L’Eurovision Song Contest è terminato e, con grandissima sorpresa di tutti quanti, a vincere l’edizione di Liverpool 2023 è stata Loreen, la rappresentante della Svezia. Una vittoria completamente inaspettata, che ha sconvolto il mondo intero e ha tenuto tutti sulle spine fino alla fine… O forse no…

Forse, ma solo forse, il verdetto era già stato annunciato a marzo e non lo abbiamo voluto vedere. Ma finché la vittoria della Svezia era limitata ad un discorso da bar, andava bene e creava discussioni solo nelle community. Adesso, però, il vento è palesemente cambiato e il mondo degli eurofan (e non solo) sta iniziando a storcere il naso. Non per la vittoria di Loreen, ovviamente meritata e corretta, ma per il sistema di votazione in sé, che ha presentato notevoli punti oscuri.

Vediamo quindi insieme cosa è successo durante le votazioni di ieri notte e perché il popolo eurovisivo, e non solo, si sta mobilitando in massa. 

Visto che si prospetta un articolo parecchio lungo, ecco un sommario:

Loreen durante l'annuncio dei voti

Eurovision: Loreen durante la votazione delle giurie.

Dal Mëllo all’Eurovision: una vittoria annunciata?

Non giriamoci troppo intorno, è da marzo che Loreen è data come favorita alla vittoria. Non appena il suo nome è spuntato tra i partecipanti del Mëllo, la selezione nazionale svedese, sono impazziti tutti, acclamando a gran voce il ritorno della vincitrice di Baku 2012 sul palco eurovisivo e la possibilità di un “bis” non appariva impossibile. E così effettivamente è stato, ma paradossalmente non è stato il pubblico a far vincere Loreen, bensì le giurie. La sensazione generale che le giurie si siano comportate da fan più dei fan stessi, costruendo un sistema di votazioni prevedibile, che prende sempre più piede e, ovviamente, crea amarezza. A tutto questo, si aggiunge un pizzico di malizia da parte del pubblico più avvezzo a determinate dinamiche eurovisive già viste negli anni.

La Svezia come una Big: lo strano rapporto con le giurie

Non si può negare che con il passare delle edizioni le giurie abbiano sempre premiato la selezione svedese, tant’è che nelle community e nei fandom eurovisivi spesso si parla della Svezia come se fosse una delle Big 5, qualificata a prescindere indipendentemente dal brano in gara. Negli anni, questa tendenza di asservimento delle giurie rispetto alla entry svedese è diventata un must, uno dei dieci posti delle semifinali è suo, quasi di diritto. Dal 2004 ad oggi, non è passata solo una volta. Ma se lo è sempre meritato? Forse sì, forse no, fatto sta che il fatto che i produttori svedesi sono particolarmente famosi all’interno della sfera eurovisiva, tanto che spesso scrivono e producono testi per altri paesi e questo sembra aver in qualche modo influito nella gestione della Svezia all’Eurovision. Insomma, risulta un po’ ovvio per chi segue l’ESC da tempo che abbiano una specie di corsia preferenziale, che sia per bravura e merito o che sia per capacità produttive.

La strana coincidenza dell’anniversario degli ABBA

D’altra parte, molti spettatori e fan hanno notato la strana coincidenza che vede nel 2024 il cinquantesimo anniversario di “Waterloo” degli ABBA. Sui social in particolare si stanno iniziando a creare rumors insistenti sul fatto che non si tratti propriamente di una coincidenza. E anche qui, purtroppo non ci sarebbe niente di nuovo: mille volte nella storia dell’Eurovision hanno vinto paesi che avevano un motivo politico, sociale o culturale per cui le giurie o il pubblico hanno indirizzato il loro voto verso un paese piuttosto che un altro. Basti pensare al 2022 e alla vittoria dell’Ucraina, che ha stravinto per la solidarietà espressa dal televoto per la situazione politica del paese, ma possiamo tornare indietro fino alla vittoria dell’Azerbaigian nel 2011, anch’essa prevedibile nel clima generale dell’epoca e che aveva creato non pochi malumori tra i fan. Questo anniversario storico sembra aver creato non poco hype intorno ad una possibile vittoria della Svezia, inserendosi in un clima onirico del pensa che bello se proprio nel 2024 la Svezia ospita l’Eurovision”. Nato come una speranza, quindi, che alla fine si è avverata.

Se colleghiamo tra loro tutti questi fattori, effettivamente la sensazione che il voto delle giurie sia un voto polarizzato e di pancia sembra prendere una forma un po’ più reale. 

