Eccoci tornati con la nostra rassegna delle ultime otto canzoni della Seconda Semifinale dell’Eurovision Song Contest 2023. Nel nostro articolo precedente ci eravamo fermati alla Grecia, quindi ripartiamo seguendo l’ordine di uscita sul palco.
Polonia
Blanka – Solo
C’è solo una parola per descrivere questa canzone: TUTTOSBAGLIATO. Seriamente, è tutto sbagliato, dal pop tendente al reggae che non decolla mai, lasciando quella sensazione di amaro in bocca, alla performance di Blanka oggettivamente carente, al testo banale che vuole ricordarci che a volte è meglio stare da soli, perché alla fine è chi non ci vuole che perde qualcosa e blablabla. Nel contesto è una canzone che vuole seguire le orme di canzoni come Fuego o Slo-Mo, ma che non riesce a reggere il confronto con queste icone. Anche le movenze di Blanka sul palco hanno qualcosa che visivamente non convince. Non si può nemmeno dire che la canzone sia anonima, è proprio sbagliata. Un saluto a Blanka che sicuramente ci ha messo tutta se stessa, ma dubito fortemente che la vedremo in Finale. Non è il tuo anno, Polonia, ci rivedremo all’Eurovision del prossimo anno.
Slovenia
Joker Out – Carpe Diem
Con una canzone interamente in sloveno, il gruppo musicale Joker Out porta sul palco dell’Eurovision 2023 un brano rock leggero, fresco, ma che sa un po’ di già sentito. L’uscita di una versione in inglese però ha aiutato il pubblico (e noi) a capire il significato della canzone, che si poteva un po’ intuire dal videoclip, ma che rimaneva abbastanza ostico per chi non mastica lo sloveno. Il titolo è già significativo: “Carpe diem”, cogli l’attimo, approfitta di ogni momento della tua esistenza. E la canzone vuole trasmettere proprio questo messaggio: We’ll be dancing all night long / We’ll love each other and play / As if there was no tomorrow, balleremo, ameremo e suoneremo come se non ci fosse alcun domani. E prima o poi la vita tornerà a cancellare questi momenti di gioia, ma a questo gioco la band non ci sta e vuole approfittare di ogni momento che per far sentire la propria voglia di vivere. Interessante una frase che dovrebbe farci riflettere tutti: Bisogna lavorare solo per 810.000 anni per far respirare un po’ l’anima. Una triste verità che ci invita come non mai a godere di ogni momento. Il brano è coinvolgente, giovanile, anche se appunto non totalmente innovativo sul piano musicale. Ma dopo Blanka, faranno un figurone.
Georgia
Iru – Echo
La Georgia è sempre in grado di stupirci. Quest’anno sul palco dell’Eurovision 2023 Iru si presenta con una canzone elettropop sperimentale, con sonorità veramente particolari. La sua voce è in grado di incantare, la sua presenza scenica ammalia… La canzone nel complesso è particolare e piacevole, oltre che diversa da ciò che abbiamo sentito finora. Il pacchetto può funzionare, decisamente. Il brano parla della propria voce interiore, dell’amore in generale che è l’essenza stessa della vita. Le strofe e i ritornelli si ripetono macchinosamente senza sostanziali variazioni, ma il “crescendo” dell’intensità dà al tutto quella ragione di esistere. Questa struttura è l’essenza stessa di un’eco invertito, che cresce invece di affievolirsi. La Georgia quest’anno ha deciso di concentrarsi sulla musica, sull’espressività artistica, più che sul senso stesso delle parole e secondo me è una scelta vincente. Probabilmente è arrivato l’anno della Georgia: dopo sette lunghi anni, potremmo rivederla in Finale grazie a Iru.
San Marino
Piqued Jacks – Like An Animal
Seguire la seconda edizione di Una Voce per San Marino è stata tra le cose più difficili che io abbia mai fatto in tutta la mia vita, ma ne è valsa la pena. Sul palco dell’Eurovision Song Contest 2023 arriva una band italiana composta da Andrea Lazzeretti (voce), Marco Sgaramella (chitarra), Francesco Bini (basso) e Tommaso Oliveri (batteria) a rappresentare lo Stato di San Marino. Il brano, dallo spirito rock ma con sonorità alternative, ci parla di sensualità, di quell’attrazione sessuale che porta in superficie i nostri tratti quasi animaleschi: “sento il tuo odore come un animale”, cantano. Ma questo tema viene espresso con una scelta di parole che non sfocia mai nella volgarità o nella banalità di un discorso da bar. Giovani, bravi, freschi, nuovi, i Piqued Jacks sono un nuovo volto di San Marino all’Eurovision. La scelta di cantare in inglese è stata ben meditata da questi giovani artisti, che ci hanno raccontato in un’intervista di sentirsi appartenenti ad un panorama internazionale più che italiano, motivo per cui hanno scelto di partecipare al contest sanmarinese. Sulla qualificazione non saprei cosa aspettarmi, leggendo vari commenti sul web c’è chi li adora e chi li odia, nel mezzo il nulla. In bocca al lupo, in ogni caso.
