Dopo le prime otto canzoni, continua oggi la nostra rassegna sui brani che ascolteremo nella Prima Semifinale dell’Eurovision Song Contest 2023.

Israele

Noa KirelUnicorn

Nona canzone in gara, ennesima dance-pop eurovisiva. Canzone che si fa ascoltare, un po’ come tutte, ma che non porta niente di trascendentale in questa prima semifinale dell’Eurovision 2023. Il brano parla di perseveranza e di liberare la propria forza interiore, “Starò qui come un unicorno, qui fuori da sola, ho la forza di un unicorno”. Un bellissimo messaggio di empowerment femminile, sulla forza interiore delle donne e tutto ciò che ne deriva. Sicuramente interessante è la co-stesura del brano, a cui ha partecipato anche Doron Medalie, ossia uno dei creatori di “Toy”, la canzone vincitrice dell’edizione 2018. Qui, però, sembra esserci una differenza abissale con Netta…

Moldavia

Pasha ParfeniSoarele şi Luna

Dopo undici anni dalla sua prima apparizione sul palco dell’Eurovision Song Contest, ecco un grande ritorno, Pasha Parfeni. Questo brano si inserisce in quel filone di canzoni dance/pop in cui si mischiano sonorità ed immagini della tradizione popolare che si sta inserendo come quota fissa nelle categorie eurovisive dopo l’esplosione dei Go_A. E diciamolo: lunga vita alla commistione tra i generi! Nel caso della Moldavia, il tentativo è pure ben riuscito. Soarele şi Luna” (“Il sole e la luna”) mostra in maniera chiara quali siano i suoi riferimenti, senza mai cadere nel banale e ripetitivo. La canzone ci trasporta dentro ad una fiaba popolare in cui viene raccontato il vero amore. Non mancano riferimenti alla simbologia della tradizione (la foresta, il fiume Nistru…) a completare questo quadro idilliaco in cui la Natura partecipa a questo amore puro, in cui il Sole e la Luna “tengono la corona nuziale”. Pasha ci racconta l’ultima riga delle favole, quel momento in cui tutto si conclude con un “e vissero per sempre felici e contenti”. Musica, testo e simbologia rendono quel momento lungo tre minuti.

Svezia

LoreenTattoo

Vincitrice nell’edizione dell’Eurovision 2012 con la famosissima Euphoria, Loreen è forse una delle cantanti più longeve nei ricordi dei fan eurovisivi. E lei è senza dubbio un genio del marketing musicale. Tattoo” è una canzone pop ricalcata sulla stessa trama di Euphoria” e di mille altre canzoni pop, con l’aggiunta sempre piacevole della sua voce (potrebbe anche cantare la lista della spesa che la ascolterei incantata) e della sua presenza scenica mostruosamente forte. Questo, a 12 anni di distanza dalla sua vittoria, porta a due conclusioni logiche: da una parte, Loreen ha fatto felici i suoi fan di vecchia data portando un prodotto sicuro, buono e quasi familiare, dall’altra riesce ad accattivare il nuovo pubblico portando un brano di evidente qualità musicale e visiva. Non c’è da meravigliarsi se è prima nei bookmakers. Il testo non è niente di eccezionale: è una canzone sulla resilienza in amore, sul superare i momenti di dolore per arrivare al ricongiungimento con l’amato/a. Il punto forte del brano è quello di essere cantata da Loreen. Siamo sicuri che potrà davvero vincere l’Eurovision 2023?

Azerbaigian

TuralTuranXTell Me More

Quest’anno l’Azerbaigian ha detto sì all’originalità, ma no alla qualificazione. Ammirevole il fatto che si siano staccati dall’egemonia svedese nella creazione dei loro brani eurovisivi, ma non basta. Non quest’anno, almeno. Questa canzone sparisce completamente inghiottita dalle rivali, nonostante sia alla fine piacevole da ascoltare. È evidente che la canzone sia volutamente leggera, sia nei suoni sia nella narrazione, però quello che poteva essere il loro punto di forza è diventato il più grande difetto del brano: troppa leggerezza ragazzi, troppa. La canzone, seppur appunto piacevole, vola via un attimo dopo l’ascolto. Di certo è da lodare che la musica azera sul palco eurovisivo stia prendendo questa nuova strada, ma c’è ancora molto da fare prima di potersi aggiudicare serenamente le qualificazioni. Io comunque sto dalla parte dell’Azerbaigian, è il momento di fiorire (il prossimo anno). 

Cechia

VesnaMy Sister’s Crown

Un altro power pop femminile combinato con influenze folk slave. Però ci piace. La canzone, nonostante non sia innovativa all’Eurovision, si fa sentire. Se la folk band Vesna dovesse portare sul palco la stessa energia che vediamo nel videoclip, la canzone sarebbe una qualificata sicura. Il gruppo ha dichiarato in una intervista qual è il significato della canzone, sostenendo che han voluto condividere una storia di sorellanza e di protesta contro la disuguaglianza di genere, affermando che “si può avere il sostegno di altre persone e che l’uguaglianza non è solo tra donne, ma tra tutti”. Un messaggio bellissimo che sicuramente non passerà inosservato, anche grazie al testo in buona parte in inglese.

Paesi Bassi

Mia Nicolai & Dion CooperBurning Daylight

Non so nemmeno di cosa stiamo parlando esattamente: io ho pianto disperata al primo ascolto, al terzo mi ero già creata la mia storia, alla decima ho iniziato a considerarla un capolavoro. Questa è una di quelle canzoni che cresce ascolto dopo ascolto, una di quelle canzoni che sembrano essere sempre state dentro di te e a cui qualcuno, finalmente, è riuscito a dare un senso. Le voci di Mia e Dion si uniscono estremamente bene insieme, riuscendo sempre a restare distinte. 

Finlandia

KäärijäCha Cha Cha

La Finlandia fa la Finlandia e tutto sommato piace. Si tratta di un brano simile all’elettropop ma con sonorità caratteristiche e particolari, tendenti al metal e al rap. Un percorso musicale che trova spiegazione nel testo, il quale si dedica a descrivere una serata passata al bar per dimenticare le fatiche e le paure della vita. Più aumentano le piña colada, più la testa si annebbia e la canzone diventa caotica. Questo artista ha ricevuto molti consensi sia tra gli eurofan sia da parte della critica eurovisiva, tra cui il famoso Wiwibloggs, che mette il brano tra le vette dell’Olimpo musicale dell’Eurovision 2023. Sicuramente si qualificherà, un ruolo fondamentale sarà dato allo staging, che potrebbe davvero fare le sorti della canzone.