I voti dell’Eurovision nel dettaglio: Svezia vs Finlandia

I voti delle giurie e del televoto sono ovviamente di dominio pubblico, basta aprire il sito di Eurovision TV per poter vedere come i vari stati hanno votato sia nelle semifinali che nelle finali (oppure si può leggere il nostro articolo a riguardo). Queste analisi ci possono dare un panorama chiaro di come le giurie si siano mosse in blocco nel favorire la Svezia, contrariamente ad altri anni in cui il loro voto era nettamente più frammentato. Nel 2018, tra il primo e il quarto posto, lo stacco era di 67 punti; nel 2019, sempre tra primo e quarto posto, c’erano solo 28 punti di differenza; nel 2021 la differenza era di 61 punti; nel 2022, sempre tra il primo e il quarto nel voto delle giurie, lo stacco era di 91 punti (e bisogna considerare che nel 2022 i voti dati all’Ucraina erano anche per solidarietà, oltre che di giudizio per il brano). Questo per dire semplicemente che l’assegnazione dei punti non andava in una direzione unica, ma i punti erano ripartiti tra più entry e quindi il gioco era aperto fino alla fine. Quest’anno, invece, tra primo e secondo posto passavano 167 punti, con il terzo 168, con il quarto 190. E il quarto, nella classifica delle giurie, era proprio la Finlandia. Ora, considerato che comunque Loreen avrebbe inevitabilmente preso moltissimi voti al televoto, perché la canzone piace e non è che sia stato un complotto mondiale in suo favore, all’esito della votazione delle giurie sembrava già scritto che la Finlandia, da laggiù, non avrebbe più potuto recuperare. E la consapevolezza che la gara finale sarebbe stata proprio tra Finlandia e Svezia era già nota da mesi.

Finlandia vs Svezia

Finlandia vs Svezia alla finalissima

Resta quindi una domanda aperta: se le giurie si comportano come un fandom, che senso ha la competizione?

Il televoto, infatti, non avrebbe potuto cambiare questa situazione se non con plebiscito come nel caso dell’Ucraina nel 2022. Eppure è stato abbastanza palese il verdetto: al televoto, Loreen non ha preso 12 punti da nessuno stato, mentre la Finlandia li ha ricevuti da ben 18 paesi. E sembra abbastanza insensato che con un verdetto così netto, Käärijä non sia riuscito a superare la Svezia. Insensato, ma non impossibile, visto appunto il netto distacco dal voto della giuria.

Il dramma delle giurie: un meccanismo da rivedere

Che il sistema di votazione delle giurie sia da rivedere, è argomento ormai noto. La polarizzazione dei 12 punti verso un paese, infatti, non è l’unico dramma a cui siamo avvezzi con l’Eurovision. Un altro enorme grande problema sono i cosiddetti “voti amici”, ossia i voti di alcuni paesi verso altri paesi a loro confinanti o comunque a cui sono politicamente molto legati. Ad esempio, Cipro che vota Grecia e Grecia che vota Cipro, la Bielorussia che votava la Russia, la Svezia che vota la Norvegia o la Finlandia, la Lettonia che vota l’Estonia e via dicendo… L’anno scorso la bolla è scoppiata per quello che riguarda le semifinali, al punto che quest’anno per le 10 canzoni qualificate si è votato solo da casa, ma questo sistema è radicato nell’Eurovision da tempo immemore e quest’anno forse non si è notato troppo, proprio grazie all’affaire Svezia. In pratica, il sistema delle giurie risulta essere un sistema poco funzionale, che a seconda degli anni crea inconvenienti, malcontento e anche qualche piccolo complotto da parte del pubblico. In particolare, questo malcontento risulta evidente quando il televoto procede in maniera diametralmente opposta rispetto al sentimento della giuria, come quest’anno. 

Ora, eliminare le giurie non è di certo la soluzione, ma sicuramente devono tornare ad avere una funzione da mediatori e non da polarizzatori. Noi non siamo nessuno per dire come il problema debba essere risolto, ma è palese che il problema c’è e che qualcuno lo debba risolvere prima o poi. Questo meccanismo non funziona, è chiaro da anni e dopo questa edizione probabilmente lo è ancora di più ed è il pubblico che lo chiede. E ciò che chiede il pubblico, andrebbe ascoltato.

E voi cosa ne pensate? Avete avuto le stesse nostre sensazioni oppure no? 

Foto in evidenza: © Corinne Cumming/EBU