Marco Mengoni, in un incontro con la stampa, ha raccontato il concept dell’esibizione di “Due Vite”, con cui rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest 2023.

Noi di Eurofestival Italia eravamo presenti e abbiamo avuto modo di ascoltare come sta vivendo questi giorni, il cantante di Ronciglione.

La performance di “Due Vite”

Marco Mengoni ha scelto di amplificare Due Vite portandola anche “fisicamente” sul palco della Liverpool Arena: una narrazione “concreta” che mostra la relazione intima con noi stessi e la ricerca di equilibrio tra sogno e realtà.

Durante la performance di Marco sul fondo si stagliano due figure, che si muovono su due scale speculari, tra il cielo che si compone sul gigantesco ledwall che incornicia la scena e il palco che si fa nebuloso. I performer raccontano come la nostra essenza più vera “sia un esercizio di equilibrio tra conscio e inconscio”, rimbalzando (su un trampolino) e tornando in equilibrio sulla scala così come accade dentro di noi.

Il nostro essere più autentico e la presa di coscienza di noi stessi passano infatti attraverso l’accettazione – simboleggiata da un abbraccio finale – di tutte le nostre sfaccettature, quelle più libere che sperimentiamo nell’inconscio e quelle più razionalmente frenate della nostra quotidianità.

Sulla performance che vedremo sul palco della Liverpool Arena, Mengoni dichiara:

Era molto difficile mettere in scena il senso di “Due vite” , della relazione tra conscio e inconscio, l’alternarsi tra vita reale e vita dei sogni, più profonda ed emotiva. Ma credo di esserci riuscito.

Per portare in scena il suo mondo Marco Mengoni ha scelto l’arte unica di Yoann Borgeois: artista internazionale (solo di recente ha collaborato con Harry Styles per il video di “As it was” e per la performance ai Grammy, con Pink in occasione della sua partecipazione al Graham Norton Show, e ancora con Coldplay, Serena Gomez, Missy Elliot and FKA Twig), un performer, coreografo, direttore artistico, acrobata definito “a playwright of physics” (The New York Times).

Spiega Marco Mengoni:

Volevo fortemente che il messaggio di “Due Vite” arrivasse chiaro dal palco di Eurovision e credo che la performance di Yoann Borgeois mi permetta di fare proprio quello. Sono onorato di averlo sul palco con me. Sono un suo grandissimo fan da tempo e sono felice di collaborare con lui in un evento così importante per parlare di qualcosa che per me è fondamentale.

Per realizzare la performance Marco ha, ancora una volta, deciso di collaborare con il team di Black Skull Creative, team con cui ha già sviluppato la costruzione dei suoi ultimi (e prossimi) show live.

Sul palco Marco Mengoni indosserà un total look custom made di Atelier Versace.

Marco Mengoni e il suo Eurovision 2023

Mengoni è alla sua seconda partecipazione dopo quella del 2013 con L’essenziale:

10 anni fa ero molto giovane e inesperto. mi sono fatto prendere dall’emotività del momento e dalla pressione e non mi sono goduto ogni istante. Rispetto a dieci anni fa mi sto divertendo di più. e la sto vivendo meglio, con meno pressione e più voglia di godermela. Ora c’è più esperienza e so gestire meglio l’emotività.

Rispetto alla competizione e al significato che vuole dare alla sua partecipazione, Mengoni afferma:

Non mi piace la parola gara o competizione, mi mette pressione. Non mi sembra lo spirito di questo Eurovision, di cui amo lo slogan “United By Music”, dove la parola più importante è “uniti”. La musica è mezzo per urlare messaggi, soprattutto in questo momento storico. Spero che ognuno porti dei messaggi giusti. Essere uniti  significa mandare un messaggio a tutta l’Europa di pace. Sono assolutamente contrario a qualsiasi guerra in questo mondo.

Oltre Marco, in gara ci sono gli italiani Alessandra Mele per la Norvegia e i Piqued Jacks per San Marino:

Con Alessandra non abbiamo ancora parlato ma spero avremo modo. I ragazzi di San Marino sono tutti toscani e simpaticissimi. Ci spalleggiamo, ci incitiamo a vicenda. 

Mahmood sarà ospite della Finale per interpretare “Imagine” di John Lennon:

Alessandro canterà un brano difficile e complicato. È bello che l’Eurovision abbia scelto un cantante italiano come Alessandro e credo che sia una cosa enorme e non deve avere ansia, perché l’ansia non permette di goderti l’esperienza.

Sulla sua candidatura ai David di Donatello, dove è candidato con “Caro Amore Lontanissimo”:

Essere candidato per la prima volta ai David è una figata. Mi dispiace mortalmente non essere lì, ma è tanto bello. Avere una nomination per questo film, con una canzone così importante, è bellissimo.

Sui dubbi iniziali se scegliere “Due Vite” o un altro brano, Marco dichiara:

Finito Sanremo mi sono preso del tempo per riascoltare e tornare in studio per finire il disco. Ci ho pensato un po’ perché tengo molto a questo prossimo disco. Mi sono lasciato una porta aperta per capire se potevano esserci dei pezzi più giusti, ma riflettendo “Due Vite” è un bel viaggio che descrive gli ultimi anni della mia vita ed era giusto che condividessi con l’Europa questa parte intima ma molto presente e viva.

Sulla possibilità di un disco per il mercato internazionale, Marco è possibilista, ma afferma:

Mi piacerebbe molto fare “Due Vite” in diverse versioni. Per il disco, pensiamo all’uscita in Italia, ma è ancora prematuro.

Infine, Marco Mengoni racconta quale messaggio vuole lanciare dal palco dell’Eurovision Song Contest:

Di non perdere tempo perché ne abbiamo pochissimo e non decidiamo noi. Ma Il messaggio più importante da lanciare è sempre quello della pace.