Dopo la vittoria dei Måneskin all’Eurovision Song Contest 2021, sono state rese pubbliche le dichiarazioni del Presidente dell’azienda, Marcello Foa, e dell’amministratore delegato Fabrizio Salini e del Direttore di Rai 1, Stefano Coletta.

Questa la dichiarazione di Foa:

Grinta, talento, determinazione. Congratulazioni ai Maneskin che hanno portato l’Italia in vetta all’Europa. Una serata straordinaria per la musica italiana, un momento di orgoglio per il Paese, un formidabile successo per la Rai, e un segno di apertura al pubblico giovanile e alla ripresa dopo la stagione del lockdown, con lo sguardo al 2022, quando saremo noi, sarà l’Italia, a ospitare e organizzare l’European Song Contest”.

Un ringraziamento particolare va a tutta la Rai, che ancora una volta dimostra la sua eccellenza. Questo meraviglioso risultato premia il lavoro svolto anche quest’anno, contro ogni difficoltà, in occasione di un Festival di Sanremo che abbiamo fortemente voluto e che ha lanciato in un contesto internazionale un gruppo non convenzionale e dirompente.

Questa, invece, dichiarazione dell’ad Salini:

Complimenti ai Maneskin che hanno portato la musica italiana sul tetto d’Europa dopo 31 anni. È la loro vittoria. Insieme a loro festeggia tutta la Rai che ha creduto con professionalità e visione in una strategia che ha voluto finalmente portare a Sanremo, dove è partita l’avventura che si è conclusa con successo ieri sera, i giovani al centro del palco in modo da valorizzare il loro talento. È il segnale di una Rai che guarda al futuro con speranza e orgoglio.

Grazie ad Amadeus che è stato l’artefice di scelte artistiche che hanno consentito di portare avanti questo ambizioso progetto e che ha sempre creduto nell’importanza di dare fiducia ai giovani.

Grazie a tutta la Rai che ha lavorato mesi per permettere di realizzare un Festival di Sanremo che è stato il primo grande show live televisivo ad essere organizzato nel periodo della pandemia. La Rai lo ha realizzato in modo coraggioso e responsabile, nel segno del Servizio Pubblico, dando prova di efficienza e capacità di operare in condizioni difficilissime.

Grazie ai milioni di persone che ci seguono ogni giorno e che sono il valore più prezioso del nostro lavoro. Aver riportato l’Eurovision Song Contest in Italia dopo oltre 30 anni è un altro motivo di orgoglio e soddisfazione che corona tre anni di grandi passi avanti che tutti insieme abbiamo compiuto.

Il direttore di Rai 1 Coletta, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, in cui ha fatto diverse dichiarazioni importanti.

L’organizzazione dell’Eurovision 2022

Come noto a tutti, il prossimo anno toccherà all’Italia, quindi alla Rai, organizzare l’Eurovision Song Contest. Per anni si è detto che l’organizzazione di questo evento fosse più un onere che un onore per l’emittente italiana.

Ovviamente le ho lette anche io, ma invece, al contrario, io penso che riportare l’Eurovision nel nostro paese dopo 31 anni sarà l’occasione per mostrare la grande capacità della Rai di guidare una macchina così complicata e articolata. Sono consapevole che per me, per il vicedirettore Antonio Fasulo e tutto il gruppo che sta dietro a questi eventi comincerà un lavoro straordinario. Considero l’Eurovision anche un’esperienza antropologica: in tre ore di show c’è la possibilità di dare uno sguardo alle tendenze, al costume ma anche ai messaggi di tanti Paesi europei.

Quando la Rai scende in campo non ce n’è per nessuno. Lavoro in questa azienda da 30 anni e lo dico con orgoglio: realizzeremo un evento alla portata del nostro talento, mantenendo le caratteristiche del Made in Italy, tra cui una certa capacità empatica. L’entusiasmo sarà superiore alle problematicità, basta non perdere il coraggio di essere contemporanei, elevando i linguaggi e le espressioni al tempo di oggi. Poi la gente ti segue.

Rai operativa sull’Eurovision a partire da fine giugno

Tra maggio e giugno si mette a punto Sanremo. La priorità è quella, poi si passerà subito dopo all’Eurovision. Del resto è proprio Sanremo ad aver ispirato la competizione europea. Penso che chi vincerà il Festival sarà l’espressione di quello che faremo. Non so quanto è stato capito, ma la selezione musicale dello scorso Festival è stata rivoluzionaria. Amadeus ha avuto coraggio nel trasgredire la liturgia tradizionale del melodico di Sanremo. Penso che la strada dell’innovazione non vada abbandonata.

Quale sarà la città ospitante?

Roma, Milano, Torino e altre città si sono già proposte per ospitare l’Eurovision 2022, sebbene le uniche che abbiano i requisiti siano le prime tre. Coletta per il 2022 preferirebbe la capitale.

Penso che uno dei grandi privilegi della Rai sia la cooperazione davvero profonda che c’è con le diverse città italiana. Io, un po’ anche pensando alla vittoria di Maneskin, ed essendo romano, immagino Roma come città alveo di questa manifestazione. Alla fine credo che in maniera rigorosa dovremo scegliere l’impianto televisivo che possa inglobare la complessità di uno spettacolo come questo.

Dimenticare Roma 1991

L’ultima volta che la Rai ha organizzato l’Eurovision Song Contest risale al 1991 ed è ricordata come la peggiore di tutte le edizioni. Gestione caotica e quasi lasciata al caso e presentatori inadeguati. Esperienza da non ripetere, chiaramente.

È chiaro che per fare qualità bisogna mettere in campo delle risorse. Ma credo che l’occasione sia talmente ghiotta che si troverà il modo e le risorse per fare uno show di livello.

E ho già in mente un paio di idee anche su chi lo potrebbe condurre, sarà un percorso interessante.