Austria
Teya & Salena – Who The Hell Is Edgar?
Tutto questo è bellissimo. Il titolo è la domanda, la canzone intera è la risposta. Chi è Edgar? Niente di meno che Edgar Allan Poe, il cui spirito si è impossessato delle cantanti. È grazie ad Edgar che i loro testi sono così belli, dicono, perché è lui che scrive attraverso di loro. Questo fantasma le farà diventare ricche, alla faccia dell’industria musicale che le affama. Eh sì, perché dietro a questo brano pop confuso e caotico, si nasconde una vera e propria critica al mondo della musica, con riferimenti ai 0,003 centesimi vengono pagati agli artisti per ogni streaming ricevuto, fino alla difficoltà che si incontra anche nel pagare l’affitto a causa dei bassi guadagni che derivano da questo. Il brano è divertente, si prende poco sul serio nonostante nasconda un messaggio molto forte, loro sono bravissime sia con la voce sia con l’espressività sul palco. In questa canzone l’autore horror gotico americano incontra la dance pop e il risultato è esilarante. Ben fatto, signore, ben fatto.
Albania
Albina & Familja Kelmendi – Duje
L’Albania torna sul palco dell’Eurovision con una canzone pop dalle sonorità etniche dei Balcani, interamente cantata in albanese. La cantante kosovaro-albanese ha una voce potentissima, estremamente suggestiva. Basta guardare una qualsiasi performance live per rendersi conto dell’energia che sprigiona Albina e della canzone stessa. Il brano parla della separazione di una famiglia, dei membri della famiglia, e fa eco ad una loro riunione. Il titolo, infatti, si può tradurre con “Amali”. Anche dalla clip ufficiale si può capire l’intento del brano, ossia quello di mantenere il più possibile i rapporti tra fratelli, genitori e figli. Albina ci invita ad amare in nostri affetti nonostante tutto, perché è un tipo di amore che va tenuto al sicuro, va protetto. Il brano è uno splendido inno a mettere l’amore davanti ad ogni cosa. È palese che sia una canzone molto sentita da Alina e questo aggiunge valore ad un brano già forte di per sé. Se non si dovesse qualificare, potrei arrabbiarmi molto.
Lituania
Monika Linkytė – Stay
Un’altra bellissima voce femminile che arriva al termine della seconda semifinale. Monika è una veterana della selezione Lituana per l’Eurovision Song Contest e dalle sue numerose partecipazioni ne ha tratto già una vittoria, nel 2015, quando l’abbiamo vista sul palco eurovisivo con la canzone “This Time”. All’Eurovision 2023 Monika porta una ballata energica, veloce, ma ugualmente intensa ed emotiva. Il testo è estremamente poetico: la cantante parla del dolore che ha provato, delle sue ferite, della sofferenza emotiva che è riuscita ad accettare e ad abbracciare, fino a guarirne, e chiede alla persona che le sta accanto ora di avere pazienza, di lasciarla guarire, perché adesso sta tornano a respirare. “Non sarà facile amare qualcuno come me”, ma si chiede di restare, di non mollare e di lasciarla guarire. C’è anche una espressione in sloveno che ricorre per tutto il testo: “Čiūto tūto”. Si tratta d un’antica frase usata nei rituali religiosi e cantata nei brani popolari tradizionali ed è un invito ad ascoltare il proprio io interiore, dal proprio cuore. Un messaggio bellissimo di speranza e di pazienza, che ci ricorda che tutti hanno delle cicatrici da guarire, ma che è possibile farlo e soprattutto, è possibile restare accanto a queste persone. Peccato per la posizione, forse non particolarmente vantaggiosa per un brano di questo tipo, in cui il messaggio è importante e l’attenzione deve essere alta. Speriamo in una qualificazione.
Australia
Voyager – Promise
L’Australia è l’ultima entry di questa semifinale e ci spiazza con un brano estremamente singolare, in parte elettropop, in parte metal, in parte rock. Una commistione di generi piacevole da sentire, che non risulta quasi mai caotica e sconclusionata… Quasi. Il brano ci immerge in un mare di domande e di promesse che articolano l’escalation emotiva della canzone che ha come filo conduttore i primi versi: “Hai mai fatto qualcosa di simile? / Se non hai mai fatto qualcosa di simile, non sei mai stato vivo”. Non sono sicura che l’Eurovision sia il palco giusto per mettere in luce una canzone come questa e la povera Australia, a mio avviso, rischia di non qualificarsi nemmeno stavolta. Non c’è molto altro da dire su questo brano, a parer mio, se non sulla particolarità musicale specialmente alla fine del brano. I membri della band, comunque, sono eccezionali e si meritano una lunga carriera di successi.
E voi cosa ne pensate? L’Australia ha del potenziale oppure resterà ferma alle semifinali? Fatecelo sapere nei commenti.