Torna anche quest’anno il nostro diario dedicato alla città che ospita l’Eurovision Song Contest. Aneddoti, curiosità, informazioni e incontri direttamente da Tel Aviv, in Israele.

12.05.2019 ore “Tra le 11.15 e le 11.40”

Seconda prova generale di Mahmood. “Ma possibile che ci siano veramente i problemi di cui la gente parla?” (Senza aver visto la prova intera)?.

Allora sono andato a vedere la seconda prova, che invece è aperta. L’esibizione è stata provata per intero tre volte. La prima volta l’ho vista sul palco, per capire se c’erano problemi di voce, di interpretazione, o di ballerini che non si muovono bene, o di schermate, frasi e colori non sempre azzeccati. E mi è sembrato che non ci fosse alcun problema di questo tipo. La voce stava apposto, l’interpretazione anche, con le variazioni nel tono di voce o le fioriture, ogni volta diverse. I ballerini si muovono benissimo e soprattutto interagiscono con il cantante, senza sembrare pesanti o fuori luogo. Le proiezioni sugli schermi, come anche le frasi che appaiono non denotavano errori o sfasature. Alla seconda volta, sono salito sulle gradinate e ho visto la prova dallo schermo attaccato al soffitto dell’arena. E lì ho capito che il problema è che la resa televisiva della prima prova (che come ha detto Nicola Caligiore, si fa per provare), aveva denotato alcuni pesanti problemi di inquadrature. I cambi di camera, in qualsiasi canzone ritmata, sono fondamentali, gli effetti di avvicinamento, o di movimento, che in qualche modo sottolineano i momenti della musica, le inquadrature sul volto del cantante quando canta sono fondamentali… no, dico… FONDAMENTALI, per la buona riuscita di un’esibizione. Se la camera non cambia inquadratura in corrispondenza del ritmo, il ritmo si perde, come anche un campo molto largo invece di un primo piano nel momento più emotivo, fanno perdere l’emozione.

Con la seconda prova abbiamo risolto anche i problemi di inquadratura. Continuiamo nel nostro lavoro.

12.05.2019 ore “Non abbiamo tempo di guardare l’orologio”

E insomma, a correre appresso a Mahmood, tra le prove, la conferenza stampa (nonché un sabich e un resto problematico), sono già due volte che mi vedo Miguelito (il piccolo Miguel “Miki” Nunez, Spagna 2019), che poi non è neanche troppo piccolo, anzi direi che è un bravo ragazzo pieno di belle canzoni, passarmi accanto senza che io abbia il coraggio, la possibilità, il momento magico o la fotocamera che funziona, per riuscire a fare una foto con lui. Magari me lo ritroverò davanti domani, a nuotare nel Mar Morto.

12.05.2019 ore “Tra dieci minuti c’è la conferenza stampa di Mahmood”

Immagine di Miguelito che imita il pollo della Netta, e poi intona “I’m not your toy”. Non sono sicuro che lo abbia fatto, ma nella testa ho l’immagine sua che porta avanti i pugni, porta indietro il tronco, e sprigiona la nota, che arriva precisa, pulita.

12.05.2019 ore “Il sole mi ha fatto dimenticare l’ora”

Immagine: I D Mol che cantano il ritornello di Heaven (Ti) davanti a me. Mentre li fisso ed Emel continua a guardarmi negli occhi.

Magari avranno ancora una lunga strada da costruire nel mondo della musica e nella loro vita. Magari li ritroveremo abbrutiti, tra una ventina o una decina d’anni, per esempio Rizo ingrassato e rovinato dall’alcol, Emel accusato di molestie sessuali e Tamara, sfatta dalle troppe gravidanze, girare per casa con un grembiule unto e due ciabatte sdrucite, o accasciata su una sedia nella sua cucina.

Magari invece avranno successo nella vita: Rizo troverà l’amore e costruirà una famiglia, sceglierà la musica invece del calcio e a quarant’anni, con i capelli che cominciano ad argentarsi, avrà già ricevuto dischi d’argento, d’oro e di platino. Emel, ancora con il fisico asciutto e quello sguardo penetrante, avrà cantato al Cremlino, al Parlamento Europeo e a New York. Tamara avrà dei figli, e fonderà la più grande Organizzazione senza scopo di lucro che, attraverso la solidarietà internazionale, permetterà ai ragazzi con meno possibilità, ma con la passione della musica di trovare la strada per concretizzare la loro passione.

O magari non succederà niente di tutto questo, ma stasera, sotto questo cielo senza nuvole, un po’ stretti ma con tanta tenerezza nel cuore, li vedo sorridere mentre cantano, di una sorriso così gioioso che stasera è lecito sognare. E lanciare un augurio, che tutti i loro sogni si possano avverare.

12.05.2019 ore “Sono troppo stretto per riuscire a guardare l’ora”

La gente informata (quella che l’altro ieri ha indicato i Lake Malawi per confermare la residenza di Tamta), sostiene che oggi Tamta abbia preso la residenza sull’Orange “Fu Red” Carpet, in un posto accanto alle bandiere italiane, dove effettivamente diversi cantanti si fermano per tempi che si potrebbero definire lunghi. Sarebbero quindi confermate le voci che parlavano di una cessione abusiva della Interview Room n. 1 dell’Expo di Tel Aviv.

[Io scherzo e continuo a scherzare (perché sono ironico su tutto, per prima cosa su me stesso) su questa ragazza, ma un giorno vi racconterò la storia di questa non più tanto ragazza che ha la non ancora veneranda età di trentotto (38) anni, una figlia di ventidue, un matrimonio a sedici, un divorzio a venti e un cambio di Paese, e di vita, a raggiungere la madre dalla Georgia alla Grecia].

12.05.2019 ore “Ormai è già un altro giorno”

La sensazione di serenità che ho provato sul taxi, tornando a casa dalla giornata di oggi è ancora da analizzare. Come se, ad un momento, si sia sbloccato qualcosa. E mi sono messo a pensare che sono finalmente pronto a godermi in maniera rilassata questa settimana di vacanza.