspettando il momento giusto per rilasciarla. Quando “UVPSM” ci ha chiesto un inedito l’abbiamo scelta perché tra i nostri inediti era quella che più sentivamo adatta al contesto dell’Eurovision.

Ci sarà un revamp di “Like an animal”? Avete, inoltre, pensato all’esibizione che porterete sul palco della Liverpool Arena?

La versione in studio suonerà in maniera sicuramente differente da quella che avete ascoltato durante la finale di “Una voce per San Marino”, siamo impazienti di rilasciarla perché siamo convinti che anche i suoi detrattori potranno apprezzarla. Proprio alla preparazione dell’esibizione stiamo dedicando le nostre giornate, vogliamo arrivare a Liverpool con qualcosa di unico che lasci il segno e sia all’altezza della Repubblica di San Marino.

Il lancio del vostro ultimo album, “Synchronizer”, è stato un vero e proprio lancio a tutti gli effetti. Come è nata l’idea di lanciarvi col paracadute e dobbiamo aspettarci qualcosa di simile a Liverpool?

Il concept dell’album ruota intorno all’immagine degli uccelli in volo che migrano in gruppo, perfettamente sincronizzati verso un unico obbiettivo, pronti a darsi il cambio in ogni momento per risparmiare le energie. Il lancio è stata un’idea del nostro team: quando ci hanno proposto la follia non abbiamo potuto dire di no; era qualcosa di mai visto e sicuramente vincente. Non ci piace ripeterci, ma magari se a Liverpool ci danno i permessi giusti…

Avete seguito negli anni passati l’Eurovision Song Contest? Se sì c’è qualche brano che ricordate in particolare?

Lo abbiamo seguito saltuariamente, ma sicuramente due brani che hanno fatto breccia sono “Dancing Lasha Tumbai” di Verka Serduchka e “Space Man” di Sam Ryder.

E rispetto alla partecipazione di Achille Lauro lo scorso anno, cosa ne pensate?

È stato lui a farci scoprire “UVPSM”, quindi massimo rispetto già solo per questo.

Per chiudere vi chiediamo un saluto per tutti i nostri lettori.

Ciao amici di Eurofestival Italia, tenetevi pronti a far festa like animals!

Ringraziamo i Piqued Jacks per la loro disponibilità e non vediamo l’ora di vederli sul palco dell’Eurovision Song Contest 2023. Ricordiamo, inoltre, che la band si esibirà a diversi pre-party eurovisivi. La loro presenza, infatti è stata confermata al Barcelona Eurovision Party (25 marzo), al Polish Eurovision Party di Varsavia (1 aprile), all’Eurovision Spain Pre-Party di Madrid (8 aprile), all‘Eurovision In Concert di Amsterdam (15 aprile) e al London Eurovision Party (16 aprile).

Foto: © Aurora Cesari